Pasolini e Michelangelo dagli antipodi A Milano c'è Marlene Dumas

Alla Fondazione Stelline, una mostra celebra la famosa pittrice sudafricana, con opere inedite che meditano sulla vita e la morte, e su grandi opere e artisti del nostro Paese
MILANO - Il trucco pesante sugli occhi di un primo piano tinteggiato di rosa della tragica rockstar Amy Winehouse, il volto liquido dai colori innaturali di Pier Paolo Pasolini, l'abbraccio serrato, quasi in una sorta di osmosi delle carni, della Madonna al corpo molle di Cristo nella "Pietà Rondanini", i Crocifissi filamentosi ed esangui. Sono le icone della devozione laica tutta personale di Marlene Dumas, che dalla rivisitazione di soggetti religiosi come temi universali, approda all'indagine intima e inedita di personalità famose, fino all'audace prova di reinterpretare capolavori sommi di maestri della storia dell'arte. Il tutto, inanellato sul filo rosso della tragedia e del dolore. 
Passioni-ossessioni dell'artista sudafricana, nata a Città del Capo nel 1953, ma olandese d'adozione dal '76, tra le più apprezzate sulla scena internazionale, con mostre nelle sedi più prestigiose dell'arte contemporanea, che sfilano nella piccola grande retrospettiva dedicatale dalla Fondazione Stelline dal 13 marzo al 17 giugno, sotto la cura di Giorgio Verzotti. "Per questo spazio la Dumas ha pensato di riunire due distinte serie di lavori, uno, dal titolo Forsaken, proveniente dalla sua più recente mostra personale presso la Frith Street Gallery di Londra, e un gruppo di opere indite realizzate per lo spazio che le ospita", racconta Verzotti. "In quella mostra - continua il curatore - una selezione di dipinti metteva a confronto il tema sacro della crocifissione con il ritratto di persone famose, e unfamous come tiene a sottolineare l'artista, perché legate a vicende tragiche". 
Amy Winehouse, scomparsa recentemente che assurge a esempio di tragico "fall from grace". E per la Crocifissione, "Tree of Life" e "The Crucifix" che reiterano la figura della croce in forma di Y, come appunto un albero che invece della vita porta qui il suo opposto. "Le opere espressamente realizzate per la mostra milanese - continua Verzotti - vertono su due temi distinti: la storia del luogo stesso dell'esposizione, l'ex-collegio delle Stelline, e la figura di Pier Paolo Pasolini". Il poeta-scrittore di Casarsa diventa nelle mani della Dumas un parata di ritratti "carichi di colore innaturale, o slavati, o resi in stringate sintesi di pennellate di acquarello, o ancora quasi liquefatti". 
Ma ecco il gioco mirabile di associazione che compie la Dumas. Pasolini, figura tragica a causa della sua morte violenta, appare accanto alla madre Susanna. In un'affinità elettiva con la "Pietà Rondanini" conservata al Castello Sforzesco, ultima, estrema, opera incompiuta di Michelangelo che lascia emergere dalla materia la Madonna che abbraccia il cadavere del figlio da dietro le spalle come a riassorbirlo in sé. "Nel pensiero laico di Marlene Dumas - commenta Verzotti - vediamo emergere una sorta di Pietà contemporanea nelle immagini di Pasolini e di sua madre, anch'essa sopravvissuta al figlio assassinato, come Mamma Roma sopravvive al figlio morto in carcere...". 
Accanto a questa meditazione sulla vita e la morte, la Dumas stupisce quando riporta alla luce la storia passata del palazzo della Fondazione, quando già dai tempi di San Carlo Borromeo all'inizio del XVII secolo si dedicava all'assistenza ai bisognosi della città, divenendo prima ospedale dei poveri e poi orfanotrofio femminile. "Dumas ha consultato l'archivio fotografico e ha scelto tre immagini risalenti agli inizi del Novecento per trarne altrettanti dipinti - racconta Verzotti - Nel primo vediamo una classe di ragazzine riunita intorno alla loro insegnate: vestite coi grembiuli chiari, sedute o in piedi, attorniano la maestra in abito scuro e guardano verso di noi, cioè verso l'obiettivo della macchina fotografica. Le altre due immagini ritraggono due bambine con la divisa con la quale usavano uscire all'esterno nelle loro viste ufficiali, per esempio per accompagnare un funerale, o anche per le loro passeggiate ovviamente in gruppo e sotto controllo". 

Notizie utili - "Marlene Dumas", dal13 marzo al 17 giugno 2012, Fondazione Stelline, corso Magenta 61, Milano.
Orari: martedì - domenica, 10 - 20 (chiuso lunedì)
Ingresso: intero € 8; ridotto € 6; scuole € 3.
Informazioni: 0245462.411, www.stelline.it 2
Catalogo: Silvana Editoriale