Donna Summer, addio alla regina della disco music

A 63 anni scompare la cantante di "I feel love" A fine '70 aveva riportato a ballare una generazione
MARINELLA VENEGONI
È morta qui ieri mattina, nella villa di famiglia sul mare, immersa fra le palme di Venice a sud di Sarasota in Florida, dov’era venuta a cercare con il marito Bruce Sudano un po’ di sollievo ai dolori di un cancro al polmone che la opprimeva da anni. Donna Summer, reginetta indiscussa della discomusic degli Anni Settanta, aveva 63 anni e da tempo era scomparsa dai calendari delle serate delle star, anche se stava proprio in questo periodo tentando di concludere la registrazione di un nuovo album: si ricorda una sua ultima performance a Oslo nel 2009 in occasione del Premio Nobel per la Pace a Obama, quando già era afflitta dalla malattia che era convinta di aver contratto a New York dove si trovava nel 2001, durante l’attentato alle Torri Gemelle.
I suoi giorni di gloria sono ormai lontani, ma vivacissima è rimasta la memoria del decennio che la vide regina sulla scena musicale, in tutto il mondo. Ha venduto cento milioni di dischi, e soprattutto in Italia la sua voce vellutata e spasimante era suonata come una sigla che chiudeva - prima ancora che La febbre del sabato sera gli anni bui del terrorismo, per aprire all’universo giovanile una visione del tutto diversa, fatta di discoteche scintillanti, balli scatenati, spensieratezza, e relativo codazzo di droga e sesso. Sesso che le sue canzoni esplicitamente chiamavano in causa fra sospiri, riverberi ed effetti speciali.
Donna fu autentica colonna sonora di quell’epoca, e all’inizio anzi si discusse se la voce che proveniva da tanta bellezza e da un corpo tanto sinuoso, fosse autentica o sintetica, creata in studio con i sintetizzatori che incameravano senza scomporsi le radici soul piegandole a effetti maliziosi: sotto esame, era soprattutto la canzone sua più celebre, I Feel Love del 1977, una sola frase orgiastica ripetuta all’infinito che risuonò a lungo dovunque, come un trapano ineludibile. Ma altri suoi pezzi squarciavano l’aria in quelli che stavano diventando i templi del divertimento collettivo, scatoloni di cemento piantati poco a poco dovunque nelle Pianura Padana e deliranti di luci stroboscopiche: Hot Stuff , Lady of the Night , la martellante Love to Love You Baby , Spring Affair , Winter Melody . Alle sue spalle, il genio per eccellenza della discomusic, il friulano Moroder, da Donna Summer conosciuto nelle prime fasi della sua carriera artistica in Germania, dove se n’era andata come corista nella tournée del musical Hair , fuggendo dalla troppo numerosa famiglia di Boston dov’era nata.
In Germania, LaDonna André Gaines (il suo vero nome) aveva prima di Moroder trovato l’amore in Helmut Sommer, che aveva sposato e con il quale aveva avuta la prima figlia Mimi. Il nome d’arte nacque inglesizzando il cognome del marito. I primi passi da solista, a Monaco Di Baviera, segnano anche la scelta di incidere album invece che singoli, un metodo che contaminerà l’intera scena della discomusic, e finirà per attirarle credito artistico e imitazioni. Fra Germania, Italia ed Europa tutta dov’è di casa e la nativa America dove ritorna acclamatissima, per qualche anno il suo primato non avrà eguali. Vincerà 5 Grammy, mentre il mondo della musica continua a girare intorno ai Bee Gees e a lei. Nel frattempo, cambia casa discografica e produttore, affidandosi a Quincy Jones con il quale sforna Love is in Control eThe Woman in Me : sono ormai gli Anni Ottanta e il momento magico si sta affievolendo. Donna dà vita ad altre due figlie con il nuovo marito, c’è uno iato nella grande corsa e si comincia a parlare di una nuova terribile malattia che si chiama AIDS. Una sua frase improvvida sulla comunità gay responsabile del male provoca il boicottaggio del suo lavoro, ma lei negherà sempre di averla pronunciata.
(LaDonna Andre Gaines nasce la notte di San Silvestro del 1948 a Boston, terza di sette figli Ha venduto oltre cento milioni di dischi nella sua carriera e ottenuto 5 Grammy Award. "I Feel Love" del 1977 in Italia rimase per diciotto settimane in top ten, divenendo il quinto singolo più venduto dell'anno)