Nel 1960 il suo debutto con il celebre brano in napoletano che è rimasto il suo marchio di fabbrica
Ottant'anni di vita e 55 di carriera per Fred Bongusto, il crooner molisano (è nato a Campobasso il 6 aprile 1935) che ha spesso cantato in napoletano e che da sempre ha casa a Sant'Angelo d'Ischia. Il suo debutto nel 1960 con un 45 giri che presentava sul lato B un brano che poi è rimasto, nel corso del tempo, il suo marchio di fabbrica. E insieme, quasi un modo per definire il suo stile. Era "Doce doce", ancora oggi considerato un classico (il lato A dello stesso 45 giri si chiamava "Bella bellissima", ma non ebbe alcuna fortuna). Per Bongusto, fu subito successo.
Amico-rivale di Peppino Di Capri, più giovane di quattro anni, Bongusto nei primi anni Sessanta quasi si contrappose allo stile "sincopato", così si diceva allora, del cantante caprese, ispirato al rock'n'roll delle origini, optando per un atteggiamento confidenziale e una vocalità avvolgente e sussurata. "Doce doce", per l'appunto.
Grande fan di Frank Sinatra, Bongusto fu tra i pochi in Italia, insieme a Johnny Dorelli, a riprenderne la lezione. Legando però lo stile tipico del crooner alla lingua napoletana: molto adatta, secondo Bongusto, alla sua particolare vocazione melodica. Un altro grande successo dell'artista molisano, sempre negli anni Sessanta e sempre in napoletano, fu "Frida". Nel 1975 il cantante pubblica un intero album, "Napoli alla mia maniera", dedicato a quella ancora oggi considera la sua città d'adozione.
Tra gli altri successi di Alfredo Antonio Carlo Bongusto, questo il suo nome completo all'anagrafe, vanno ricordati soprattutto "Una rotonda sul mare", canzone-simbolo degli anni Sessanta, ma anche "Malaga", "Spaghetti a Detroit", "Amore fermati", "Tre settimane da raccontare", "Prima c'eri tu" e "Balliamo", quest'ultima scritta da Mimmo Di Francia, che ha firmato anche Champagne" per Di Capri.
Autore di musiche per il cinema, Bongusto ha collaborato con i registi Dino Risi, Salvatore Samperi e Alberto Lattuada. Per lo sceneggiato tv "Joe Petrosino", sulla figura del popolare poliziotto italo-americano nativo di Padula assassinato dalla mafia nel 1909, ha interpretato "Quattro colpi per Petrosino", il cui testo evoca lo slang degli italo-americani di origine campana.
Molto popolare in Sudamerica (il maestro Joao Gilberto volle incidere la sua "Malaga" in italiano, definendola "una canzone perfetta"), Bongusto ha diradato negli ultimi anni la sua attività. L'ultima apparizione in pubblico è stata il 22 aprile 2013, un concerto in memoria di Franco Califano, scomparso qualche giorno prima: aveva scritto per Fred "Questo nostro grande amore", riproposta in quell'occasione dal cantante di Campobasso.
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