L'inventore della rivoluzionaria serie tv non dirigerà più i nuovi episodi per mancanza di un accordo economico. Scrive il regista: "Dopo un anno e quatto mesi di negoziati ho lasciato perché i soldi offerti non sono sufficienti per il copione che sento debba essere fatto"
I fan stavano aspettando da 25 anni. Ora, la notizia che nessuno voleva avere: David Lynch rinuncia a dirigere il seguito di Twin Peaks. Lo ha annunciato lui stesso su Twitter e sul suo account Facebook, attribuendo la decisione a un accordo economico non trovato con la catena statunitense Showtime. "Cari amici, dopo un anno e quattro mesi di negoziati rinuncio, perché non viene offerto denaro sufficiente per il copione che sento debba essere fatto", ha scritto Lynch, regista tra gli altri film dei capolavori Mulholland Drive, The Elephant Man e Velluto blu.
I fan della serie televisiva, che in Italia andò in onda con il titolo I segreti di Twin Peaks, creata da Lynch negli anni Novanta e che spopolò in tutto il mondo entrando nella storia delle serie tv, sono affranti. Uno dei tanti messaggi che si leggono in Rete, il tarlo che affligge tutti è: "Che senso ha guardarla se il regista non è Lynch?". Showtime aveva annunciato il sequel di nove puntate che sarebbe dovuto arrivare sul piccolo schermo il 2016 già il 6 ottobre del 2014. A 25 anni dalla sua conclusione, la nuova stagione, ambientata nella Twin Peaks dei giorni nostri, avrebbe dovuto fornire le molte risposte agli interrogativi lasciati aperti dalla seconda stagione. All'epoca la ABC, il canale che la trasmetteva, dopo aver inizialmente lasciato totale libertà creativa a Lynch e all'altro ideatore della serie, Mark Frost, fece pressioni perché fosse rivelato subito il segreto dell'omicidio di Laura Palmer. Fu a quel punto che, pressati dalle richieste del network televisivo, i due accettarono. Gli ascolti calarono e la serie venne improvvisamente interrotta. Ma nulla, della provinciale Twin Peaks e dei suoi inquietanti abitanti, è stato ben chiarito.
"Adoro il mondo di Twin Peaks e mi sarebbe piaciuto che le cose fossero andate in un altro modo", ha dichiarato il regista statunitense. Lynch ha spiegato anche che nel fine settimana ha cominciato a contattare gli attori per dare loro la brutta notizia. Anche Kyle MacLachlan, che interpretò l'agente dell'FBI Dale Cooper, aveva confermato la partecipazione al nuovo capitolo della saga che ruotava attorno all'omicidio di Laura Palmer, nel piccolo, lugubre paese tra le montagne dello stato di Washington. La serie originale aveva per protagonisti, oltre a MacLachlan, anche Sherilyn Fenn, Lara Flynn Boyle e Joan Chen.
Il canale Showtime ieri si è limitato a diffondere un comunicato esprimendo la speranza che Lynch ci ripensi e rientri nel progetto. "Ci rattrista leggere la dichiarazione di David Lynch perché pensiamo di stare lavorando per trovare delle soluzioni, sia con David che con i suoi rappresentanti, ai pochi punti dell'accordo che restano aperti", si legge nella nota. "Anche Showtime adora il mondo di Twin Peaks e restiamo speranzosi di poter 'resuscitare' la serie in tutta la sua gloria, con i suoi due strordinari creatori, David Lynch e Mark Frost", prosegue il comunicato. Oltre che da Lynch, la serie era infatti stata ideata anche dal produttore Frost: entrambi si erano messi al lavoro sulla sceneggiatura della terza stagione riunendo il mitico team che aveva dato vita al primo capolavoro seriale della tv.
Intanto, agli appassionati e ai nostalgici tocca consolarsi rivedendo i 30 episodi delle due stagioni originali trasmesse da ABC tra il 1990 e il 1991, oltre che il film prequel Twin Peaks: Fire walk with me ("Fuoco cammina con me"). Nonostante la macroscopica assenza di Lynch, la Showtime non rinuncia al suo progetto e Twin Peaks dovrebbe tornare in tv nel 2016. I misteri della doppia vita della diciassettenne liceale Laura Palmer, trovata morta tra le nebbie del paesino della provincia americana Twin Peaks, rimarranno ancora in custodia del geniale David Lynch. E se all'epoca la frase "Chi ha ucciso Laura Palmer?" divenne il disturbante mantra degli allora adolescenti, oggi quegli stessi spettatori, cresciuti ma sempre appassionati, si domandano cosa potrà essere Twin Peaks senza David Lynch. Un buon prodotto per la tv generalista, forse, ma sarà certamente improbabile possa emanare quel mistero e quell'oscurità che solo uno come Lynch sa trasmettere.
http://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2015/04/06/news/twin_peaks-111294892/