''Celebration'' domattina alle otto su corriere.it!

Il nuovo video per "Celebration" avrà la sua premiere nazionale domattina, Martedì 1 settembre. Diretto da Jonas Akerlund. "Celebration" si potrà vedere a partire dalle ore 8 di domani mattina in esclusiva su www.corriere.it, il sito del Corriere Della Sera. Il video è stato presentato questa mattina in anteprima a Milano, e Corriere.it ci parla di "una Madonna supersexy", effusioni esplicite con il fotomodello Jesus Luz che faranno certamente la felicità dei protagonisti del gossip internazionale, e dell'esordio di Lourdes del quale però i Tribers sono già al corrente da un bel po'... Appuntamento quindi domattina alle 8 su corriere.it per la premiere di "Celebration". Grazie a Warner Music Italy.

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Venezia 66 ai nastri di partenza: Italia vs. Usa?

L'Italia s'è desta? In un periodo di profonda crisi come quello che stiamo vivendo oggi, che pare essersi accanita in particolare sull'industria culturale e dell'audiovisivo del paese anche a causa di uno sciagurato governo, la Mostra di Venezia ci crede e dà fiducia al cinema italiano proponendo in cartellone ben 18 opere di nostra produzione distribuite nelle sezioni ufficiali, oltre alle 5 proiettate nell'ambito della Settimana della Critica e delle Giornate degli Autori. Non solo, a un film italiano è affidata anche l'apertura della Mostra, prevista per mercoledì 2 settembre, un vero e proprio evento visto che erano vent'anni che un'opera italiana non inaugurava il festival. Sarà infatti l'atteso Baarìa di Giuseppe Tornatore ad aprire le danze di questa sessantaseiesima edizione della kermesse veneziana, che almeno dai suoi numeri pare promettere un risveglio del nostro cinema. E' probabile però che si tratti ancora una volta di una bolla di sapone, la stessa vista tristemente scoppiare negli anni precedenti che hanno visto salvi dalle continue piogge di fischi riservate ai (brutti) film nostrani solo pochi episodi isolati, dalla poesia di Nuovomondo di Emanuele Crialese alla divertente commedia di Pranzo di Ferragosto di Gianni Di Gregorio che aveva salvato la spedizione lo scorso anno. Ci sono però segnali confortanti stavolta che farebbero ben sperare. Innanzitutto, il Concorso accoglie quest'anno un esordio, fatto più unico che raro. Si tratta del thriller La doppia ora di Giuseppe Capotondi che può contare sul talento del fenomeno Filippo Timi e su una Ksenia Rappoport che il Direttore della Mostra, Marco Muller, definisce per l'occasione "la dark lady più sorprendente del cinema italiano degli ultimi anni". Un terreno rischioso quello del thriller, frequentato ultimamente dai nostri registi con risultati francamente imbarazzanti, e che stavolta sembra aver convinto i selezionatori tanto da preferirlo alla strage di Marzabotto raccontata da Giorgio Diritti ne L'uomo che verrà che ha rifiutato di aprire la sezione Orizzonti ed è stato perciò dirottato al prossimo Festival del Film di Roma. Tenterà invece di farsi perdonare l'infelice A casa nostra, presentato qualche anno fa proprio alla kermesse capitolina, Francesca Comencini che porta in concorso Margherita Buy a caccia della Coppa Volpi nel drammatico (e non c'erano dubbi) Lo spazio bianco, tratto dal romanzo di Valeria Parrella, che vede protagonista una donna sola partorire al sesto mese di gravidanza e osservare il bizzarro mondo attorno a sé accanto all'incubatrice che custodisce il corpo della sua piccola. I due film italiani più attesi tra quelli in concorso sono però certamente il ritorno di Tornatore nella sua Sicilia e la nuova scommessa di Michele Placido pronto a rimettersi in discussione dopo il disastro di Ovunque sei che nel 2004 fu oggetto di un'accoglienza segnata da risate e fischi. Qualche anno dopo, il regista italiano tornò alla Mostra da giurato, dichiarando al Corriere della Sera "Non dimentico quei fischi villani di due anni fa alla presentazione del mio film. Purtroppo non è passione, è maleducazione. Non è possibile che a un festival internazionale di quel calibro alle proiezioni per la critica entri chiunque. Basta che su un qualsiasi sito internet uno si proclami critico, per farsi accreditare come tale. I fischi sì, posso accettarli, ma il dileggio e gli schiamazzi no. Non si può lavorare per anni su un progetto, metterci dentro energie, passioni, denari, e poi vederselo far a pezzi da un manipolo di giovanotti incompetenti". Sembrava quindi tramontata l'ipotesi di vedere Placido riaffacciarsi al festival in Concorso, ma a quanto pare la rabbia è sbollita e il progetto assicura maggiori chance di una ricezione più morbida da parte di quegli stessi "giovanotti incompetenti" che schernirono Ovunque sei. Guarda a La meglio gioventù il suo nuovo film, Il grande sogno, che racconta il 1968, l'anno simbolo di un mondo studentesco in grande fermento, dal punto di vista del poliziotto Riccardo Scamarcio. Guarda al passato anche Giuseppe Tornatore che ricorda la sua Bagheria (la Baarìa del titolo) attraverso tre generazioni di una famiglia siciliana. Fa storcere il naso la decisione di portare il film al Lido in una versione doppiata in siciliano italianizzato: l'originale dialetto barrioto sarà mantenuto alla sua uscita infatti, il prossimo 25 settembre, soltanto in Sicilia e in poche altre sale in tutta Italia. Caratterizzato da un approccio più realistico rispetto alla dimensione favolistica di Nuovo cinema Paradiso, Baaria è stato da Muller in apertura della Mostra perché convinto che tornerà a far sognare prima di tutto lo stesso cinema italiano. Le sorprese potrebbero invece arrivare dalle altre sezioni del programma di Venezia 66, quelle ufficiali e quelle autonome. Tra i documentari Fuori Concorso, particolarmente interessante si preannuncia Napoli Napoli Napoli di Abel Ferrara che va a raccontare la città partenopea e la sua variegata umanità, mentre Giuliano Montaldo ci porta oltreoceano alla scoperta de L'oro di Cuba con la ricostruzione della storia e del presente dell'isola caraibica a cinquant'anni dalla Rivoluzione. Destano curiosità anche i tre titoli italiani presenti nella sezione Orizzonti. In particolare, si testerà la maturità di Luca Guadagnino che dopo Melissa P. torna al cinema con un film che tradisce ben altre ambizioni: protagonista è infatti il premio Oscar Tilda Swinton, affiancata dalla nuova stella del nostro cinema Alba Rohrwacher e da uno dei nomi più importanti del teatro e della cultura italiana, Pippo Delbono, impegnati in una storia che racconta la dissoluzione di una famiglia dell'alta borghesia industriale. Attenzione però che tra gli sceneggiatori figura una certa Barbara Alberti, responsabile dell'adattamento del romanzo scandalo di Melissa P.. Sarà invece presente alla Mostra con due film Sergio Castellitto, protagonista insieme a Jane Birkin del nuovo film di Jacques Rivette e mattatore della commedia Tris di donne e abiti nuziali diretta da Vincenzo Terracciano e ambientata all'ombra del Vesuvio. Tema della pellicola un matrimonio in tempo di crisi e il gioco come tentativo di soluzione ai problemi economici. Nata nel 1980 da un'idea di Carlo Lizzani, che qui ritroviamo in veste di Presidente della Giuria, rinasce quest'anno la sezione competitiva di Controcampo Italiano che vuole fare il punto sulle tendenze del cinema italiano. Sette i titoli che compongono la sezione: tre lungometraggi di finzione e quattro documentari. Grazie a Controcampo, scopriremo la poesia metropolitana di Roma in Poeti di Toni D'Angelo; assisteremo a un appassionato ricordo di Vittorio Mezzogiorno in Negli occhi, prodotto e raccontato da sua figlia Giovanna; rivivremo grazie a Il piccolo la storia del Piccolo Teatro di Milano, partendo dalla sua ristrutturazione; e volgeremo lo sguardo sulla Hollywood sul Tevere grazie al materiale d'archivio dell'Istituto Luce che ci ricorderà come Roma e Cinecittà siano state nel passato l'epicentro della produzione hollywoodiana in Europa. Accanto ai documentari, trovano spazio nomi nuovi e interessanti del nostro cinema: per Dieci inverni di Valerio Mieli, il Direttore Muller parla di "miglior commedia sentimentale italiana degli ultimi anni", ma la commedia torna a brillare anche grazie a Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli che ha come sua protagonista una bambina comunista che guarda alla Luna in attesa della rivoluzione condotta dall'Unione Sovietica. Una tragedia senza catarsi caratterizza invece il melò Il compleanno di Marco Filiberti, che parla di un gruppo di amici borghesi all'interno del quale porterà scompiglio l'arrivo di un giovane bello ed omosessuale. Di omosessualità si parlerà anche nel documentario L'amore e basta di Stefano Consiglio, nell'ambito delle Giornate degli Autori, che finalmente parlerà del mondo gay senza struggimenti e drammi esasperati. Di omosessualità profuma anche Good Morning, Aman, promettente opera prima di Claudio Noce che racconta l'ambigua amicizia tra un giovane di origine somala (Said Sabrie) e un ex pugile quarantenne dal passato ricco di ombre (Valerio Mastandrea). Tra gli altri film delle Giornate poi la nuova opera di Marina Spada che dopo lo splendido Come l'ombra racconta la giovinezza della poetessa morta suicida Antonia Pozzi in Poesia che mi guardi. Nutrita e variegata quindi la truppa italiana quest'anno in trasferta in laguna, ma Venezia 66 vede tornare in questa edizione anche il grande cinema statunitense dopo la pausa forzata dello scorso anno dovuta allo sciopero degli sceneggiatori che aveva fatto slittare le date di completamento dei film. Sei i titoli targati Usa che si contenderanno il Leone d'Oro: il documentario Capitalism: A Love Story di Michael Moore che esplora le cause della crisi economica globale; lo zombie-western di George Romero, Survival of the Dead, ambientato in un'isola al largo delle coste del Nord America; la cattivissima commedia di Todd Solondz che con Life During Wartime ci regala un sequel 'ideale' del suo capolavoro Happiness - Felicità; il controverso Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans ispirato a Il cattivo tenente di Abel Ferrara, rivisto e corretto dal visionario Werner Herzog; l'attesa trasposizione su grande schermo dell'osannato romanzo The Road di Cormac McCarthy operata da John Hillcoat; ed infine, il debutto alla regia dello stilista Tom Ford che porta sul grande schermo A Single Man, romanzo gay dello scrittore Christopher Isherwood. Ma gli Stati Uniti faranno parlare di sé anche con i film presenti nelle altre sezioni della Mostra: dall'horror The Hole in 3D di Joe Dante alla commedia The Men Who Stare At Goats che riporterà in laguna l'aficionado George Clooney, ma destano grande attesa anche il thriller The Informant! diretto da Steven Soderbergh e interpretato da un Matt Damon visibilmente appesantito per indossare i panni di un agente dell'FBI intento a smascherare una fraudolenta politica di controllo dei prezzi da parte di una multinazionale, e il documentario South of the Border che vede il regista Oliver Stone volare in Venezuela per intervistare il Presidente Hugo Chavez. Ben rappresentata quest'anno in concorso è anche la Francia con quattro titoli, ognuno dei quali con ottime chance di portarsi a casa uno dei premi. Oltre al già citato Rivette con 36 vues du Pic Saint-Loup (che arriverà nelle sale italiane già dall'8 settembre con il titolo Questione di punti di vista) si daranno battaglia Patrice Chéreau che nel suo Persécution indaga l'ossessione amorosa di un tormentato Romain Duris; il White Material di Claire Denis che fa di Isabelle Huppert la proprietaria di una piantagione di caffè che in piena Guerra Civile in Africa lotta per proteggere il suo raccolto; ma probabilmente il più atteso tra i film francesi in concorso è la co-produzione Francia, Belgio, Canada e Germania di Mr. Nobody, struggente storia d'amore tra dramma e fantasy vista dal futuro, diretta dallo Jaco van Dormael del cult Toto le heros - Un eroe di fine millennio e interpretato dalla rock-star Jared Leto. Non mancheranno poi i film provenienti dall'Asia (tra i quali Tetsuo The Bullet Man di Shinya Tsukamoto) o quelli che battono bandiera tedesca, con un nome del calibro di Fatih Akin per la prima volta a Venzia con Soul Kitchen che riprende il tema a lui caro dell'immigrazione sul doppio binario Germania e Turchia. Torna invece in competizione Israele con Lebanon, film interamente ambientato all'interno di un carro armato che ha fatto perdere la testa ai selezionatori, mentre rappresenta una novità la presenza in concorso di un titolo proveniente dallo Sri Lanka, e cioè Between Two Worlds. A Venezia assisteremo anche ai miracoli di Lourdes raccontato dall'austriaca Jessica Hausner e alla ripartenza del cinema arabo con The Traveller interpretato da Omar Sharif. Eppure tra tutti i titoli in concorso, manca quello che si lascia preferire quale candidato più papabile nella corsa alla conquista del Leone d'Oro. Dopo l'exploit dello scorso anno, con la vittoria di The Wrestler di un rinato Darren Aronofsky, anche questa edizione potrebbe riservare una sorpresa sul nome che si porterà a casa l'ambita statuetta. Ma Venezia 66 ha comunque già i suoi eroi che saranno opportunamente celebrati nel corso della Mostra. Il genio delle nuove frontiere dell'animazione John Lasseter, regista e produttore in forza agli studi Pixar, riceverà il Leone d'Oro alla Carriera dalle mani di George Lucas. Delle produzioni della Pixar si vedrà l'opera omnia, comprese le inedite versioni in 3D di Toy Story e Toy Story 2, e alcune sequenze dei nuovi lavori La principessa e il ranocchio e dell'attesissimo Toy Story 3. Altro mito del cinema che vivrà il suo momento di gloria è Sylvester Stallone, premiato con lo Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker Award attribuito a una personalità che ha lasciato il segno nel cinema contemporaneo. In occasione della consegna del premio, saranno proiettate al Lido le prime immagini del suo nuovo lavoro, The Expendables, da lui scritto, diretto e interpretato, e la versione director's cut di Rambo. Se quest'anno non sono annunciati film-scandalo volti a solleticare le fantasie degli avventori del Lido, va già infiammandosi la polemica per la presenza a Venezia di Videocracy - Basta apparire, evento congiunto di Settimana della Critica e Giornate degli Autori. Diretto da Erik Gandini e prodotto dalla Svezia, il documentario va infatti ad indagare il fenomeno italiano della "televisione al posto della democrazia", un ritratto spietato dell'Italietta di Silvio Berlusconi attraverso lo studio dei rapporti tra una televisione senza alcun freno morale e una politica a sua immagine e somiglianza. Un film che è già finito vittima della scure della censura con il trailer rifiutato da Rai e Mediaset per il suo "inequivocabile messaggio politico di critica al governo". La decenza, questa sconosciuta. Superando le polemiche, utili comunque a far parlare di un film senza visibilità sui canali obbligatori del duopolio "RaiSet", possiamo cercare di individuare le probabili sorprese di questa Mostra non inserite nella sezione del concorso. Se l'horror Rec 2 rappresenta una vera e propria incognita in quanto "sequel a rischio" di un film che aveva convinto la platea veneziana due anni fa, va già fregiandosi del titolo di cult l'avventuroso e violentissimo Valhalla Rising, storia di un guerriero muto dalla forza soprannaturale, diretto dal danese Nicolas Winding Refn, regista dello spietato biopic Bronson. Dopo il successo dello scorso anno di Ponyo sulla scogliera il cinema giapponese d'animazione torna in laguna con Yona Yona Penguin di Rintaro, tenera storia di una bambina che si ritrova catapultata in un mondo popolato da creature fantastiche, mentre la vitalità del cinema rumeno è confermata dall'apertura della sezione Orizzonti affidata all'esordiente Bobby Paunescu con il drammatico Francesca, ritratto di una giovane maestra d'asilo col sogno di trasferirsi in Italia. Di indubbio interesse The Marriage di Peter Greenaway, studio del dipinto di Veronese "Le Nozze di Cana", ma numerosi sono i titoli meno conosciuti che promettono grandi cose. Tra questi l'originale Metropia ambientato in un Europa del futuro, la commedia XXL spagnola Gordos, lo sguardo sul mondo tra le pareti di casa propria come mostrato in Francia dell'argentino Adrian Caetano (il regista di Cronaca di una fuga - Buenos Aires 1977) e Apan, il nuovo poetico lavoro di Jesper Ganslandt che tre anni fa incantò Venezia con Falkenberg Farewell. Si preannuncia, quindi, una Mostra dalle buone potenzialità, nonostante manchi dei nomi blasonati che affollano ogni anno il cartellone del concorrente Festival di Cannes. A farla da padrone in questa sessantaseiesima edizione sono Italia e Stati Uniti, con una torta ancora una volta spartita tra 01 e Medusa per quel che riguarda i film italiani in concorso e un affollamento, probabilmente esagerato, di titoli di nostra produzione nelle altre sezioni che godono di minor prestigio rispetto a quella principale, ma dalle quali nel corso degli anni sono spesso uscite fuori le cose migliori. Resta tutta da verificare inoltre l'effettiva qualità delle pur numerose opere provenienti dagli Usa con un Michael Moore inserito in concorso dopo il grande scalpore suscitato dalla vittoria a Cannes nel 2004 con Fahrenheit 9/11 che portò l'anno successivo alla nascita di una sezione apposita per i documentari dopo le polemiche sul caso Moore. Al resto del mondo restano così delle briciole che in certi casi si fanno decisamente appetibili. La speranza è comunque quella di assistere a dieci giorni di buon cinema nell'affascinante cornice della laguna veneziana, consapevoli che neanche quest'anno mancheranno i fischi e il dileggio, così come quei colpi di fulmine che sapranno mettere d'accordo tutti, la critica erudita, i "giovanotti incompetenti" e il pubblico. Anche quest'anno il Leone, siamo convinti, saprà ruggire e se anche non riuscirà a scacciare la crisi saprà lasciare il suo graffio su un cinema che continua ad evolversi, ad emozionare, a stizzire, a raccontare storie che ci chiedono di essere assorbite per trovare in noi il proprio posto.Buona fortuna, Leone.

Madonna a Gerusalemme ha visitato il Muro del Pianto

Gerusalemme, 31 ago. (Apcom) - La pop star americana Madonna si è recata nella notte al Muro del Pianto, il luogo più sacro per gli ebrei, che si trova nella Città Vecchia di Gerusalemme. Lo hanno riferito i media israeliani. Madonna è arrivata ieri in Israele, dove terrà due concerti domani e dopodomani nel parco Hayarkon di Tel Aviv davanti a 100mila spettatori. Nonostante le misure di sicurezza adottate per difenderla dai paparazzi, la cantante è stata ripresa menter si recava al Muro del Pianto, dove è rimasta un'ora prima di ritornare a Tel Aviv. Nel corso del suo soggiorno in Israele, Madonna incontrerà oggi la leader dell'opposizione ed ex ministro degli Esteri Tzipi Livni, e venerdì l'attuale premier Benjamin Netanyahu. Seguace della Cabala, la cantante parteciperà anche a un simposio sulla mistica ebraica insieme a due amici, l'attore Ashton Kutcher e l'attrice Demi Moore. Il cantante Justin Timberlake, anche lui interessato alla Cabala, potrebbe unirsi al gruppo. (fonte Afp)

Madonna arrivata a Tel Aviv

(ANSA) - TEL AVIV, 30 AGO - La pop star Madonna e' giunta ieri sera con un aereo privato in Israele, dove era attesa da fan e fotografi. La cantante, impegnata nella tournee' 'Sticky and Sweet', ha in programma due concerti nei prossimi giorni nel parco Yarkon di Tel Aviv. Durante il soggiorno in Israele prevede di compiere alcune visite in localita' che hanno per lei interesse di carattere spirituale accompagnata dal rabbino Michael Berg, che l'ha introdotta alla filosofia della Cabala.

Ecco Natalie Portman "medievale" in The Highness

E' uscita la prima foto di The Highness, la commedia "medievale" del regista di Strafumati con James Franco, Danny McBride, Zooey Deschanel e la bella Natalie Portman, che qui vediamo nei panni di una guerriera...

E' uscita la prima foto di Natalie Portman nel nuovo film di David Gordon Green, intitolato The Highness. Nell'immagine vediamo l'attrice da dietro, in vesti medievali, capelli corti e a cavallo, mentre un duello si svolge davanti ai suoi occhi. Cliccate qui o sull'immagine per vederla sul sito NataliePortman.com

Regista di Pineapple Express (Strafumati on the Road da noi), David Gordon Green prosegue la sua carriera con una commedia ambientata nel medioevo. Nel cast, oltre alla Portman, anche James Franco, Zooey Deschanel e Danny McBride. Poco si sa della storia, scritta da Ben Best: un principe arrogante e pigrone (McBride) dovrà compiere una avventura per salvare il regno di suo padre. Franco interpreta il fratello (più eroico) del protagonista, la Deschanel sua moglie, mentre la Portman è una principessa guerriera che si innamora di McBride.

http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=9326&Itemid=29

Dagli U2 a Vasco, le star in arrivo

LUCA INDEMINI
TORINO Indiscusso colosso del rock, l’americana Live Nation, massimo produttore al mondo di concerti, vanta una media di 22 mila live, per più di 1.600 artisti in oltre 30 Paesi ogni anno. Nel solo 2008 la società ha venduto più di 50 milioni di biglietti e il sito internet LiveNation.com ha registrato 70 milioni di visitatori. Numeri destinati a crescere ulteriormente se andrà a buon fine la fusione con Ticketmaster - del valore stimato di circa 2,5 miliardi di dollari - sulla quale dovrebbe pronunciarsi nei prossimi giorni l’antitrust Usa. Nella sua scuderia vanta tutti i più grandi nomi della musica internazionale, i campioni di incassi quali Rolling Stones, Madonna, gli U2, con i quali ha stipulato un accordo che prevede il pagamento di una parte dei compensi in azioni della stessa Live Nation. È in corso una trattativa per portare Bono e compagni a Venaria.Un ruolo via via più importante nei numeri di questo successo planetario lo sta giocando Live Nation Italia, sotto la guida di Roberto De Luca, che negli ultimi tempi ha deciso di investire sulla piazza torinese, tornata dopo anni di oblio interessante ribalta per la musica dal vivo. E la scelta non è casuale. Affonda le sue radici negli oltre trent’anni di amicizia che legano De Luca e Giulio Muttoni di Set Up, assieme ai tempi d’oro del Big, e nell’incontro avvenuto tra i due nel 2005, segno del destino, proprio durante il concerto torinese degli U2. Frutto di quel primo incontro è la rinomata programmazione della Medals Plaza in occasione dei Giochi invernali di Torino 2006, dove sfilano nomi prestigiosi, quali Andrea Bocelli, Jamiroquai, Anastacia e Ricky Martin. Da quel momento la collaborazione si fa più serrata, Set Up diventa partner piemontese di Live Nation e i grandi live tornano in città. «Poiché l’amicizia da sola non è sufficiente - sottolinea Giulio Muttoni -, la ragione di questo successo è da ricercare nel fatto che Torino si è dimostrata una piazza importante, dove si lavora bene. Dopo tre anni di proficua collaborazione mi sembra importante la scelta di Live Nation di puntare sulla nostra città». Tre anni di eventi, nomi di prestigio, sold out e qualche record. Come quello di incassi dei Police nel 2007, certificato da Assomusica, poi battuto dagli U2 e da Madonna. O le quattro date in un anno di Vasco Rossi, per un totale di 280 mila spettatori. Insomma, Torino è destinata a tornare ad essere ben visibile sulle mappe dei grandi tour internazionali, affiancando Milano su un asse "MiTo" che dalla classica sembra estendersi alla musica pop rock. Quello in arrivo si preannuncia dunque un autunno caldo, in grado di mescolare negli spazi del PalaOlimpico Isozaki indiscussi colossi nazionali, come Renato Zero ed Eros Ramazzotti, entrambi impegnati in due date rispettivamente a novembre e dicembre, i sold out dei Depeche Mode e dei Green Day, e il recente fenomeno dei Jonas Brothers, attesi il 6 novembre. Discorso a parte per Vasco, che con la sua tournée indoor farà tappa al palazzetto di corso Sebastopoli per sei serate, dal 6 al 17 aprile. Cinque sono già esaurite, non si esclude l’aggiunta di nuove date. La comunicazione ufficiale passerà attraverso il portale LiveNation.it, che si pone l’obiettivo di diventare il motore di ricerca dei concerti più grande del mondo. Altro primato che Live Nation si vuole aggiudicare.

L'Ultimo Perduto Sognatore di Francia

Colui che ha saputo restituire alla Francia la gloria divistica che fu all'apice della Belle Epoque del leggendario Alain Delon, frequenta adesso on sobria distinzione l'Eliseo e brucia di una passione intensa come quella delle sue prove attoriali. Senza minimo dubbio l'enigmatico Louis Garrel interpreta l'ultima stella transalpina, idolo mediatico così lontano dagli schemi precostituiti delle star hollywoodiane, interprete sincero di una generazione inquieta, attore borderline capace di brillare nell'ultima fatica del maestro Bernardo Bertolucci, il discusso The Dreamers a fianco della conturbante Eva Green. Distante anni luce dal clichè del bello e dannato, Garrel adotta un low profile che tuttavia non riesce a mascherarne l'irresistibile allure di predestinato, ribelle per costituzione, stella assoluta per scelta del fato.

http://soulfighter.style.it/2507/l-ultimo-perduto-sognatore-di-francia

Oasis sull’orlo di una crisi di nervi. Tournée annullata

Fine della storia. O almeno della tournee mondiale che domani sera avrebbe dovuto portare gli Oasis a Milano. Le tensioni tra i fratelli Gallagher a meno di sempre possibili future riconciliazioni annunciano la fine di una delle rock band piu amate degli anni 90, portabandiera del britpop con all’attivo 50 milioni di album venduti nel mondo. Sulla pagina web della band Noel Gallagher chitarrista e compositore di tante hit che hanno scalato le classifiche ha gelato i fans: impssibile continuare a lavorare con mio fratello Liam. I piu delusi sono stati i fans francesi che eranno accorsi al festival Rock en Seine. Il concerto è stato annullato all’ultimo minuto dopo la zuffa scoppiata tra i due nei camerini: ““L’anno scorso ero venuta qui e Amy Winehouse annuncio’ il suo forfait. Ora tocca agli Oasis!” “Penso semplicemente che non abbiano alcun rispetto per il pubblico che paga il biglietto” Gli amanti degli Oasis amareggiati sono legioni ma la storia del gruppo di Manchester è sempre stata burrascosa e le liti tra i due leader della band, fratelli-coltelli, non sono mai mancate. Stavolta pare che i due abbiano cominciato ad insultarsi sul sito di micro blogging Twitter. Poi dal virtuale sono passati al reale con una scazzottata che forse entrerà nella storia turbolenta del rock.

Sharon Stone: «Sono in forma perché copio Madonna»

Porto Cervo. D'accordo, il divismo è morto e dei capricci delle star importa abbastanza poco, al momento. Ma nel caso di Sharon Stone, ancora bella e famosa a mezzo secolo suonato da poco e festeggiato con una sexyfoto di lei su Paris Match, ritoccata o no, comunque notevole (per il topless e per le gambe toniche), l'eccezione conferma una tendenza. «Mi sorprende essere considerata, in permanenza, una diva», celia l'attrice di Meadville (Pennsylvania), che tra sé e il proprio risicato abitino metteva nulla, in Basic Instinct, da autentica avventuriera bisessuale, pronta a basire i maschi con l'ormai noto accavallar di gambe. «Ho lavorato duro, per essere giudicata secondo le mie qualità di attrice e non rinuncio certo al mio cervello, magari perché mi vedono come una donna appariscente», puntualizza la celebrità, autentico fiore all'occhiello del Premio internazionale del cinema «Rodolfo Valentino», che alla più chiacchierata interprete degli anni Novanta stasera assegna il premio alla carriera, anche conferito a Helen Mirren e ad Alan Arkin. Leggermente smagrita, il sorriso magnetico di sempre, teso tra sfida e seduzione, Sharon, affascinante nell'abito a sirena, con paillettes laccate di lucido nero, si è messa a disposizione della ricerca sul cancro, alla quale il premio internazionale si lega, con lo stesso entusiasmo trascinatore, che la vede battitrice d'asta in favore di svariate cause umanitarie. Aiuterà i bambini africani nati madri sieropositive in un progetto finanziato dal gruppo Damiani. «Essere famosi? È una maratona lunghissima, a volte mi sembra quasi una gara di resistenza... Però si tratta anche di una sfida emozionante e, da quando ho cambiato alimentazione e ho preso ad allenarmi cinque volte a settimana, come fa Madonna, credo d'aver trovato il giusto equilibrio». Tra i flash dei fotografi, in Costa Smeralda fin troppo attivi, quando sull'isola vibra la corda della notorietà, la diva sembra lontana persino da se stessa e presente soltanto al suo carisma, qualità insondabile, che la porta a far ondeggiare le paillettes in piccoli scatti sinuosi e ogni volta in perfetto favore di luce. Madre singola di tre figli adottivi, due matrimoni falliti alle spalle (il primo, nel 1984, con Michael Greenburg e il secondo con il giornalista Philip Bronstein), la Stone ha fatto parlare di sé, alcuni mesi fa, perché pensava di risolvere, a botta di iniezioni di botox, un problema di graveolenza ai piedi del figlio Roan, otto anni di sudorazione eccessiva (per lei). Di fatto, la Corte superiore di San Francisco le ha tolto la custodia del piccolo, giudicando Sharon «troppo ossessionata dalla salute del figlio», al contrario del saggio ex marito, in grado di avere «un approccio più semplice al problema». Difficile conciliare la diva, spesso in giro per il mondo (ieri la Stone è stata capace di uscire in barca, con gli amici industriali, portarsi in acque francesi e rientrare giusto in tempo per l'incontro stampa) e la donna «normale», alle prese con la routine educativa dei figli. Però quest’anno ha deciso di tornare al cinema: «Non si può lasciare i bambini finché sono in età prescolare, quest’anno i miei figli di nove, quattro e tre anni andranno tutti a scuola, così potrò dedicarmi di più al cinema. Ho in mente di girare un film a Londra a gennaio con giovani attori bravissimi, ma di più non posso dire». L’attrice ha anche parlato della sua attività di scrittrice. I suoi, sono stati definiti «mystery thriller» però lei chiarisce: «Scrivo da quando avevo quindici anni e ho conservato in una scatola i miei racconti brevi che penso di riunire in un unico libro da pubblicare l’anno prossimo». Infine i ringraziamenti di rito: «Sono onorata di ricevere questo riconoscimento alla carriera, qui in Sardegna, terra che amo e rispetto da sempre», ha detto Sharon Stone.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=378237

Tutti al cinema in autunno

Pioveranno film in autunno, a causa della sempre più intensa concentrazione di titoli legati alla Mostra del cinema di Venezia e al Festival di Roma. E già prima dei cinepanettoni ci saranno portate appetitose, destinate tanto al pubblico generalista quanto ai cinephile più raffinati. Ecco una piccola guida alle uscite più interessanti della stagione autunnale, suddivise per macrocategorie geografiche. Gli italiani - Cominciamo dai film in concorso a Venezia: Baarìa di Giuseppe Tornatore, almeno a giudicare dalle prime immagini e dal trailer, corre il rischio del fuiletton oleografico che piace tanto agli stranieri (leggi: gli americani), ma Il grande sogno di Michele Placido, sempre a giudicare dalle poche sequenze mostrate alla stampa in anteprima, incuriosisce. Sembra infatti che questa saga semiautobiografica sul ’68 italiano contenga abbastanza ironia e leggerezza da farne un buon prodotto commerciale senza rinunce autoriali. Simile il discorso per la doppietta Lo spazio bianco di Francesca Comencini e La doppia ora di Giuseppe Capotondi: il primo, protagonista Margherita Buy nel ruolo di una neomamma quarantenne in attesa di scoprire se la sua bimba nata prematura ce la farà, è a forte rischio melodramma lagnoso, mentre il secondo, piccolo film di genere diretto da un ex pubblicitario e interpretato da Filippo Timi (una garanzia, ultimamente) potrebbe riservare piacevoli sorprese, e risparmiarci la temutissima autoreferenzialità autoriale. Ma la vera sorpresa del Lido potrebbe essere Valerio Mastandrea protagonista e produttore di Good Morning Aman, il concorrente italiano della Settimana della critica del quale si dice un gran bene e che pare sia stato “scippato” al concorso principale. A Roma la coppia top in concorso sarà L’uomo che verrà di Giorgio Diritti, snobbato dalla sezione principale di Venezia, sulla strage di Marzabotto, anche questo a forte rischio piagnisteo (benché storico), se non fosse per la mancanza totale di retorica dimostrata da Diritti nel suo precedente Il vento fa il suo giro. Ma i bookmaker sembrano puntare su Alza la testa di Alessandro Angelini, che aveva esordito a Roma con l’asciuttissimo L’aria salata (forse questo spiega la sua presenza nella Capitale invece che al Lido) interpretato da Sergio Castellitto. L’outsider è Viola di mare di Donatella Maiorca, storia gay fra Isabella Ragonese e Valeria Solarino ambientata nella Sicilia ottocentesca. Esordirà in autunno, ma fuori dal circuito festivaliero per motivi che probabilmente hanno più a che fare con il suo contenuto controverso (già funestato da interventi governativi in sede di delibera dei finanziamenti ministeriali) che con la sua qualità, La prima linea di Renato De Maria con Riccardo Scamarcio nei panni del brigatista Sergio Segio e Giovanna Mezzogiorno in quelli della sua compagna. Via libera governativa invece al Barbarossa di Renzo Martinelli, così voluto dalla Lega che da film tv è passato a strombazzata uscita autunnale sui grandi schermi. Le ragazzine puntano (ahimé) ad un solo titolo italiano: Amore 14 di Federico Moccia. Gli americani - Il fritto qui è più che misto, dai Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, che contemporaneamente rafforzano e demoliscono tutti gli stereotipi cinematografici sul nazi movie, a Taking Woodstock di Ang Lee, entrambi apprezzati a Cannes; dal Parnassus di Terry Gilliam, ultima interpretazione di Heath Ledger, a Julie & Julia, deliziosa commedia gourmand interpretata dalla coppia Meryl Streep e Stanley Tucci (lei verrà a fare una conversazione col pubblico al Festival di Roma, dove il film sarà presentato), dal nuovo documentario di Michael Moore Capitalism: A Love Story a The informant! di Steven Soderbergh a Brooklyn’s Finest con Richard Gere, tutti presenti a Venezia, fino all’iperromantico 500 giorni insieme che ha inaugurato il festival di Locarno, a Whatever Works, ennesima delusione (dicono oltreoceano) di un Woody Allen sempre meno ispirato malgrado il ritorno all’amata Manhattan, al kolossal catastrofista 2012. Il più atteso dai cinephile resta Shutter Island di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio, probabilmente in cartellone a Roma, ma c’è curiosità anche per Segreti di famiglia di Francis Coppola, che ha suscitato entusiasmo a Cannes (dopo i fischi a Un’altra giovinezza). Per le teenager italiane la data clou dell’autunno resta il 20 novembre quando New Moon, il secondo film della saga di Twilight, approderà anche sui nostri schermi. Per i più piccoli (e non solo) c’è invece Up, il cartone animato Disney che ha deliziato Cannes. Gli europei - Tornano i grandi autori, da Michael Haneke con Il nastro bianco, Palma d’oro all’ultimo festival di Cannes, a Pedro Almodovar con Gli abbracci spezzati, da Ken Loach e il suo Looking for Eric, protagonista l’ex campione di calcio Cantona, a Jacques Rivette, in concorso a Venezia con Questione di punti di vista, e Francois Ozon con Ricky. E poi il Danis Tanovic di Triage, Cristian Mungiu (quello di 4 mesi 3 settimane e 2 giorni) con I racconti dell’età dell’oro, Dorian Gray di Oliver Parker con protagonista l’idolo della ragazzine Ben Barnes. Il titolo più atteso dai lettori di tutta Europa resta però La ragazza che giocava col fuoco, seconda puntata della saga Millennium firmata da Stieg Larsson. Paola Casella http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/112759/tutti_al_cinema_in_autunno

Udine in fermento per l'arrivo dei Coldplay

I Coldplay stanno per arrivare ad Udine. E tutta la città è in fermento. Basti pensare che sono oltre cento i giornalisti che hanno chiesto di poter assistere al concerto in programma lunedì sera allo Stadio Friuli, con richieste che arrivano da tutta Europa. Più di quelle arrivate per Springsteen e quasi il doppio rispetto al numero di quotidiani e settimanali che avevano seguito dal vivo l’esibizione di Madonnna. Quello della band britannica sarà quindi l’evento mediatico dell’anno. E quasi sicuramente gli spazi della tribuna stampa non saranno sufficienti a soddisfare tutte le richieste. Tanto che gli organizzatori di Azalea Promotion stanno pensando di allestire un’altra area dedicata ai giornalisti. E in tribuna ci sarà un collegamento internet wireless. Assieme ai Coldplay, arriveranno nella città friulana oltre 40.000 fans provenienti da tutta Europa (e qualcuno anche da più in là). Trovare un posto letto in città nel giorno del concerto è praticamente impossibile. 'Abbiamo dovuto dire di no a tantissime persone' – racconta Edoardo Marini, il referente della Federalberghi – 'molte più di quelle che non eravano riusciti a ospitare in occasione dei concerti di Madonna e Springsteen dove comunque avevamo fatto registrare il tutto esaurito'. Dello stesso avviso anche il Presidente degli Albergatori della Confcommercio, Fulvio Santi che assicura: 'La notte del 31 agosto è tutto esaurito non solo in città dove ci sono 2.500 posti letto ma anche nell’area compresa nel raggio di 30 km dove ci sono almeno altre 2.500 prenotazioni'. E l'importanza mediatica dell'evento si riscontra anche nei preparativi per allestire i piani di sicurezza e l'ordine pubblico. La prevista ordinanza anti-bagarini sarà sostituita dal potenziamento dei controlli fin dalla mattinata: 'Contro il bagarinaggio non serve un’ordinanza, faremo valere la normativa già in vigore', spiega il Vicequestore: 'Organizzeremo servizi specifici già dalla mattinata e, assieme alle altre forze di polizia, procederemo contestando le violazioni come previsto dalla legge regionale sul commercio ambulante'. I controlli saranno intensificati anche nei confronti degli ambulanti per evitare che le loro bancarelle occupino vie interessate dall’esodo. Altra questione annosa sarà l'utilizzo dei mezzi di trasporto: il traffico sarà deviato per evitare code all'uscita del casello di Udine Sud. Le Forze dell’Ordine hanno deciso di dividere l’ondata delle auto in uscita dallo stadio, dopo il concerto, in due tempi. Gli automobilisti che utilizzeranno il parcheggio a nord dello stadio saranno invitati ad entrare in autostrada dall’ingresso di Udine Nord, mentre gli utilizzatori del parcheggio opposto raggiungeranno il casello di Udine Sud. Gli automobilisti che dalla tangenziale cercheranno di immettersi in viale Monsignor Nogara saranno invitati a proseguire e a scegliere un’altra uscita. Il test sarà effettuato dalla questura, in collaborazione con la polizia stradale e municipale, ma anche con i comuni di Pasian di Prato e Martignacco, per ripeterlo in occasione delle partite di calcio più seguite dai tifosi. La stazione ferroviaria, invece, garantirà i servizi diurni per tutta la notte. Le molte persone che arriveranno a Udine in treno a fine concerto saranno costrette a sostare ore in stazione visto che il primo convoglio per Venezia partirà alle 4. Per andare incontro alle loro esigenze 'Trenitalia si è fatta carico di far funzionare la stazione come se si trattasse di un orario diurno'. Qui saranno potenziati anche i controlli della Polizia Ferroviaria. E intanto la Polizia chiederà rinforzi. Se per i concerti di Madonna e Bruce Springsteen è stato impiegato un centinaio di agenti, per i Coldplay la Questura chiederà rinforzi al Ministero. Un grande evento, ormai andato in sold-out (TicketOne ha chiuso le vendite online, mentre Coldplay.com annovera lo spettacolo fra quelli per i quali è già stato raggiunto il tutto esaurito) e che regalerà ai sostenitori della band una serata indimenticabile!

http://www.coldplayzone.it/articolo.asp?id=2773

Stasera Madonna Sticky & Sweet su MTV HITS!

Dopo il "bidone" del 16 agosto, questa sera è confermato l'appuntamento su MTV HITS (Sky) alle 21:00 un ora del live in Buenos Aires, che su Sky UK è andato in onda per intero il 4 luglio. A seguire un ora di Videography. Grosso sforzo... Ma meglio di niente!

Michelle Pfeiffer al cinema con "Chéri"

Esce oggi nelle sale italiane "Chéri", film di Stephen Frears che dirige la splendida Michelle Pfeiffer a distanza di 20 anni dopo "Le relazioni pericolose". L'attrice interpreta una matura cortigiana che nella Parigi dell'800 seduce un uomo più giovane, interpretato da Rupert Friend. Dopo la presentazione in anteprima al Festival di Berlino, il film ha incantato la critica americana, stregata dal fascino della 51enne ex Catwoman: "Michelle è la luce e la magia del film" riportano i quotidiani stranieri. "Nemmeno i miei figli mi hanno ancora vista nella versione di Lea de Lonval, protagonista di 'Chéri. Loro si divertono con il dvd di 'Hairspray', fanno il verso alla mia perfida Velma" ha raccontato Michelle in un'intervista al settimanale A. L'attrice, sposata nella vita reale con l'autore televisivo David E.Kelley, si è pronunciata anche sui rapporti tra donne più mature e uomini più giovani, citando l'esempio dell'amica Demi Moore con il marito Ashton Kutcher: "Oggi le donne hanno la possibilità di non farsi condizionare all'anagrafe. I matrimoni tra giovanissimi a volte finiscono in un lampo, altri rapporti durano più a lungo e formano le vite reciproche. Colette, scrivendo il libro da cui è tratto 'Chéri', anticipò i tempi". Nell'intervista Michelle racconta di aver rifiutato la parte in "Basic Insinct", perchè il copione non l'aveva convinta. "Oggi mi piacerebbe recitare con le amiche di un tempo: Cher, Jodie Foster, Jessica Lange. E con i migliori attori giovani di oggi, ma preferirei il ruolo della mamma piuttosto che quello di amante". http://cinema.excite.it/news/25716/Michelle-Pfeiffer-al-cinema-con-Cheri

Kate Winslet voce per "The Sunshine Boy"

Kate Winslet, simbolo della nuova generazione di attrici tra film indipendenti e soprattutto impegnati, sarà la voce narrante di "The Sunshine Boy", documentario su una madre che cresce con amore e coraggio un figlio. Il sito Movieplayer rivela che la sceneggiatura si basa sulla vita della produttrice cinematografica Margret Dagmar Ericsdottir e di suo figlio Keli: i due partiranno per un viaggio alla ricerca di una cura per il ragazzino, fin quando giungeranno in Texas, ad Austin, per incontrare la celebre dottoressa Soma Mukhophadhyay. La Ericsdottir si è detta onorata riguardo la partecipazione della Winslet al progetto e ha aggiunto: "Il suo contributo è essenziale per far conoscere i temi trattati nel documentario, aumentando la consapevolezza di una malattia complessa come l'autismo che è molto diffusa nel mondo, ma di cui si parla troppo poco". "The Sunshine Boy", diretto dal regista islandese Friðrik Þór Friðriksson, è uscito nelle sale islandesi lo scorso gennaio, e sarà presentato in anteprima internazionale al prossimo Toronto International Film Festival che avrà inizio il 12 settembre. La colonna sonora della pellicola è stata affidata ai musicisti "dei ghiacci" per eccellenza, Bjork e il gruppo Sigur Ros.

http://cinema.excite.it/news/25617/Kate-Winslet-voce-per-The--Sunshine-Boy

Madonna fischiata a Bucarest per aver difeso i Rom

Madonna è stata duramente contestata dal pubblico rumeno nel corso del concerto che la popstar ha tenuto ieri a Bucarest: migliaia di fan sono esplosi in sonori "boo" quando la cantante, introducendo il brano "You must love me" - che prevede l'intervento sul palco di un ensemble di musicisti e ballerini gitani - ha preso le difese della minoranza Rom, vittima di pesanti discriminazioni anche nei Paesi dell'est. Madonna, prima di eseguire la canzone, si è limitata a dire che è "triste" che delle persone subiscano una discriminazione e che nessuno dovrebbe essere discriminato, quando è stata subissata dalle urla e dei fischi di alcuni dei 60.000 spettatori accorsi al suo show, ospitato tra l'altro nella piazza prospicente il palazzo dell'ex dittatore Nicolae Ceausescu. La cantante, apparentemente, non ha mostrato alcuna reazione alla contestazione. Per la cronaca, il pubblico ha applautito senza mostrare alcuna forma di insofferenza l'esibizione dell'ensemble gitano. http://www.rockol.it/news-102567/Madonna-fischiata-a-Bucarest-per-aver-difeso-i-Rom

Madonna: Ecco la tracklist di Celebration DVD!

Warner Bros. Records ha confermato in un comunicato stampa la tracklist finale dell'imminente "Celebration The Video Collection DVD" di Madonna che includerà riprese non editate e mai viste prima di Justify My Love con altri 27 video di Madonna che saranno pubblicati su una compilation in DVD per la prima volta inclusi "Into The Groove" da "Cercasi Susan Disperatamente (Desperately Seeking Susan)" e "Give It 2 Me" così come il video appena completato del nuovo singolo di Madonna "Celebration".

01) Burning Up - First Time On DVD
02) Lucky Star
03) Borderline
o4) Like A Virgin
05) Material Girl
06) Crazy For You - First Time On DVD
07) Into The Groove - First Time On DVD
08) Live To Tell - First Time On DVD
09) Papa Don't Preach
10) True Blue - First Time On DVD
11) Open Your Heart
12) La Isla Bonita
13) Who's That Girl - First Time On DVD
14) Like A Prayer
15) Express Yourself
16) Cherish
17) Vogue
18) Justify My Love - First Time On DVD
19) Erotica - First Time On DVD
20) Deeper and Deeper - First Time On DVD
21) Rain
22) I’ll Remember - First Time On DVD
23) Secret
24) Take A Bow
25) Bedtime Story
26) Human Nature
27) I Want You - First Time On DVD
28) You'll See - First Time On DVD
29) Frozen
30) Ray Of Light
31) The Power Of Good-Bye
32) Beautiful Stranger
33) American Pie - First Time On Madonna DVD
34) Music
35) Don't Tell Me - First Time On DVD
36) What It Feels Like For A Girl
37) Die Another Day - First Time On Madonna DVD
38) Hollywood - First Time On DVD
39) Love Profusion - First Time On DVD
40) Hung Up
41) Sorry
42) Get Together - First Time On DVD
43) Jump - First Time On DVD
44) 4 Minutes - First Time On DVD
45) Give It 2 Me - First Time On DVD
46) Miles Away - First Time On DVD
47) Celebration - First Time On DVD
Altri famosi video che non sono stati inclusi nella tracklist finale della compilation, come "Oh Father" e "Bad Girl" di David Fincher, "Nothing Really Matters", "Love Don't Live Here Anymore" and "Fever", restano disponibili sulle edizioni DVD di "The Immaculate Collection" e "Video Collection 93:99". In realtà "American Pie" e "Die Another Day" erano già disponibili in DVD. Il primo sull'edizione tedesca di "Sai Che C'è Di Nuovo? (The Next Best Thing - Ein Freund zum Verlieben), il secondo sulle varie edizioni speciali di "007 - La Morte Può Attendere (007 - Die Another Day). Grandi assenti "Everybody", "Dear Jessie", "This Used To Be My Playground" (attualmente disponibile solo sull'edizione italiana di "Ragazze Vincenti [A League Of Thei Own]" e su qualche altra edizione speciale in doppio DVD come quella americana), "You Must Love Me" (disponibile solo su qualche edizione in DVD di "Evita" tra cui la stampa italiana) e "American Life".