A letto occorrono clima mite e un'igiene al top

In camera Temperatura Fondamentale nell'economia di un buon sonno. L'ideale è la "termo-neutralità termica ambientale", che si ha intorno ai 21 gradi. Temperature più fredde, dai 14-15 gradi in giù, infatti, possono alterare il sonno aumentando i tempi impiegati per addormentarsi. Inoltre, il freddo eccessivo tende a diminuire il sonno Rem (quello dei sogni), durante il quale fisiologicamente non entra in azione in sistema di termoregolazione dell'organismo. "Da notare, poi, che il freddo eccessivo, in particolare durante il sonno, può essere pericoloso per i lattanti e i bambini piccoli in genere, molto sensibili alle variazioni di temperatura per via di un sistema di termoregolazione non ancora pienamente sviluppato", ricorda Giorgio Coccagna.

Ovvio, anche l'opposto, l'eccessivo calore, pregiudica il sonno, poichè tende a diminuire le fasi di sonno lento e profondo, ovvero quelle che danno il maggior ristoro fisico. "Per questo, se si è dormito in una stanza troppo calda al mattino ci si può risvegliare poco riposati o addirittura stanchi", chiarisce Coccagna.umidità Soprattutto (seppur non solo) nella stanza da letto è fondamentale mantenere una buona umidificazione. L'aria troppo secca, infatti, irrita la gola, i bronchi e i polmoni, favorendo faringiti, tracheiti e malattie infettive. "Per cercare di mantenere un'umidità atmosferica, cioè tra il 50 e il 60%, basta utilizzare le apposite vaschette d'acqua da posizionare nei caloriferi o meglio ricorrere ad un umidificatore per la stanza da letto. Al contrario, in presenza di forte umidità, far funzionare un deumidificatore, contro la formazione di muffe", spiega Alessandro Zanasi.igiene e muffeA proposito di igiene del sonno e di muffe: attenzione alla buona manutenzione di materassi, cuscini e biancheria del letto in genere. Possono rappresentare un vero Eden per i germi e soprattutto per gli acari e diverse specie di funghi responsabili di forme asmatiche altamente disturbanti anche per il sonno. L'ideale è ricorrere agli appositi materiali allergenici, lavandoli con frequenza. Il materasso in sé è poi basilare per il buon riposo: deve adattarsi alla forma del corpo, quindi, non essere né troppo rigido, nè troppo morbido. Inoltre, meglio non rinunciare al cuscino, che in condizioni normali deve essere sufficientemente basso, tanto da mantenere la testa solo leggermente rialzata. "In situazioni particolari, per esempio in caso di insufficienza cardiaca scompensata, oppure di ernia iatale con conseguente reflusso grastroesofagego, invece, meglio i cuscini alti, che consentono di dormire con il torace e la testa più sollevata", sottolinea il professor Coccagna.