di Michele Galvani
ROMA - Anonima, sfigata, cicciona. Della prima Adele in Inghilterra si dicevano e scrivevano le cose più cattive. Oggi tutti zitti. A 23 anni è una delle regine della musica internazionale: dopo la morte di Amy Winehouse la critica l’ha eletta a massima esponente del soul bianco. La sua voce è così vera, potente e profonda da aver conquistato giovani e anziani, ma soprattutto l’America, da sempre avversa ad ospitare nelle hit parade artisti made in UK.
Col singolo Someone like you Adele Adkins è in vetta alla hot 100 di Billboard (davanti a Maroon 5, Guetta e Rihanna), domina le chart anglosassoni, è la prima per download in Italia (il suo album 21 da noi è quarto, nel mondo ha venduto quasi 10 milioni di copie), l’Europa tutta è ai suoi piedi. Non a caso, sarà lei a firmare la colonna sonora del nuovo capitolo di James Bond. Non a caso, ha 6,5 milioni di fan su Facebook (1,5 su Twitter). Non a caso, nell’ultima settimana è stata il secondo personaggio più cercato sui Social Network (dopo Justin Bieber). Non a caso, ai prossimi Mtv Music Europe Awards (6 novembre a Belfast) sarà in gara con quattro nomination (tra gli altri, miglior canzone per Rolling in the deep e miglior artista femminile dell’anno). E’ stata inserita nel «Guinness dei primati» per aver oscurato anche Madonna: record britannico per il maggior numero di settimane consecutive fatte segnare da un album al numero 1, e cioè 11 settimane con il cd 21, e il maggior numero di settimane complessive trascorse al numero 1, ossia 21 settimane sempre con l’album 21. E’ anche la prima artista donna ad aver avuto nella chart del Regno Unito due singoli e due album.
Saranno le aspettative, sarà lo sforzo, o forse lo stress, ma nel frattempo la ragazzina che da bambina a casa si esibiva per la famiglia, è rimasta senza voce. Costretta ad annullare molte tappe del suo tour americano. Alcuni tabloid hanno scritto che la colpa è del fumo, lei ha risposto buttando via i suoi inseparabili pacchetti. «Se non fossi una cantante fumerei 25 sigarette al giorno. Sono devastata per avere smesso - ha detto al Sun - Ma sono stata severissima: niente cerotti e niente gomme da masticare».
Sin da bambina, Adele sapeva cosa voleva dalla vita. «A 14 anni ho preso il microfono e, anche se la mia voce riascoltandola non mi piaceva, volevo fare la cantante». Ancora oggi «non so cosa sarebbe successo se non avessi sfondato, non ho mai pensato a un altro lavoro al di fuori di questo». In un mondo dove l’immagine è tutto - Lady Gaga e Katy Perry insegnano - Adele punta forte sul carattere: «Sono una ragazza normale ma decisa. So cosa voglio». Avversarie avvisate.