Il centro città è, per qualche giorno, il set televisivo delle riprese della trasposizione della tragedia di Euripide, Medea. La mette in scena il regista palermitano Marco Russo Di Chiara in una produzione della Narciso records di Carmen Consoli e la Poiesis Production di Londra con la collaborazione degli artisti del teatro Coppola. «Miriamo a presentare al pubblico medio la tragedia greca, per molti aspetti ancora attuale» racconta il regista
La città di Catania diventa set televisivo per pochi giorni. A usare i colori e gli ambienti cittadini, soprattutto la piazza del Teatro Massimo Bellini e il quartiere di San Berillo, è il regista palermitano di Un Posto al sole, celebre fiction partenopea, Marco Russo Di Chiara per la sua Medea. Si tratta di una puntata pilota per una serie tv di trasposizione di tragedie antiche. «Miriamo a presentare al pubblico medio la tragedia greca» racconta il regista a CTzen e spiega che, pur essendo distante secoli, il genere non smette di essere attuale. «Da tanti punti di vista – dice – tematico, sociologico, poetico».
Medea, che sarà trasposto e non adattato per maggiore fedeltà al testo originale di Euripide, è stata scelta anche per questo. «In questa tragedia si parla di argomenti che riguardano anche la nostra società: gli extracomunitari, le prostitute emarginate nei quartieri poveri contrapposte alla città benestante ed anche la furia umana di una donna che giunge fino all’assassinio dei figli» dice ancora Russo Di Chiara.
Catania, poi, sembra essere la città ideale sia per «il rispetto della mediterraneità della tragedia, che per i suoi colori. L’atmosfera grigia degli edifici rende perfettamente il dramma che si consuma in questa famiglia». E tra curiosi e strade chiuse perché si possano fare le riprese, la protagonista di ieri è stata piazza Teatro Massimo Bellini e oggi lo sarà il quartiere di San Berillo.
Una produzione glocal questa: «Insieme infatti ci sono la Narciso records di Carmen Consoli e la Poiesis Production di Londra», suggerisce Marcella Greco direttore di produzione del set, nonché legata agli artisti del Teatro Coppola che stanno gestendo l’organizzazione. Andrea Salamon, l’architetto progettista del Coppola cura la scenografia, Debora Privitera i costumi, Antonella Muzzetta il trucco e Daniele Franchina è il direttore della fotografia. Un connubio di forze, dunque, soprattutto siciliane come suggeriscono i cognomi e come si legge sui documenti degli attori principali. La principessa – figlia di Creonte, re di Corinto – che causa il dramma, Ester Pantano, è catanese così come i due bambini, figli di Medea e Giasone. Palermitani invece i protagonisti Maria Amato ed Emanuele Abbagnato.
Non si sa ancora quando e se vedremo il girato in tv. La produzione, infatti «è tutta con fondi privati» dice Marcella Greco quindi non c’è già una destinazione. Ma il gruppo comunque non sta certo con le mani in mano e si sta già muovendo. «Abbiamo contatti con un canale nazionale, ma non voglio ancora dire nulla» conclude Greco. Non rimane che attendere. Per chi va a sbirciare le riprese, infine, raccomandiamo silenzio e discrezione.