MadonnaNews!

Tutti hanno un lato meno buono
Questo venerdì, Madonna è stata fotografata all'uscita Kaballah Center di New York con un aspetto smagrito e stanco. Ma le foto possono mentire, stando a quanto affermato dalla sua portavoce. "Penso semplicemente che il fotografo le abbia scattato una brutta foto, o che quella foto sia stata ritoccata per farla sembrare così," ha detto Liz Rosenberg. "Ho visto Madonna due giorni prima, mentre provava il suo tour. Era in ottima forma, con un colorito acceso e impegnatissima per lo show." "Forse sembrava più magra del solito," ha continuato la Rosenberg, "ma cantava e ballava come non mai e aveva fatto un pasto salutare." Il dottor Jeffrey Hoefflin, un chirurgo plastico di Los Angeles, ha spiegato che la perdita di peso può far sembrare gli zigomi sporgenti. "Non avendo mai curato Madonna, posso dire che quando si perde una certa quantita di peso, anche il viso perde una buona quantità di grasso," ha spiegato a People magazine. "Gli zigomi possono quindi risultare più sporgenti, lasciando così supporre qualche intervento al viso," ha aggiunto. Per quanto riguarda l'espressione di Madonna nelle foto, la sua portavoce ha scherzato "Forse si stava preparando a lanciare qualcosa a qualcuno." Che sia invece lo stress per il suo matrimonio? No, dice la Rosenberg. "Sta provando otto ore al giorno per il tour," ha continuato la portavoce, aggiungendo che le voci riguardo al fatto che Madonna avrebbe scritto alcune parti della biografia del fratello sono "ridicole." "Se avesse avuto qualcosa a che fare con quel libro, sarebbe scritto meglio e sarebbe più eloquente," ha ribadito la Rosenberg. "E' assurdo dire che Madonna abbia bisogno di pubblicità. Le vendite dei biglietti per i suoi show sono incredibili." da People.com. Grazie a Robert. Sotto, trovate un articolo di "Bild" con le foto incriminate.
Miles Away sarà il terzo singolo da Hard Candy
MadonnaTribe News ha appena saputo da fonti molto affidabili che al momento è confermato al 200% che Miles Away sarà il terzo singolo da Hard Candy. Per ora non abbiamo ancora informazioni riguardo al video.
Madonna in copertina di A
Madonna è sulla prima pagina di A, che dedica la cover story ai nuovi progetti della Regina del Pop. Curiosamente, gli editor di questa rivista italiana hanno scelto per la copertina la foto classica dal servizio per Like A Prayer realizzato da Herb Ritts.
madonnatribe.com

Va in scena il Sogno Meccanico di Elisa

(AGM-LSP) Un unico, magniloquente spettacolo: ecco il modo in cui Elisa ha scelto di tornare ad esibirsi dal vivo. Lo farà il 20 settembre prossimo, all'Arena di Verona, con il concerto Mechanical Dream. E' la prima volta che la cantautrice triestina si trova a calcare questo storico palcoscenico. L'occasione è altrettanto insolita, dal momento che Elisa non inizia o conclude alcun tour promozionale di un nuovo disco, ma anzi si appresta a salutare il pubblico prima di dedicarsi al prossimo progetto discografico. In linea con le influenze che la ispirano sin dall'inizio, come Bjork, il concerto si configura come un evento totale, che contempla scenografie mutevoli, balletti per la coreografia di Luca Tommasini, utilizzo massiccio di video, oltre all'impressionante complessità sonora della produzione musicale di Elisa.Già dal titolo si intuiscono due elementi compresenti in una irriducibile opposizione: la durezza della vita sintetica e meccanica, all'interno della quale è però sempre possibile evocare la potenza del sogno. Elettronica e rock da cui sgorga una genuina corrente acustica, in sintesi, saranno i generi attraverso cui Elisa potrà rievocare i maggiori successi della propria carriera, oltre a proporre alcune cover cui è intimamente affezionata. Conferma la cantante: “Il titolo Mechanical Dream è la somma delle due componenti opposte che sono alla base della mia musica: una sognante, aerea e sospesa, che appartiene alle melodie, e l’altra terrena e ostinata che sfocia nel ritmo."I biglietti del concerto sono disponibili presso tutte lerivendite autorizzate e sul sito www.ticketone.it .Le informazioni sono disponibili anche sul sito ufficiale dell’artistawww.elisaweb.net oppure su www.friendsandpartners.net
INFO LINE 02/4805731.
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Pathé: un regno che va lontano

Dominatrice della classifica dei distributori 2008 in Francia con un totale di 29,35 milioni di entrate (21 milioni in più rispetto alla diretta concorrente Paramount), Pathé Distribution potrebbe ritenersi più che soddisfatta di questo eccezionale primo semestre guidato da Bienvenue chez les ch’tis [trailer] (20,26 milioni di ingressi). Ma la struttura guidata dal duo François Ivernel - Marc Lacan ha ancora cartucce da sparare al rientro dalle vacanze.
Il 24 settembre uscirà Faubourg 36, secondo lungometraggio di Christophe Barratier, il regista di I ragazzi del coro [trailer], che ritrova Gérard Jugnot e Kad Merad, raggiunti questa volta da Clovis Cornillac. A seguire, i due film di Jean-François Richet dedicati al gangster Jacques Mesrine, interpretato da Vincent Cassel, e paragonato dai compratori di tutto il mondo a Scarface e a Les Affranchis. Il primo capitolo L'instinct de mort, con Cécile de France, Gérard Depardieu, Roy Dupuis e Gilles Lellouche, sarà distribuito il 22 ottobre, mentre L'ennemi public n°1 uscirà il 19 novembre, interpretato da Ludivine Sagnier, Mathieu Amalric, Gérard Lanvin, Olivier Gourmet, Samuel Le Bihan e Anne Consigny.Pathé punta il 5 novembre anche su La très très grande entreprise di Pierre Jolivet con Roschdy Zem, Jean-Paul Rouve e Marie Gillain, sul lungometraggio britannico The Duchess di Saul Dibb con Keira Knightley, Ralph Fiennes e Charlotte Rampling (esce il 19 novembre 2008), sulla commedia sul razzismo Agathe Cléry di Etienne Chatiliez con Valérie Lemercier (3 dicembre 2008) e su Les enfants de Timpelbach di Nicolas Bary.Il listino di Pathé Distribution del primo semestre 2009 non manca di pezzi forti, come Slumdog Millionaire di Danny Boyle il 7 gennaio 2009, LOL di Lisa Azuelos con Sophie Marceau e Cineman di Yann Moix a febbraio, Safari di Olivier Baroux il primo aprile, e Eden à l'ouest di Costa Gavras con Riccardo Scamarcio nel primo trimestre 2009. Anche la primavera promette bene con a maggio il film d'animazione L'illusionniste di Sylvain Chomet (adattamento di una sceneggiatura di Jacques Tati per mano degli autori di Les Triplettes de Belleville), l'ambizioso Mr. Nobody del belga Jaco Van Dormael con Jared Leto, Diane Kruger, Sarah Polley e Linh Dan Pham, Los Abrazos rotos di Pedro Almodóvar con Penélope Cruz, Lluis Homar, Blanca Portillo e José Luis Gomez. E intorno all'orbita cannense gravitano anche Bright Star di Jane Campion e Chéri di Stephen Frears con Michelle Pfeiffer, Rupert Friend e Kathy Bates, senza dimenticare Farewell di Christian Carion con Emir Kusturica, Guillaume Canet e Alessandra Maria Lara, la cui uscita è prevista per l'11 novembre 2009.
Fabien Lemercier

k.d. lang in a class of her own

Once in a generation there comes a singer who thrives as a strong, independent woman in a man's world. Not only that, but Kathryn Dawn Lang can tackle country, torch song and singer-songwriter confessionals in a warm, swoon-inducing voice. She worked through her Patsy Cline infatuation with 1989's Absolute Torch And Twang, and the delectable Shadowland album a year earlier had established her in the top echelon of country singers. Country music, of course, was not big enough to contain her. Her first album of original material since 2000's Invincible Summer, this year's Watershed is inspired by Lang's personal life and is a celebration of desire. Few singers have approached this level of sensitivity apart, perhaps, from Dusty Springfield on her classic Dusty In Memphis LP. Watershed tells of a place where there's no hard outside, only soft inside, and the usual emotional defences are all removed. It's the natural habitat of the diva, and Lang certainly makes for a stunning one. This is an important album for Lang; she wrote or co-wrote the material, produced it and played many of the instruments herself. It draws on the scattered phases of her career - a little jazz, a little country, a little cabaret - and is unified by that alluring, soft voice: lovely beyond reason, to paraphrase one of the songs here. In short, it is a magnificent vindication of her personality and ambition.
Tue July 29, The Bridgewater Hall, Lower Mosley Street, Central Manchester, 7pm, £35. Tel: 907 9000. www.kdlang.com
metro.co.uk

Amy Winehouse ricoverata d’urgenza a Londra

LONDRA - Non c'è pace per Amy Winehouse, che oltre ai problemi con la giustizia, con i soldi, con la droga e con i paparazzi deve anche affrontare la sua malferma salute. La cantante, cui a giugno è stato diagnosticato un enfisema polmonare, è stata ricoverata d'urgenza lunedì sera in una clinica di Londra, lo University College Hospital (video). Il suo portavoce, Chris Goodman, ha detto che l'ambulanza l'ha prelevata direttamente dalla sua casa di Camden Town e ha aggiunto che «si è sentita male a casa dopo l'assunzione di un farmaco». Niente di grave a quanto pare, tanto che Amy è stata dimessa martedì mattina sopo essere stata tenuta sotto osservazione tutta la notte. Il padre della cantante, subito accorso in ospedale, ai giornalisti che gli chiedevano lumi sulla gravità del caso ha mostrato un grosso pacco di cibarie con il marchio del fast-food 'Kentucky Fried Chicken'. «Ecco quanto è grave» ha detto.
Fonti del Servizio Emergenze municipale hanno precisato di aver ricevuto la richiesta d'intervento da Camden, il quartiere alla moda nel nord della città dove risiede la 24enne, e di aver inviato subito un'ambulanza e un'auto-lettiga attrezzata per i casi difficili: «Ci hanno chiamato intorno alle 20.40» (le 21.40 italiane). La Winehouse, vincitrice quest'anno di cinque Grammy Awards, è stata più volte ricoverata per la sua dipendenza da eroina e crack in cliniche di disintossicazione. Per quanto riguarda l'enfisema, recentemente il padre Mitch ha spiegato ai tabloid che le condizioni della figlia sono gravi al punto che anche una sola sigaretta potrebbe costarle cara. L'uomo ha detto di temere che Amy potrebbe rischiare «una morte lenta e dolorosa» se non si darà una regolata con il fumo. La Winehouse ha assistito di recente anche alle disavventure del marito, Blake Fielder-Civil, finito in prigione dopo aver picchiato il gestore di un pub nel 2006.
Ha dovuto passare la notte al pronto soccorso dello ‘University College Hospital’ di Londra, dove i medici avevano preferito tenerla sotto stretta osservazione. Fonti sanitarie hanno poi reso noto che l’artista ha trascorso un sonno “tranquillo”, e che al risveglio “era di buon umore”. Chris Goodman, portavoce della discussa star, rompendo il riserbo ha confermato che non si sarebbe trattato di una recrudescenza dell’enfisema polmonare diagnosticatole di recente, ma di una “reazione” virulenta a un non meglio precisato “farmaco” che Winehouse aveva assunto appena prima di sentirsi male. Rimane pero’ il mistero sulla reale natura del medicinale in questione. La dominatrice dell’ultima edizione dei premi ‘Grammy’ha un passato di alcolismo e tossicodipendenza, con svariati tentativi di disintossicazione non del tutto andati a buon fine; negli ultimi tempi è risultata però affetta anche dalle conseguenze del tabagismo. Suo padre Mitch all’epoca spiegò ai tabloid come la figlia versi in uno stato così serio che anche un’unica sigaretta potrebbe costarle carissima; l’uomo affermò di temere che Amy rischiasse “una morte lenta e dolorosa” se non si fosse convinta della necessità di darsi una regolata: tanto più che non fuma solo tabacco, ma anche ingredienti assai più forti, crack compreso. Subito accorso al capezzale della scapestrata musicista, l’uomo era stato circondato dai giornalisti, i quali gli avevano chiesto lumi sulla gravità del caso: “Ecco quanto è grave”, aveva replicato, mostrando un grosso pacco di cibarie con il marchio del fast-food ‘Kentucky Fried Chicken’.
AGI

Leonard Cohen indimenticabile sul palco del Summer Festival

di Paolo Ceragioli
LUCCA - Pietra miliare nella storia del Summer Festival, il concerto di Leonard Cohen è stata un'esperienza incredibile, esaltante, indimenticabile. Domenica sera, 27 luglio,in una serata afosissima, il grande poeta-cantautore canadese ha incantato gli oltre cinquemila fans accorsi in piazza Napoleone, tenendoli inchiodati alle loro sedie per tre ore. Settantaquattro anni sulle spalle ma classe, fascino e tante cose ancora da dire e insegnare a tutti. Parterre vip della grandi occasioni: oltre al sindaco Mauro Favilla, all'assessore alla cultura Letizia Bandoni e al presidente della Provincia Stefano Baccelli, il presidente della Regione Claudio Martini, il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, Beppe Grillo, Biagio Antonacci e il solito ex-arbitro, oggi designatore, Pierluigi Collina.
A sensazione, "a caldo", quello di Leonard Cohen è stato il più bel concerto mai visto al Summer. Tante le ragioni: l'eccezionalità di un tour dopo quindici anni di assenza dalle scene, l'età dell'artista canadese, ma soprattutto un carisma, una freschezza d'espressione e di proposte che lasciano ancora oggi stupefatti. Quasi tre ore di musica, tanto per cominciare. Il via alle 21,30, puntualissimo, mentre la gente doveva ancora in parte accomodarsi in platea, secondo il solito malcostume che vuole che si arrivi, tutti insieme, dieci minuti prima dell' inizio: all'estero, questi bei campioni sarebbero stati lasciati fuori. In gilet, con cravatta americana e cappello nero, quest'ultimo subito tolto in segno di saluto, Cohen sorride e inizia il set con la mediterranea "Dance me to the end of love", ma questa specie di valzer è solo un assaggio dell'epopea dell'amore, che il grande canadese ha alternato a un chiaro impegno sui temi del sociale e anche poiltico. E "The future" è una lucida visione dell'umanità prossima ventura ("Ho visto il futuro ed è assassinio". L'alternanza dei temi è la colonna portante dello spettacolo: "Ain’t no cure for love", "Bird on the wire", uno dei classici più amati dal suo pubblico (e si sente); poi "Everybody knows", "In my secret life" e "Who by fire", aperta dall'assolo di chitarra flamenca di Javier Mas. Chiudono la prima ora di show la toccante "Hey, that's no way to say goodbye" e "Anthem". La voce chiara e profonda di Cohen è davvero in gran spolvero e la band mantiene un tono medio perfetto, al quale i cori e l'organo hammond danno un impronta soul-gospel abbastanza "nera". Dopo un quarto d'ora si riparte con "Tower of song", uno dei brani più ripresi dai rockers di oggi (cercate la cover di Nick Cave!) e sulla quale Cohen, sul coro finale trova il modo di scherzare: "Credo di aver capito oggi qual è la chiave della vita, dopo anni di studi, di ricerca e di filosofia... Volete saperlo? Ta doo run run.... Eccolo!". Poi imbraccia la chitarra per "Suzanne" ed è un boato. Con "Gypsy wife", ancora Javier Mas con la bandurria, mandolino spagnolo elettrificato e "Boogie Street" con Sharon Robinson a far sentire la sua voce. Arriva "Hallelujah" e Cohen si inginocchia per questa meravigliosa preghiera (che Jeff Buckley interpretò con l'anima) che tutti cantano in coro e dove domina l'hammond di Neil Larsen. Da sottolineare però anche la poliedricità dell'ottimo Dino Soldo, da Cohen presentato come "Master of wind", che ha suonato da ottimo solista dall'armonica al sax, dal clarinetto a uno strumento elettronico dal suono somigliante alla fisarmonica. Tutti in piedi e si riparte con "Democracy", altra frustata verso quei potenti che si arrogano di questa parola per giustificare i propri interessi (leggi USA).La sempre splendida "I'm your man" e "Take this waltz", che chiude il cerchio "danzante" iniziato con "Dance me...", portano a fine set, dopo un'altra ora di musica, con la platea ormai in piena esaltazione, compresi i tanti vip in tribuna. E siamo ai bis: "So long Marianne" è un altro boato, ma ormai la gente è in piedi e "First we take Manhattan" la colpisce come un rasoio. Qui Cohen sembra davvero un giovane rocker alla conquista del mondo. Esce e poi rientra, con qualche passo di corsa ed ecco "Sister of mercy" e poi "If it be your will", altra preghiera affidata al coro delle due sorelle Webb e "Closing time", giusta chiusura (così sembrerebbe) della serata. E invece, c'è ancora tempo per "I tried to leave you", sull'ineluttabilità dell'amore e il coro "a cappella" di "Whither thou Goest", altro momento spiritualmente altissimo. Stavolta è finita davvero. La gente se ne va, con la consapevolezza di aver partecipato, stavolta, a un vero evento. E un gruppo di giovani, verso l'uscita, ancora canta "Hallelujah"...
loschermo.it

James Franco sarà un poeta beat

James Franco è stato scelto per interpretare Allen Ginsberg, poeta simbolo della Beat Generation. Il film si chiamerà Howl, dal titolo di uno dei suoi più famosi componimenti scritto proprio al culmine del periodo Beat. Il film sarà scritto e diretto da Robert Epstein, un filmaker di documentari, che ripercorrerà tutta la vita dell'artista dagli anni più giovani fino ai fatti più recenti. L'attore di Spider-Man 2 e 3 sarà presto al cinema: il prossimo 28 novembre uscirà Pineapple Express, una commedia in cui Franco sarà affiancato da Seth Rogen, protagonista di Molto incinta.
zapster.it

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Time To Celebrate
Il primo album di Madonna per la Sire Records usciva esattamente 25 anni fa, il 27 luglio 1983. "Madonna" fu poi ripubblicato per il mercato europeo nel 1985 con una copertina diversa. Si trattava di "Madonna - The First Album", la versione del disco per l'Europa fino a quando lal Waner Bros. Records ne ha distribuito una versione rimasterizzata (con due bonus remix) nel 2001. "Madonna" ottenne il disco d'oro dalla RIIA il 31 maggio 1984. L'album ha ricevuto il quinto platino il 3 ottobre 2000, e ha venduto più di 10 milioni di copie in tutto il mondo.
“Sono una vincente, nulla mi può fermare”
Madonna, la regina del pop, compie 50 anni il 16 agosto. Per di più sarà in tour (lo «Sticky & Sweet tour») per tutta l’estate e l’autunno, unica tappa italiana (già esaurita) a Roma, Stadio Olimpico, il 6 settembre. In questa intervista esclusiva parla tra le altre cose del suo ultimo album Hard Candy, dei suoi bambini, di suo marito e, naturalmente, del fatidico compleanno. È importante per lei compiere 50 anni?«No, è importante più per gli altri che per me. Per me è solo un altro anno». Per molti è diverso perché cambia il numero.«Ma anche 49 e 51 sono numeri diversi». Il titolo del suo ultimo disco è Hard candy («Dura dolcezza», ndr), quello del’ultimo film «Filth and wisdom» («Sudiciume e saggezza», ndr).Le piace mettere insieme parole contrapposte?«Sì, mi piacciono i paradossi. È la cosa che più mi interessa in questo periodo». Perché?«Perché la vita è un paradosso, sto cominciando a capire che niente è proprio come sembra e non puoi giudicare un libro dalla copertina. Non puoi prendere la vita in modo troppo “letterale": spesso le cose peggiori che ti capitano sono anche le migliori. La vita in fin dei conti è un dualismo, se riesci ad accettarlo diventi meno critico e meno suscettibile agli alti e bassi». Lei ha detto che le persone possono guidare il loro destino, che ce l’hanno nelle loro mani.«Sì». E come spiega le eventualità che non possiamo controllare, come le guerre e le malattie?«Ma anche quelle sono cose di cui abbiamo la responsabilità. Se c’è una guerra è perché un gruppo di persone l’ha permesso. Possiamo dire che c’è un karma universale e uno personale. Ognuno di noi è responsabile per se stesso e per il mondo che lo circonda perché possiamo influenzarlo. Non si può dire “non è colpa mia, sono gli altri che l’hanno voluto", se almeno non hai provato a convincerli». Per questo è nata 4 minutes? È una specie di canzone «alla Al Gore»?«Sì, un po’ è ispirata al film di Al Gore Una scomoda verità e a cose come il Live Earth, ma anche al periodo che ho passato in Africa, dove mi sono accorta che viviamo in un mondo immerso nel caos e che dobbiamo svegliarci e prenderci le nostre responsabilità. La canzone è una riflessione su questo genere di cose». Lei personalmente cosa fa per cambiare le cose?«Be’, innanzitutto scrivo canzoni che parlano di questo. Poi ho fatto un documentario sui bambini africani rimasti orfani a causa dell’Aids e ho partecipato a tutti i progetti che aiutano a creare consapevolezza. Ma queste tematiche si riflettono anche nel modo in cui conduco la mia vita e faccio crescere i miei figli». La musica aiuta a diffondere i messaggi?«Sì, ma non basta, bisogna anche agire in prima persona». Ma anche se parla di cose serie, nelle sue canzoni c’è sempre un po’ di humor.«Ironia. Ho sempre avuto il senso dell’ironia nel mio lavoro, poi se le persone lo colgono o no è un’altra storia. Per per me l’umorismo è molto importante. Bisogna essere seri e poi ridere del fatto che si è seri. Non mi piace essere solo una cosa». A volte canta in un modo allo stesso tempo triste e ironico, come se stesse guardando la situazione dall’alto.«Sì, scrivo molte canzoni con questa caratteristica. Ogni tanto sono in prima persona, poi cerco di eclissarmi e di parlare delle esperienze di tutti, perché quando stiamo scrivendo queste canzoni in sala di registrazione, tutti i presenti, tutti i musicisti dicono: “oh mio dio, mi rispecchio tantissimo in questa canzone"». C’è chi dice che il suo matrimonio stia andando male. La sua relazione con Guy è cambiata?«Certo, come potrebbe non cambiare. Io sono cambiata, lui è cambiato. Adesso abbiamo tre bambini. E anche le nostre esperienze di vita sono cambiate, quindi spero che anche la nostra relazione sia cambiata». In positivo?«Sì. Semplicemente siamo cresciuti. Non abbiamo più quelle aspettative idealistiche sul marito o sulla moglie perfetta. Siamo meno critici l’uno con l’altra e ci capiamo di più. Siamo diventati amici. Ci va un po’. Puoi innamorarti di una persona in poco tempo, ma ci va un po’ per apprezzarla davvero». Avete tre figli: una bella sfida.«Mmh, vanno molto d’accordo. Sono tutti molto diversi, sono unici nelle loro personalità, ma questo rende la casa più allegra». È vero che non permette ai suoi figli di guardare la tivù?«Esatto, non ancora. Così leggono, pensano e giocano di più». Sua figlia come vive il fatto che lei è un modello per molte altre donne?«Be’, anche lei non è stupida, quindi è una bella sfida tra primedonne... sa, ha i suoi momenti di ribellione e non mi ascolta come fanno molte undicenni». I suoi figli sono interessati alla musica?«Certo! Io faccio sempre ascoltare musica ai miei bambini. Li porto in studio di registrazione. Sia Lourdes che Rocco hanno un buon gusto musicale. Ascoltano quello che registro, così vedo se ballano, quali canzoni apprezzano, da quali sono attratti. Posso dire che mi influenzano». Lei ha cambiato stile, ora è più femminile. Come mai?«Be’, a volte vesto in modo più mascolino, a volte in modo più femminile. Dipende dall’umore. Mi piacciono i vestiti». Perché ha lasciato la Warner?«Non sono io che li lascio, è il mio contratto che è finito. Supereranno la cosa». Ne è sicura?«Be’, chissà se le case discografiche ci saranno ancora tra un paio d’anni. Non voglio affondare con questa nave (ride, ndr). Ma, ripeto, non è che lascio l’etichetta. È che il mio contratto è terminato». Avrebbe potuto prolungarlo.«Avrei potuto rinnovarlo, ma la loro offerta non era buona come quella di Live Nation. Non sono stupida». La canzone Give it to me è una specie di motto?«Più che altro è un inno, tipo “dammi tutto ciò che hai, niente mi può fermare”. È come la canzone dell’ultimo respiro: non devi mai arrenderti, devi solo andare avanti e saremo tutti vincitori». Lei si sente una vincente?«Assolutamente». Fonte: La Stampa
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Guy Richtie smentisce: nessun divorzio con Madonna

Roma, 27 lug. (Apcom) - Il regista Guy Ritchie smentisce le voci che danno per imminente il suo divorzio con la popstar Madonna. "Il mio matrimonio va bene, per quanto ne so io", dice ironico alla rivista People. Anche Madonna ha più volte negato la fine del suo matrimonio con il regista britannico, sebbene diversi tabloid abbiano riferito nelle ultime settimane del suo rapporto sentimentale con il campione del baseball dei New York Yankees, Alex Rodriguez. Le dichiarazioni di Ritchie seguono le rivelazioni di lunedì scorso del Daily Star secondo le quali la cantante sarebbe è invischiata in uno scandalo da un milione di dollari per un video ad alto contenuto erotico. Un cameraman senza scrupoli, scrive il tabloid, sta cercando di vendere un filmato che mostrerebbe la cantante mentre se la spassa con il suo presunto amante, Rodriguez. L'uomo chiede una fortuna per le immagini, che, sostiene, sono state girate con una telecamera nascosta in un appartamento utilizzato dalla coppia per appuntamenti pomeridiani clandestini. Gli avvocati di Madonna hanno fatto sapere di essere "a conoscenza" delle affermazioni del cameraman, ma non hanno voluto rilasciare ulteriori commenti. Esperti legali hanno chiarito che non ci sono prove certe che il video esista. La vicenda viene tuttavia a galla nel peggior momento possibile per la pop star, che ha ormai 49 anni. Da tempo circolano "rumours" sulla sua storia con Rodriguez, soprannominato A-Rod, e sul fatto che il matrimonio con il regista britannico Guy Ritchie sia a dir poco traballante. La cantante ha tuttavia negato ogni contrasto e ha accettato di sostenere pubblicamente il marito nell'anteprima a Londra del suo nuovo film, Rock Rolla. Ha inoltre programmato di stare con Guy Ritchie per il suo 40esimo compleanno, il 10 settembre.
APCOM

A TARVISIO CON SINÉAD (MTV,Niko,Lupin and Margot)

Chi ama la Musica, sa che vedere Sinéad O'Connor dal vivo è un'esperienza sensuale che ti coinvolge fisicamente e mentalmente. La forza della straordinaria interprete irlandese non è mai venuta meno: a dispetto dei periodi bui attraverso i quali è passata nel corso degli anni, che l'hanno vista combattere a lungo contro i suoi stessi demoni, Miss O'Connor ha tenuto duro e non ha mai capitolato di fronte alle angosce derivanti da un mondo - quello dello showbiz - che non accettava la ribellione di cui lei è stata a lungo portavoce. Dopo la bella video-intervista di un anno fa - realizzata nei nostri uffici milanesi, quando Sinéad era venuta a trovarci per parlarci di "Theology" - abbiamo deciso di ricambiare il favore: grazie alla squisita ospitalità offerta dai luoghi del No Borders Music Festival, siamo andati agli ultimi avampasti del BelPaese per goderci un concerto speciale, che senza clamori né caos ci ha restituito un'artista dalla voce tanto penetrante da commuovere. Tarvisio, Venerdì 25 Luglio 2008. Piazza Unità.Una cornice inusuale: il palco - semplice e funzionale - è incastonato tra costruzioni basse a tetti spioventi. Di fronte c'è una chiesa e tutto intorno spiccano gli edifici tipici dell'alta montagna, invasi - come è giusto che sia, visto il periodo vacanziero - da gruppi di turisti che arrivano dalle vicine Austria e Slovenia, i cui confini sono a una manciata di chilometri. Il nome del Festival non poteva ovviamente fotografare meglio la situazione: No Borders - Senza Confini. Come senza frontere sono le canzoni di Sinéad O'Connor, che parlano di essenze divine e spirituali come contraltare agli orrori del mondo. Oltre alla nostra eroina, in scena ci sono anche Steve Cooney alla chitarra acustica (responsabile della co-produzione e dell'esecuzione delle 'Dublin Sessions' di "Theology") e il multi-strumentista Kieran Kiely. Sinéad appare tranquilla, sorride e saluta in italiano prima di attaccare "Something Beautiful". L'emozione che si muove tra la gente che affolla la piazza è tangibile: chi è arrivato fino a qui sa che - nel bene e nel male - sta per esporsi a un viaggio interiore inevitabile. Non si tratta di intrattenimento finalizzato a trascorrere un'allegra serata in compagnia: quel timbro vocale ti coinvolge fin dentro l'angolo più nascosto del corpo e ti costringe a maneggiare sensazioni altrimenti assopite. "If You Had a Vineyard" è deflagrante, nonostante sia eseguita in un arrangiamento crudo e scarno: perché non ci vogliono orchestre immense o oscuri gruppi metal per creare un vortice sonoro nel quale prima perdere i sensi e poi ritrovarsi... L'auditorio è attento e partecipe, ma ovviamente esplode quando - dopo i primi cinque canti religiosi dedicati ai salmi e ai profeti - Sinéad decide di eseguire alcuni dei suoi indimenticabili cavalli di battaglia. "All Babies" è struggente allo stesso modo di "Black Boys On Mopeds", che dopo 18 anni dalla sua pubblicazione non ha perso un solo grammo del vigore anti-politico che all'epoca oppose la songwriter al Governo Thatcher. Si va ancora più indietro con "Never Get Old", che recupera l'energia giovanile della O'Connor e ce la restituisce vent'anni dopo in una incredibile (quanto stimolante) contraddizione con - appunto - il tempo, che passa implacabile. L'eccitazione raggiunge la vetta quando - inaspettata ma desiderata - arriva il momento di "Nothing Compares 2 U": la canzone di Prince corrisponde anche al successo commerciale di Sinéad O'Connor, croce e delizia di una carriera e di una vita che da quel momento non sono state più le stesse. L'abbandono e la mancanza espresse dal testo non potrebbero essere consegnate a chi le ascolta in maniera migliore. Un tono flebile che è un urlo: ti scoppia dentro, ti lacera e allo stesso tempo lenisce. E' la Catarsi dell'Arte, che ti illumina e ti fa sentire unico.E' Sinéad O'Connor e non la dimenticheremo mai.
Sinead O'Connor @ No Borders Music Festival
Tarvisio, 25 Luglio 2008 - SetList
Something BeautifulIf
You Had a Vineyard
Whomsoever Dwells
Watcher Of Men
Dark I Am Yet Lovely
The Healing Room
All Babies
Black Boys On Mopeds
Big Bunch Of Junkie Lies
Never Get Old
Nothing Compares 2 U
I Am Stretched On Your Grave
Last Day Of Our Acquaintance
Thank You
33
Rivers Of Babylon
ALL THE PHOTOS BY MARGOT CLODETTE
MTV.IT - LUPIN4TH

Pineapple Express: The opposite of drug runners

Seth Rogen continues to be mentored by Judd Apatow, and Rogen's loving it. First, Apatow gave Rogen a break by hiring the then burly 16-year-old Vancouverite as an ensemble player on TV's Freaks and Geeks. When that show was cancelled in 2000, Apatow enlisted him the following year to be one of the sitcom writers and co-stars on Undeclared, which lasted one season. Unemployed and aimless a few years later, Rogen was adrift at 23. Apatow came to the rescue again, getting him acting jobs on Anchorman: The Legend of Ron Burgundy and The 40-Year-Old Virgin. Last year, Apatow graduated Rogen to comedy headliner in Knocked Up, an R-rated smash. And he's continuing his mentoring ways by producing and co-writing Rogen's latest romp, Pineapple Express, which opens on Aug. 6. In the R-rated joke fest directed by David Gordon Green, the 26-year-old Rogen plays a dope-smoking process server who inadvertently witnesses a murder then goes on the lam with his dealer (James Franco). The fact that Franco co-starred with Rogen in Freaks and Geeks is no coincidence, either. Apatow enjoys reuniting actors, writers and directors he's previously worked alongside. In other words, it's fun to be a part of the Apatow Happy Gang. Just ask Rogen. It was Apatow who suggested Rogen and his Vancouver pal Evan Goldberg do some sort of "weed action movie." After all, Goldberg and Rogen managed to do a decent writing job on Superbad, the gross-out farce based on quasi-autobiographical silliness about Rogen's and Goldberg's teenage days in Vancouver.

Rogen, on the other hand, assures that Pineapple Express is completely fiction - sort of. "The original idea came from Judd," Rogen confirms. "We originally wrote Franco's part for me, then when we got Franco involved; we thought it was a good idea to switch." Rogen wears a suit in the movie, but not too convincingly. The handsome Franco - who made a name for himself playing the lead in a James Dean TV biopic - looks almost unrecognizable as the stringy-haired stoner. And yes, he is meant to be reminiscent of Brad Pitt's cameo as a pothead in the crime thriller True Romance. "That was the idea," Apatow says. "After I saw True Romance, I wondered what would happen to that guy." A lot more than anybody bargained for, according to Rogen, Apatow and Goldberg's Pineapple Express, in which crooked cops and rival drug syndicates track down the not-so-dynamic duo of the doofus and his dealer. Along the way, a copious amount of pot smoking takes place. No research was required for that, Rogen says. "I grew up in Vancouver," he adds, smiling. Meanwhile, back to his flourishing career: Besides showing up in director Kevin Smith's Zack and Miri Make a Porno next fall, he's returning to his early days playing a stand-up comic in Apatow's next big comedy Funny People, which will start shooting soon with Adam Sandler. For research purposes, Rogen returned to the stage to do stand-up at Just for Laughs in Montreal last week. He was also there to honour Apatow, who received the comedy person of the year award. Still, Rogen plans to leave the comfort of the Apatow nest to star as a very different crime-busting superhero in The Green Hornet after he finishes Funny People. Smoking pot won't be an option for Green Hornet, however. "No, I don't think so," he says. And that's despite the fact that Rogen and Goldberg co-wrote the script for the film, which has a June 25, 2010, release date. "Mark that on your calendars," Rogen says, "if you think you're going to be really busy."

Bob Thompson, National Post

Amy Winehouse si racconta a ‘Rolling Stone’: così il nuovo album

Amy Winehouse ha concesso un incontro, probabilmente avvenuto circa un mese fa, a quello che “Il Messaggero” descrive due volte come “Rolling Stones” e che probabilmente è la rivista “Rolling Stone”. Nel pezzo, firmato da Claire Hoffmanx, una Winehouse divertita ma in stato leggermente confusionale afferma che lei e Pete Doherty sono solamente buoni amici e specialmente, racconta qualcosa –anche se molto poco, anzi giusto una traccia- del prossimo album. La cantante non entra in particolari, ma almeno c’è un’indicazione uscita direttamente dalla sua bocca e non frutto di speculazioni. Già, come sarà il disco? Dice Amy: “Stessa roba del precedente, ma più ska”.
(Fonte: “Il Messaggero”) © Tutti i diritti riservati. Rockol.com S.r.l.

Bisex in musica

Si chiama Daniel Zueras, è un ragazzo spagnolo di ventotto anni ed è stato uno dei cantanti rivelazione degli ultimi anni sulla scena ispanica. Il suo lancio è avvenuto in seguito della sua partecipazione alla versione spagnola del reality canoro Operazione Trionfo (che negli USA - dove si chiama "The Cut" - aveva scoperto Anastacia e che venne sperimentato per una sola stagione anche in Italia, senza peraltro avere alcun seguito). Nell'edizione 2006 Daniel si era classificato secondo, ma sicuramente fra i concorrenti è stato quello che, a partire dal 2007, è riuscito a farsi conoscere di più. Il motivo è abbastanza semplice: il suo primo video, tratto dal singolo No Quiero Enamorarme, lo vede alle prese con una sessione di sesso giocoso, ma molto passionale, in compagnia di una ragazza e di un ragazzo. Pare che lo scopo del video, oltre all'ovvio motivo di attirare l'attenzione, fosse quello di liberare Daniel dall'immagine di "bravo ragazzo" che lo aveva accompagnato in Operazione Trionfo, e nel contempo cercare di lanciare un messaggio inclusivo per tutti i tipi di passione. Daniel non nega e non conferma nulla riguardo al suo orientamento sessuale, limitandosi a ribadire che per lui girare questo video è stata un'esperienza assolutamente normale, così come è normale essere attratti anche da persone del proprio sesso. Non si sa quanto questo suo atteggiamento evasivo sia dovuto a una scelta di marketing e quanto serva a tastare il terreno per un suo, per ora ipotetico, coming out. Certo è che nel video non sembra particolarmente a disagio, e che questo video ha suscitato un discreto numero di dibattiti e polemiche. A prescindere dai gusti di Daniel Zueras, però, bisogna notare il fatto che questo videoclip è uno dei primi casi al mondo in cui un cantante di sesso maschile non si limita a giocare con l'ambiguità sessuale, ma addirittura si lascia riprendere in espliciti momenti di bisessualità. Generalmente questa possibilità era sfruttata solo dalle cantanti di sesso femminile, visto che l'idea poteva solleticare il pubblico maschile e che il lesbismo è più tollerato rispetto all'omosessualità maschile. Nel caso di Daniel questo video a chi vuole ammiccare? Probabilmente non tanto ai gay spagnoli, quanto a tutti i giovani delle ultime generazioni, che vivendo in un clima più tollerante rispetto anche solo a pochi anni fa, hanno la possibilità (e sentono la necessità) di esplorare la loro sessualità in maniera più completa. A questo punto, però, è inevitabile fare un paragone con la situazione dei cantanti italiani, e in particolare con quella dei giovani che emergono dai nostri reality a sfondo musicale. In primo luogo nel nostro paese i cantanti che escono dai reality, per ora, non sono mai riusciti ad affrancarsi dal programma che li ha lanciati, e quando ci hanno provato sono usciti dalla ribalta. Inoltre, anche se intraprendono una qualche carriera musicale, non riescono quasi mai a rilanciarsi in maniera autonoma, arrivando al paradosso di lavorare per anni in musical ispirati ai reality a cui hanno partecipato. In secondo luogo giocare sulle provocazioni sessuali, vere o presunte, nel nostro paese - soprattutto oggi - è semplicemente impensabile anche per i cantanti più affermati, figuriamoci per i giovani talenti. Sarebbe troppo compromettente e avrebbe ripercussioni negative difficilmente calcolabili. E così la nostra scena musicale rappresenta in maniera molto parziale il mondo reale e la condizione delle nuove generazioni, che hanno rivoluzionato il loro rapporto con la sessualità rispetto anche solo a una decina di anni fa. Sicuramente non è un caso se il brano di Daniel Zueras, con relativo video, in Italia non sia mai arrivato.
al link di seguito il video.
Valeriano Elfodiluce

I Rem e il tour di «Accelerate»: quando il rock suona austero

Elettrico fino a diventare tagliente, veloce quasi a ricordare la fine dell'era punk, solenne come fosse un rito sciamanico ma soprattutto austero, oltre ogni ragionevole aspettativa, negli arrangiamenti, nella scenografia, nei costumi e persino nelle soluzioni tecniche. Questa è la declinazione del rock che propongono dal vivo i Rem versione 2008, quelli dell'album «Accelerate» perfettamente coerenti con gli esordi di «Murmur», ormai risalenti a 25 anni fa, ma già più lontani dalla ricerca melodica inaugurata con «Green» e portata a compimento con «Automatic for the people».Il concerto di Napoli, terza data delle cinque che compongono il loro mini-tour italiano, è un congegno essenziale che intriga e funziona alla perfezione come fosse la riedizione di un'auto che ha fatto epoca: a guidarla ci si diverte e anche tanto, ma la versione originale è tutta un'altra cosa. L'esibizione partenopea si apre con una velocissima «Living well is the best revenge», brano apripista della loro ultima fatica discografica ottimo per strizzare l'occhio ai fan più giovani. Michael Stipe è il solito animale da palcoscenico che, in giacca stretta, cravatta e senza l'abituale ombretto sugli occhi, si dimena sottolineando ogni sillaba del refrain ed ammiccando ad un Mike Mills versione alternative country (cappello texano e camicia decorata con pallet degna di Gram Parsons). Peter Buck, fedele alla vecchia Rickenbacker, scandisce con precisione i riff su cui si articola il brano sostenuto da Scott McCaughey all'altra chitarra e Bill Rieflin alla batteria, i turnisti di sempre. «Begin the begin», tradizionale apertura di ogni loro live act dal 1986 in poi, stavolta è il secondo brano in scaletta ad un passo dalle atmosfere post grunge di «What's the frequency, Kenneth?», provenienti dall'album «Monster». Ma è di nuovo dalle parti di «Accelerate» che la band di Athens Georgia intende portare i fan accorsi negli spazi della Mostra d'Oltremare, grazie agli schizofrenici cambi ritmici e melodici di «Man-sized wreath» e «Hollow man», quest'ultima definita da Stipe «una delle mie preferite tra le nuove canzoni». Bella la parentesi unplugged di «Houston», con Buck che dà il meglio di sé percorrendo il manico di una Gibson acustica con una progressione di accordi aperti. Gli amanti delle dissonanti meditazioni intraprese dal gruppo a metà degli anni Novanta hanno di che divertirsi con «Electrolite», suggestiva ballata che fu terzo singolo del bello e sottovalutato «New adventures in hi-fi». Qui Mills lascia il basso a McCaughey per dedicarsi all'organo, sua vecchia passione, seguendo lo stesso protocollo della commovente «Find the river», brano di chiusura del monumentale «Automatic for the peaple», probabilmente l'apice della loro parabola creativa. Proprio questo disco, così diverso dagli esordi e dalla loro ultima produzione, è per ironia della sorte molto ben rappresentato in scaletta grazie alla spigolosa «Ignoreland», alla sospesa «Drive» e a «Man on the moon», momento clou del bis.La ricerca dell'austerità non passa soltanto per le scelte musicali, ma anche per le soluzioni tecniche. Mentre il gotha del rock mondiale si impegna a stupire, colpisce la veste essenziale dello spettacolo dei Rem: i cinque musicisti presenti sul palco si alternano su otto soli strumenti, rinunciando ad affollare la scena (prassi di molti illustri colleghi) con una selva di chitarre che da sola farebbe spettacolo. Alle spalle del combo statunitense c'è poi un unico megaschermo a cristalli liquidi che riproduce, facendole a pezzi, colorandole e distorcendole, sequenze dell'esibizione. Verso il finale lo show accelera ulteriormente, quando abbandona i toni da denuncia di «Welcome to the occupation» e comincia ad alternare nuove proproste («I'm gonna dj») a classici del loro repertorio anni Ottanta («The one I love» e «Orange crush») per poi mettere l'accento sulle più orecchiabili «Bad day» e «Imitation of life», subito riconosciute anche dai fan meno scafati. Promosso al rango di primo bis è «Supernatural superserious», singolo di lancio della loro ultima fatica discografica cui tocca lasciare il campo a «Losing my religion», il pezzo della loro consacrazione internazionale. La successiva «Pretty persuasion», anno di grazia 1984, è tratta dal loro secondo Lp «Reckonning» ma starebbe benissimo anche nella tracklist di «Accelerate». Ennesimo segno del fatto che i Rem hanno riportato il loro rock a casa, ai tempi in cui l'austerità era dettata più dalle limitate disponibilità economiche che da precise scelte estetiche. Oggi sono multimilionari, eppure si sforzano di suonare alla stessa velocità. «Accelerati» come quando intrattenevano il pubblico dei college americani.
Francesco Prisco

Obscenite' Et Virtue

Come anticipato su MadonnaTribe News, il debutto alla regia di Madonna, Filth & Wisdom uscirà nei cinema francesi il 17 settembre 2008. La Fabrique Du Film, il distributore della pellicola in Francia, ci ha informati del nuovo titolo di questa versione del film. Filth & Wisdom uscirà in Francia con il titolo di Obscenite' Et Virtue (Oscenità e Virtù).
Poi sta per uscire in Francia un nuovo libro sulla Queen of Pop intitolato semplicemente 'Madonna'. Arriverà nei negozi dal 26 luglio. Edito da Timée-Editions, questo libro di 144 pagine racconterà l'ascesa di Madonna attraverso varie sezioni (sulla sua infanzia, sulla passione per il ballo, il suo primo film, la gente che ha incontrato...). All'interno si troveranno anche foto abbastanza rare.

madonnatribe

Musica per il Tibet

Sting, Moby, Garbage e Alanis Morissette sono solo alcuni degli artisti che hanno contribuito con le loro canzoni a compilare un album per supportare la battaglia per la sovranità nazionale del Tibet. “Songs For Tibet” usicrà il 5 agosto su iTunes in America, qualche giorno prima l´inizio dei Giochi Olimpici a Pechino. Nei negozi arriverà qualche giorno dopo e i proventi saranno devoluti a Art of Peace Foundation, che supporta l´esilio del leader spirituale Dalai Lama. Tra le star che hanno partecipato al CD anche: John Mayer, Dave Matthews, Rush, Underworld, Suzanne Vega, Imogen Heap, Duncan Sheik e Damien Rice. “Desideriamo esprimere il nostro supporto al popolo tibetano e al loro messaggio di pace attraverso la musica, nel momento in cui gli occhi del mondo saranno tutti puntati sulla Cina...” ha riferito Michael Wohl di Art of Peace Foundation.
(c.c.)

I Coldplay sbarcano in Europa: in Italia a fine settembre. Tutte le date del tour

Coldplay sbarcano in Europa per promuovere il nuovo album "Viva La Vida Or Death And All His Friends". Dalla Francia all'Ungheria, la band girerà il vecchio continente per tutto il mese di settembre. La prima data, a Strasburgo, è in programma per il primo del mese, l'ultima il 30, a Antwerp, in Belgio. La band inglese arriverà anche in Italia dove sono previste due date, il 29 settembre al Palamalaguti di Bologna e il 30 settembre al Datchforum di Milano. I Coldplay sono impegnati ora in un tour americano. Negli Stati Uniti la band ha già realizzato un tutto esaurito il 14 luglio al Forum di Los Angeles. Il gruppo capitanato da Chris Martin si è esibito anche in due concerti gratuiti, uno il 16 giugno alla Brixton Academy di Londra e uno il 23 giugno a Madison Square Garden a New York.
Tutte le date del tour europeo:
1° settembre Francia Strasburgo Zenith2 settembre Germania Mannheim SAP Arena4 settembre Francia Lione Tony Garnier Hall6 settembre Spagna Barcellona Palau St Jordi7 settembre Spagna Madrid Palacio de Deportes9 settembre Francia Parigi The Bercy12 settembre Germania Colonia Koln Arena14 settembre Germania Amburgo Colorline Arena15 settembre Germania Berlino Colorline Arena18 settembre Svezia Stoccolma Globe Theatre19 settembre Norvegia Oslo Spectrum22 settembre Repubblica Ceca Praga O2 Arena23 settembre Ungheria Budapest Budapest Arena24 settembre Austria Vienna Vienna Stadhalle TBC26 settembre Germania Munico Olympiahalle28 settembre Svizzera Zurigo Hallenstadion29 settembre Italia Bologna Palamalaguti30 settembre Italia Milano Datchforum2 ottobre Olanda Rotterdam The Ahoy4 ottobre Belgio Antwerp Sportpalais
affaritaliani.it

Winehouse al lavoro sul nuovo disco

Dopo le turbolenze, Amy Winehouse, la cantante più talentuosa degli ultimi tempi, è ancora al lavoro. È diventata una statua di cera al Madame Tussauds di Londra, eppure la stella musicale del 2008 è tutt'altro che immobile. È di ieri la notizia che la cantante è tornata a comporre: "Amy ha ancora in programma due o tre concerti e poi continuerà a lavorare al suo prossimo album" ha rivelato Mitch, il padre ormai diventato famoso. Durante un'intervista alla Bbc ha confermato che l'autrice di 'Back to black' "ha già ultimato molte canzoni". Ha poi aggiunto: "Mia figlia ha bisogno di tempo", sottolineando che la ragazza ha impiegato oltre due anni per realizzare il suo ultimo album.

Tributo a Francesco Virlinzi

Nel 2000 è venuto a mancare Francesco Virlinzi, produttore e discografico, fondatore dell'etichetta catanese Cyclope, quella che ha portato alla ribalta Carmen Consoli, che ha battezzato la carriera solista di Mario Venuti dopo lo scioglimento dei Denovo, che ha prodotto i primi due dischi di Moltheni e l'album tributo Battiato non Battiato, in cui artisti come Venuti e Luca Madonia, la Consoli, La Crus e i Bluvertigo reinterpretavano brani del cantautore siciliano. Virlinzi, con la sua passione per la musica è stato un pioniere, ha contribuito in maniera fondamentale allo sbarco dei R.E.M. in Italia, ha dato possibilità professionali concrete a molti artisti in un momento in cui Catania era la culla di una certa rinascita culturale e terra di fermento musicale.Dopo la sua morte, la madre Nica Midulla, la sorella Simona Virlinzi insieme alla cugina Manuela Guglielmino si sono impegnate ad organizzare, ogni 28 luglio, giorno del compleanno di Francesco, un tributo alla sua memoria, nell'unica maniera in cui è possibile ricordarlo: attraverso la musica. Negli anni si sono avvicendati vari artisti a ricordare la figura di questo appassionato discografico; memorabile la serata del 2006 in cui sullo stesso palco hanno suonato insieme Jovanotti, Niccolò Fabi e Mario Venuti e quest'anno, per l'ottava edizione, si preannuncia una serata ricca di buona musica: torna infatti Carmen Consoli, artista di punta della Cyclope che adesso è diventata un'associazione culturale. Insieme a lei, sul palco della Terrazza Ulisse di Catania si esibiranno anche Marina Rei, reduce dalla fortunata esperienza che l'ha vista esibirsi in trio con Paola Turci e Max Gazzè e Simone Cristicchi in un set acustico con gli Gnu Quartet.Ad aprire la serata, il gruppo vocale catanese degli Acappella Swingers col loro repertorio doo-wop, che stanno registrando il disco d'esordio negli studi Waterbirds, creati proprio da Virlinzi e che adesso, dopo anni di inattività, sono tornati a vivere grazie alla signora Midulla che ha deciso di affidarli a Toni Carbone, ex Denovo, e di raccogliere l'erdità della Cyclope producendo nuove realtà musicali.
Martina Neri

Carla Bruni - Comme si de rien n'etait

Il terzo album di Carla Bruni si intitola Comme si de rien n'etait ("Come se nulla fosse successo"). La produzione è stata affidata a Dominique Banc-Francard: in scaletta ci sono 14 brani, dodici cantati in francese e scritti in collaborazione con il controverso scrittore Michel Houellebecq e con il cantante Julien Clerc, e due cover: Il vecchio e il bambino di Francesco Guccini e You belong to me di Bob Dylan.
Parlare di “Comme si de rien n’était” di Carla Bruni richiede un doppio sforzo mentale. Primo: dimenticare la bella, ricchissima, fortunata e un po’ libertina ex top model. Secondo: dimenticare Madame Sarkozy e la protagonista della love story più chiacchierata del 2008. Fatto? Ora si può dire che il terzo album della quarantenne folksinger per caso non delude le aspettative, anche se forse risulta meno intimo ed emozionante di “Quelqu’un m’a dit” - l’album rivelazione del 2002 - e meno ambizioso di “No promises”. Ciò che colpisce di più di queste canzoni, oltre al proverbiale e raffinato minimalismo strumentale e vocale (“less is more” sembra la sintesi del Bruni-pensiero), è il loro essere senza tempo.
Potrebbero essere state incise in qualsiasi decennio, ma più probabilmente nella prima metà degli anni ’60: echi di Françoise Hardy, suggestioni di Peter, Paul & Mary e della prima Joan Baez, un’armonica di Bob Dylan, un arpeggio di Donovan,… Rispetto alle prove precedenti ci sono più suoni e più strumenti, e la voce, roca ed estenuata, sembra più sensuale e sicura di un tempo (Fiorello avrà comunque buoni spunti!). Chi spera di trovare nei testi qualche riferimento “people”, rimarrà deluso: l’intero disco vola alto nella sua semplicità poetica, affrontando due temi ed ossessioni universali: l’amore (ma “le Président” non è mai citato esplicitamente) e il tempo che passa, con i suoi malinconici rimpianti. Tra i pezzi, accattivante il singolo “L’amoreuse”, struggente “Salut marin” dedicata al fratello scomparso, profonde ed armonicamente suggestive “La possibilité d’une ile” e “Déranger les pierres”. E la cover de “Il vecchio e il bambino”? I fan di Guccini (che passa alla cassa) non l’hanno presa bene, anzi. Diplomaticamente, la possiamo definire coraggiosa e straniante. Ultima nota: per chi non fosse pratico, il titolo dell’album si potrebbe tradurre in “Come se nulla fosse successo” (e a lei, in questi anni, è successo davvero di tutto).
Dodo

Classifiche UK: spopola ‘Mamma mia!’ degli Abba, ma niente numero uno

Stranezze, o forse meglio regole applicate rigidamente, fanno sì che l’album più venduto di questa settimana in Gran Bretagna finisca fuori dalla classifica. Si tratta della colonna sonora del film “Mamma mia!” con musiche degli Abba, la formazione pop scandinava anni Settanta: il disco conquista il primo posto della chart delle raccolte ma viene escluso totalmente da quella “normale” nella quale, per una curiosa coincidenza, va al numero uno Basshunter, DJ svedese e quindi della stessa nazionalità degli Abba. Quindi, nonostante “Mamma mia!” abbia venduto un eccezionale numero di copie, la compilation “Gold” degli stessi Abba si trova al numero 5 della lista avendo venduto meno; mentre di "Mamma mia!" non c'è traccia in Top 10. A complicare le cose -ma qui siamo nei terreni di caccia dei maniaci delle classifiche- in realtà "Mamma mia!" c'è: si trova al numero 19, proveniente dal 35. Ma nella classifica ufficiale può entrare la sola versione "cast", mentre l'edizione "soundtrack" deve rimanere fuori. Fine del capitolo Abba. La cinquina di testa è così composta: sul trono va "Now you're gone" di Basshunter, al numero due c'è "Viva la vida" dei Coldplay, al tre entra -un po' a sorpresa- "Melody" di Sharleen Spiteri, la cantante scozzese dei Texas, al quattro ecco "Rockferry" di Duffy (il disco raggiunge le 20 settimane di permanenza), al cinque, come si diceva, si piazza la raccolta "Gold" degli Abba. Nessuna nuova entrata nella seconda metà della Top 10, anche se sono da rimarcare la re-entry di "Piano man" di Billy Joel al 9 e "Hard candy" di Madonna che si risolleva dal 14 al dieci.Per quanto riguarda i singoli, "Dance wiv me" di Dizzee Rascal rimane al vertice. Una sola new entry in tutta la Top 10 (e due nella Top 40, veramente scarso ricambio questa settimana): è, al numero 2, "One for the radio" dei McFly, gruppo rock londinese fondato nel 2004 e parzialmente proveniente dall'evaporazione della boyband dei Busted. "All summer long" di Kid Rock, che sta andando molto bene negli USA, passa dal 6 al 3. Chiudono la Top 5 "All I ever wanted" di Basshunter (Jonas Erik Altberg, DJ e musicista svedese) e "No air" di Jordin Sparks. Nella seconda parte della Top 10 da osservare principalmente due soli movimenti: "Give it 2 me" di Madonna che rimbalza dal 17 al 7 e "Shut up and let me go" dei Ting Tings che si risolleva dal 16 al 9. Esordi per ora decisamente tiepidi per due blasonati gruppi: "Can't go back" dei Primal Scream debutta al numero 48, "Sleep when I'm dead" dei Cure al 68. © Tutti i diritti riservati. Rockol.com S.r.l.

Amy Winehouse, statua al 'Madame Tussauds'

Roma, 23 luglio 2008 - Non le manca proprio nulla: la pesante traccia nera di eyeliner sugli occhi, la voluminosa capigliatura anni Sessanta e i tatuaggi da marinaio. Una statua di cera di Amy Winehouse è stata inaugurata dai genitori della cantante, Mitch e Janis Winehouse, nel celebre museo di Madame Tussauds, a Londra. Il padre di Amy, scrive la 'Bbc', è rimasto impressionato dalla "incredibile" rassomiglianza della statua con la figlia ventiquattrenne. Il modello in cera di Amy, compresi i capelli e i tacchi a spillo, è alto quasi 180 cm e indossa un vestitino giallo molto corto e scollato, uguale a quello esibito dalla cantante all'ultima edizione dei 'Brit Awards', il celebre premio musicale britannico. Il padre di Amy ha ammirato anche la verisimiglianza dei tatuaggi ma ha assicurato che ora la figlia, che sta seguendo un programma di disintossicazione dalle droghe, è molto meno magra del suo simulacro in cera. Mister Winehouse ha anche confermato che Amy sta lavorando a un nuovo album. La cantante, scrive il 'Telegraph', non era presente all'evento perché impegnata, con un'impresa di pulizie, a ripulire il suo appartamento di due piani in vista del prossimo rilascio del marito Blake Fielder Civil, in carcere dal novembre scorso. Rilascio che risulta più che mai incerto, però, perché lunedì scorso l'uomo è stato condannato ad altri 27 mesi di reclusione per aggressione al gestore di un pub. Mitch Winehouse, da sempre contrario alla loro unione, ha detto che se Blake riuscirà ad avere un'influenza positiva su Amy, avranno una vita fantastica. "Amy vuole dei figli - ha aggiunto - e loro diventeranno la sua droga perché lei adora i bambini".
ilsole24ore.com

Addio alla 'Golden Girl' Estelle Getty

Si è spenta nella sua casa di Hollywood l'attrice americana Estelle Getty, nota al pubblico televisivo per il suo ruolo nella sitcom Cuori senza età, che debuttò sulla NBC nel 1985 e si concluse dopo sette stagioni. Il figlio dell'attrice - che tra due giorni avrebbe compiuto 85 anni - nell'annunciare la scomparsa di sua madre ha rivelato che la Getty era malata da molti anni.Nata a New York nel 1923, da immigrati polacchi, la Getty aveva rincorso il successo per tutta una vita senza riuscirci, prima scome stand-up comedian, poi come attrice di teatro, ma divenne popolarissima con il ruolo dell'emigrante italiana Sophia Petrillo, per il quale era stata sottoposta a tre provini. La produzione della sit-com infatti, riteneva che la Getty - che allora aveva circa sessant'anni - avesse un aspetto troppo giovanile per interpretare una signora di ottant'anni, ma dopo un'adeguata preparazione riuscì ad ottenere il ruolo: "Posso capire perchè non mi volessero" - disse l'attrice in un'intervista - "Parlavo, camminavo e mi muovevo troppo velocemente. Ma prima di affrontare il terzo provino, dissi al truccatore: "Per te questo è un lavoro come gli altri. Per me invece si tratta del ruolo di una vita, e se non mi fai somigliare a un'ottantenne la mia carriera finisce dritta nel water."La grande popolarità ottenuta con il ruolo di Sophia - per il quale ottenne sette nomination agli Emmy vincendone solo uno - permise alla Getty di essere scritturata per qualche ruolo di rilievo in film cinematografici e televisivi, tra cui quello della madre di Cher nel dramma strappalacrime Mask - Dietro la maschera, e successivamente quello della grintosa mamma di Sylvester Stallone in Fermati, o mamma spara. L'ultimo ruolo interpretato dall'attrice sul piccolo schermo risale al 2000, in un episodio della serie Ladies Man, interpretata da Alfred Molina.
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