9 canzoni di Madonna nella U.S. Hot Digital Songs

Dopo il debutto di "Glee: The Power of Madonna" alla numero uno della U.S. Billboard Top Album Chart, altre 9 canzoni di Madonna ritornano nella U.S. Hot Digital Songs Chart -- si tratta di tutti e sette i brani di Glee , più due classici nella versione originale di Madonna.

Per quanto riguarda le canzoni di Glee, "Like A Prayer" si piazza alla numero #10, seguita da "Borderline"/"Open Your Heart" alla #41, "Like A Virgin" alla #51, "4 Minutes" alla #55, "Express Yourself" alla #90, "What It Feels Like For A Girl" alla #117 e "Vogue" alla #153.

Oltre a queste, la versione originale di "4 Minutes" (featuring Justin Timberlake) rientra alla #127, mentre "Like A Prayer" sale alla #135.

Infine, anche il doppio di "Celebration" rientra nella Top Album Chart fermandosi alla numero 85.
Che settimana!

http://win.madonnatribe.com/italia/index.php

THE TREE CHIUDERÀ CANNES

Film di chiusura della rassegna francese sarà il delicato The Tree, che vede protagonista la talentuosa Charlotte Gainsbourg.
Il film di chiusura di Cannes 63, che sarà proiettato il 23 maggio dopo la consegna dei premi, sarà The Tree diJulie Bertuccelli. Il film, girato in Australia e interpretato da Charlotte Gainsbourg, Marton Csokase Aden Young, è tratto dal romanzo di Judy PascoePadre nostro che sei nell'albero. Una favola vera.
Protagonista della storia è Simone, una bambina che a dieci anni perde il padre, morto tragicamente. Chiusa nel dolore, nella casa che divide con la madre e i suoi due fratelli, una notte Simone sente una voce provenire da un grande albero nel giardino. È la voce di suo padre che le parla. Derisa dai fratelli e spaventata, Simone intraprende un dialogo con il padre scomparso, che le parla attraverso i rami degli alberi. Un legame che diventa pressante e ossessivo, fino a quando una terribile tempesta che sradica l'albero non renderà possibile un nuovo inizio.

Jacques Audiard – Biografia

(Parigi, 30 Aprile 1952)

Se Jacques Audiard fosse uno dei suo film, sullo schermo si parerebbe innanzi allo spettatore un uomodall’incedere irrequieto; un uomo che vacilla tra luce e ombra; rivelerebbe adagio i tratti del volto e la ripresa lo indagherebbe prima in lontananza, vago e sfuocato, poi nitido nelle minuzie; l’inquadratura del dettaglio degli occhiali di tartaruga che indossa, verrebbe ridotta fino all’oscuramento e, naturalmente, dell’audio non percepiremmo altro che i respiri lenti prodotti dal petto grave. Infine, proprio l’assenza del frastuono di una colonna sonora, che ci dice cosa dobbiamo provare, ci farebbe cogliere dal disagio, facendoci finalmente avere un assaggio di ciò che probabilmente sta provando quest’uomo, un attimo prima di salire sul palco di uno dei festival di cinema più importanti di tutto il mondo. Ci piace pensare che l’emergente regista francese, Jacques Audiard, trionfatore a Cannes con il lungometraggio “Il Profeta” rappresenterebbe così il proprio stato d’animo antecedente il ritiro del celebre Gran Premio della Giuria. E ci piace constatare come il solo fatto di potere immaginare una sua possibile sequenza, metta in rilievo la definitiva affermazione di questo regista come portatore di uno stile e di un’idea di cinema tanto personali ed innovativi, da meritare l’ approfondimento che segue. Nato a Parigi, il 30 Aprile del 1952, Jacques Audiard, il cui padre Michel è un rispettato scenografo francese del dopoguerra, non frequenta alcuna scuola di regia, ma si forma nelle vecchie cinemateque della Parigi degli anni ’60, assistendo, senza previa selezione dei titoli, ad una media di 10 film a weekend. Tra lavori di diversa matrice, matura presto la passione per il “free cinema” inglese, di cui sono esponenti i solitari Lindsay Anderson e Peter Watkins. Nonostante l’iniziale tentativo di affrancarsi dal mondo della pellicola e l’iscrizione alla Facoltà di Lettere e Filosofia della Sorbona, Jacques comincia ben presto ad impegnarsi come montatore ed assistente di nomi importanti quali quelli di Roman Polanski o dei connazionali Claude Miller e Michelle Blanc. Avendo guadagnato il capitale, l’esperienza e la credibilità di cui continuerà a godere anche negli anni avvenire, può finalmente firmare nel 1994 il suo primo esperimento come regista. Intitolato “Regarde les hommes tomber” (1994), il suo primo road-movie, ha come protagonisti il noto attore Jean Louis Trintignant e il giovane Mathiew Kassowitz, che è poco dopo l’eroe del suo secondo, “Un heros tres discret” (1996), adattamento vincitore di diversi Cèsar e del Premio come Miglior Sceneggiatura a Cannes. L’esordio si rivela dunque encomiabile e la fiducia che la critica ripone nella direzione delle proprie opere è tanta da incoraggiarlo alla lavorazione delle due seguenti pellicole, che sono poi fulcro della purtroppo ancora esigua filmografia. Stiamo parlando dell’intenso, “Sulle mie labbra” (2001), con la coppia d’effetto Vincent Cassel e Emmanuelle Davos e del penultimo, “Tutti i battiti del mio cuore” (2005), atipico remake di “Rapsodia per un thriller” (1978) di Toback. “Sulle mie labbra” è la storia di una ragazza sorda e di un criminale, i quali vessati dal sistema e indeboliti dalle proprie fragilità, si sfruttano tra violenze e ricatti, per poi legarsi indissolubilmente e ritrovarsi uniti nella propria emarginazione. Raccontato con estrema ricchezza di immagini piuttosto che di dialoghi, a far brillare il film è la particolare indagine psicologica che Audiard conduce sui propri personaggi, tanto cinici e sentimentali e tanto tragici e comici nello stesso tempo, da divenire quasi delle icone, in perfetta aderenza con la convinzione che fare cinema significhi appunto “creare delle icone specchio del nostro tempo”. Se i segreti del film con Cassel venivano svelati grazie al potere di leggere le labbra di lei, nel caso di “Tutti i battiti del mio cuore”, questa funzione è affidata invece alle note di un piano suonato dai delicati tocchi di una concertista cinese. Seppure della stessa fisionomia registica e sempre acclamato, il film si affida questa volta troppo alla comunicazione per immagini e rischia di rimanere distante, se non fosse per la magistrale interpretazione di Romain Duris, che impressiona per realismo e poesia, nei panni del rude e violento picchiatore parigino combattuto dalle proprie aspirazioni musicali. Se in queste due film il potenziale artistico è solo intuibile, nell’ultimo intitolato “Il Profeta” (2009), di cui questi non sono che l’insospettato preludio, l’evidenza di tale potenziale è davvero esplosiva, tanto da abbattere i confini europei e da regalare al regista la candidatura a Premio Oscar come miglior film straniero. Definito dal Times: “Epico quanto -Il Padrino – un must”, tale polar (thriller francese) è il racconto di formazione del diciannovenne maghrebino Malik, condannato a sei anni di prigione, all’interno di una struttura che più che un istituto di recupero, rappresenta una micro-società criminale a cui è difficile sopravvivere. La tendenza ad esprimersi attraverso il linguaggio della telecamera piuttosto che quello della parola, è qui riconfermata e grazie al talento espressivo del sorprendente Tahar Rahim, il protagonista del film è ancora una volta in grado di essere riflesso e definizione stessa della società francese, di cui Audiard denuncia senza in fondo volerlo, una struttura sociale simile a quella carceraria, viziata dal potere corrotto delle istituzioni, dai capimafia più influenti e dalle lotte tribali per il territorio. Il film viene perciò all’unanimità riconosciuto come un capolavoro e Audiard come il regista, che anche i meno disposti verso il cinema francese non possono non apprezzare. Di Audiard poi è inevitabile non esserne curiosi soltanto ascoltandone le interviste che spesso concede alla stampa e in cui si scopre un uomo dalle concezioni moderne, che parla del cinema come di “une machine libidinale!", che prima di ogni lavoro si interroga sull’uso che verrà fatto del suo film, su quali altri prodotti, dai popcorn ai giocattoli, verranno venduti grazie a quello, che quando discorre di eleganza e mascolinità cita Vittorio Gassman e che della moralità dei suoi personaggi più negativi dà spiegazioni che ci sollevano dai soliti interrogativi. Non solo una scoperta, ma anche una risorsa e speriamo la promessa di un nuovo viaggio, è tutto quel che riassumendo potrebbe dirsi del regista francese Jacques Audiard.

Per i R.E.M. un nuovo disco e un nuovo nome. Senza punti

Ci sono almeno tre buoni motivi per tornare a parlare dei R.E.M. Primo: la band di Athens Georgia, tra le più alte espressioni di sempre del cosiddetto alternative rock americano, ha appena compiuto trent'anni. Secondo: Michael Stipe, Peter Buck e Mike Mills sono tornati in studio, in compagnia del produttore Jacknife Lee, per lavorare al nuovo album dopo i demo registrati a New Orleans l'autunno scorso. Terzo: il progetto in lavorazione, più di quanto sia accaduto per il precedente «Accelerate», avrà nel web il principale canale di distribuzione, con un massiccio coinvolgimento di piattaforme quali iLike, Hypemachine e Lastfm.
Alla faccia di quanti li davano per bolliti, il gruppo statunitense continua insomma a dare prova di grande vitalità e soprattutto attenzione a come sta cambiando il mercato discografico mondiale. E pazienza se gli esiti artistici da dieci anni a questa parte non sono sempre all'altezza di pietre miliari del rock quali «Lifes rich peagent» e «Automatic for the people». Ma andiamo con ordine.
Del nuovo album si sa ancora poco, se non il fatto che dovrebbe essere una sorta di secondo capitolo del processo di ritorno al sound delle origini inaugurato nel 2008 da «Accelerate». Stessi, d'altra parte, il produttore (l'irlandese Jacknife Lee, appunto) nonché i turnisti che in questi giorni dividono la sala con la band di Athens (il chitarrista-jolly Scott McCaughey e Bill Rieflin alla batteria). Ignoti il titolo dell'opera e la data di uscita, per quanto i bene informati collochino quest'ultima a inizio 2011. Si sa, invece, che il prossimo disco recherà impresso un nuovo nome: non più R.E.M. ma – tenetevi forte! – Rem, scritto senza punti. «C'è voluto del tempo, – ha spiegato Stipe – sono contento che alla fine abbiamo preso insieme questa decisione che sarà l'unica a riguardo da qui in avanti». A motivare la scelta, a quanto pare, curiosi problemi di natura… grafica. «La stampa britannica – fa sapere Mike Mills - ha sempre usato la dizione Rem per cui abbiamo pensato che se non puoi batterli tanto vale passare dalla loro parte». Pochi poi i dubbi sulla «multicanalità web» per la diffusione del nuovo prodotto discografico: se «Accelerate» fu il primo album interamente ascoltabile in streaming su iLike, il nuovo frutto della creatività di Stipe e soci, oltre che su iLike, troverà spazio su Hypemachine e Lastfm.
Chi da sempre è affezionato alle avventure in alta fedeltà dei R.E.M., sarà in questo momento ancora alle prese con i festeggiamenti per il trentesimo anniversario della nascita del gruppo, evento per convenzione fissato dalla stessa band il 5 aprile del 1980. Sulla genesi del nome (acronimo di «Rapid Eye Movement», la fase del sonno in cui si sogna) esistono le tesi più disparate: qualcuno dice che fu scelto aprendo a caso un dizionario, qualche altro che fu letto sulle mura di una chiesa. Tutti, ad ogni modo, concordano sul decisivo contributo del quartetto (poi trio) georgiano alla determinazione del sound della scena indipendente americana.

Lupin4th & Co: "Air Frit" by The Warriors Gang

Su Mtv un weekend dedicato ai Muse: si comincia domani

Roma, 29 apr. (Apcom) - In occasione della festa del primo maggio, Mtv propone due esclusive musicali. Si inizia con un week end dedicato ai Muse. La band britannica, che arriverà a Milano l'8 giugno, sarà su Mtv Hits (canale 704 di Sky) dove ogni mezz'ora, da domani al 2 maggio, racconterà i loro gruppi preferiti, i cantanti che li hanno ispirati, quelli con cui vorrebbero cantare, quello che ascoltano.

Tra le tante cose, Matthew Bellamy rivela: "La mia ex ragazza, italiana, era pazza di Ligabue. Non conosco tanto la sua musica, ma lei mi ha portato a vederlo varie volte in concerto: a San Siro due volte - racconta - e anche nella sua città natale in Emilia Romagna. Credo che fosse il più grande, se non il più grande il secondo, concerto al mondo come solo artista: 250 mila persone. C'erano quattro palchi tutt'intorno. Molto particolare, un bravo performer, molto vicino al pubblico".

Inoltre, domani alle 21, il concerto dei Gorillaz sarà in esclusiva in streaming live per il network di Mtv. Dopo aver venduto 12 milioni di dischi i Gorillaz hanno appena pubblicato il nuovo album 'Plastic Beach'. Su http://gorillaz.mtv.com si potra' assistere in diretta al live della band di Damon Alban da Londra.

http://notizie.virgilio.it/notizie/spettacoli/tv/2010/04_aprile/29/tv_su_mtv_un_weekend_dedicato_ai_muse_si_comincia_domani,24086646.html

Amy Winehouse canta con il padre

Mitch pubblica un album a giugno
2010-04-29 - Amy Winehouse è sgattaiolata fuori della clinica londinese dove è ricoverata da domenica sera a causa di una caduta accidentale in casa, per cantare insieme al padre Mitch, anche lui impegnato in una nuova carriera da cantante.
Mitch suonava alla Cahill Gallery di Cork Street in una serata in onore dell’avvocato Julian Young, attivista per i diritti civili. Ha cantato cinque canzoni dal suo imminente album Rush Of Love, in uscita a giugno. Amy si è unita a lui per cantare September In The Rain e Fly Me To The Moon.

Amy Winehouse di nuovo in ospedale: lesioni non gravi per una caduta domestica

Amy Winehoiuse ritorna in ospedale. Dopo esserci stata a metà aprile per problemi al seno rifatto, lo scorso week end ha fatto ritorno a causa di una caduta. Il suo agente ha dichiarato che si è trattato di una semplice caduta domestica e che non c’è nulla di grave. Per precauzione, però, la cantante è stata portata alla clinica londinese per accertamenti.
Poteva essere dimessa anche lunedì, ma Amy stessa ha preferito restare ancora qualche ora. Ha riportato qualche dolore nella zona costale e una ferita appena sotto l’occhio. Diversa, però, la versione di un testimone presente al momento dell’arrivo della cantante all’ospedale. Pare che la Winehouse sia andata su tutte le furie, che corresse per i corridoi col seno nudo in preda all’alcool. Infatti, stando a quanto riportato, sembra che la diva pop fosse ubriaca. Sono dovuti intervenire gli infermieri per calmarla e portarla in stanza.
Nella stessa clinica ad Harvey Street Amy era stata per rifarsi il seno a novembre per poi tornare poco dopo l’intervento perché fuoriusciva del liquido dal petto. Ed ancora è ritornata a metà aprile sempre per motivi legati al seno, questa volta sentiva dei forti dolori. Da tutto questo ne ha tratto vantaggio l’agente della star, Chris Goodman, che ha annunciato l’uscita del prossimo disco prevista per la fine del 2010, prodotto da Mark Ronson.
Ora non resta che aspettare che la Winehouse si riprenda. Del resto ora ha nuovamente al suo fianco l’ex marito Blake Fieder – Civil, con cui sta programmando un nuovo viaggio di nozze a Cuba, motivo in più per rimettersi in forma rapidamente.

Rarità di Madonna su Ebay

Con grande sorpresa di tutti i fan, dall'altro giorno sono finiti su Ebay alcuni oggetti di Madonna appartenuti a Melissa Crow, la storica assistente di Madonna che ha lavorato con la Queen of Pop tra gli anni '80 e '90.

Tra le altre cose, ci sono in vendita alcune foto scattate da Herb Ritts tra il 1987 e il 1989, polaroid, foto da set, oggetti autografati e una foto in cui si vede Madonna, all'età di un anno, in braccio a sua madre, Madonna Fortin. Nella stessa immagine appaiono anche Sylvio Ciccone e i fratelli Martin e Anthony.

Ma c'è anche una foto un po' scabrosa, in cui Madonna bacia un dildo vicina a Liz Rosenberg.

MadonnaTribe.com è stato informato che Melissa è profondamente sconvolta per quanto accaduto, e vuole assolutamente impedire che si faccia un business di oggetti tanto personali. Ciò che indispettisce di più Melissa è che alcuni fan credono ci sia lei stessa dietro questa operazione, alla ricerca di soldi guadagnati sulla fama di Madonna. Se ne sta discutendo molto nei vari forum online, e possiamo assicurarvi che non è così. Abbiamo saputo che Melissa Crow vuole ribadire che lei non è affatto coinvolta con le aste, e che sta facendo il possibile affinchè il materiale torni in suo possesso. Il suo appello ai fan è di non comprare gli oggetti.

http://win.madonnatribe.com/italia/index.php

Jane Eyre, recensione

L’orfanella Jane Eyre (Anna Paquin) a causa del suo carattere forte e la sua schiettezzaviene affidata ad un rigido istituto femminile, dove conoscerà le severe regole dell’istitutrice mrs. Scatcherd (Geraldine Chaplin) e l’amicizia della dolce Helen Burns (Leanna Rowe).

Jane (Charlotte Gainsbourg) non si lascerà però annullare dall’educazione impostagli dall’arcigno rettore della scuola Lord Blocklehurst (John Wood), e manterrà nonostante tutto la sua integrità, sino a che divenuta adulta e diplomatasi troverà lavoro come istitutrice presso la tenuta di Lord Rochester (William Hurt) che le affiderà l’educazione della figlia Adele (Josephine Serre).

Jane sembra aver trovato il luogo ideale dove trascorrere la propria vita, nonostanteuna misteriosa presenza si aggiri nottetempo nella magione disturbando il sonno della giovane, presenza che si scoprirà in seguito essere la moglie pazza di Lord Rochester, fantasma ben poco etereo che si frapporrà tra lei e il matrimonio con il facoltoso padrone di casa, una volta che quest’ultimo innamoratosi di Jane la chiederà in sposa.

Il regista Franco Zeffirelli adatta il romanzo di Charlotte Brontè arrivando dopo tre trasposizioni da grande schermo e due serie televisive, rispettando appieno la controparte cartacea pur limitato dal formato cinematografico, potendo contare su una messinscena di altissimo livello, il lavoro della costumista Jenny Beavan verrà premiato con un David di Donatello.

Zeffirelli rispetta in pieno i crismi del romanzo gotico presenti nel racconto originale, e una freschezza ancora oggi intatta, di pagine che miscelano una scrittura coinvolgente e un realismo mai formale, una narrazione da grande schermo che ha il pregio di non far rimpiangere la pagina scritta, rivelandosi uno dei migliori lavori di Zeffirelli, che mette in mostra il lato piu fluido, schietto e meno ridondante del regista fiorentino.

Naturalmente parte del merito della riuscita trasposizione va al cast che oltre ai veterani William Hurt e Geraldine Chaplin, vede all’opera un’efficace ed intensa Charlotte Gainsbourg ed una giovanissima Anna Paquin, la star del fenomeno televisivo True Blood, qui nei panni di una Jane Eyre adolescente, e alla sua seconda prova su grande schermo, dopo il folgorante esordio nel 1994 in Lezioni di piano, ruolo che gli fruttò un premio Oscar come miglior attrice non protagonista,

http://www.ilcinemaniaco.com/jane-eyre-recensione/

Vincent Cassel sarà Fantomas

Il film ha un budget di 50 milioni, uscirà nel 2012
PARIGI, 27 APR - Cinquant'anni dopo Jean Marais, Vincent Cassel riprenderà il ruolo mitico di Fantomas, il genio del crimine, con la regia di Christophe Gans. Le riprese del film, che sarà girato in 3D, cominceranno a fine anno e dureranno sei mesi per un'uscita nel 2012, con un budget di 50 milioni di euro. Prodotto da Thomas Langmann, che da anni cercava di adattare le avventure del bandito, si tratterà di un Fantomas nello stile di Iron Man dove cattivo e super eroe si sovrappongono. (ansa.it)

Coldplay che condanna la normalità

A Natale il nuovo album: decisivo

ANDREA SCANZI

LONDRA

Sembra ufficiale: il nuovo disco dei Coldplay uscirà entro fine anno. Il momento è mediamente solenne: occorre decidere che fare da grandi. Le indiscrezioni, inizialmente, parlavano di una collaborazione di Brian Eno, storico produttore degli U2 e già sodale dei Coldplay nel disco precedente. Di alcuni brani si conosce il titolo (Mining On The Moon, The Fall Of Man, The Butterfly e Bucket For A Crown), un altro è stato suonato nell’ultimo tour (Don Quixote). Le ultime notizie parlano addirittura di 50 canzoni pronte. Pare che il quartetto stia scrivendo compulsivamente, nello studio londinese The Beehive. La fase creativa è tale da avere giustificato l’invenzione del Cool Wall, un muro su cui ogni componente della band attacca bigliettini col titolo della canzone inedita. I biglietti vengono divisi in tre gruppi – A, B, C – a seconda della validità. I brani A entreranno nel nuovo disco (per ora senza titolo), i B forse, i C no.
I Coldplay sono nati nel 1999. Inizialmente volevano essere una boy band dal nome Pectoralz (per fortuna han cambiato idea). Il successo è arrivo con il disco d’esordio, Parachutes (2000), trainato dal singolo Yellow. La casa discografica ipotizzò 40mila copie, si arrivò a un milione e600mila. Per molti il miglior disco dei Coldplay, Parachutes era dichiaratamente debitore dei Radiohead più accessibili. Chris Martin si è sempre detto ammiratore di Thom Yorke, di cui è copia edulcorata e rassicurante. Il secondo album, A Rush of Blood to the head (2002), dimostrò come il gruppo fosse dotato di innegabile longevità. I toni si fecero più beatlesiani, a partire dal singolo The Scientist, il cui video strappalacrime contribuì a eternare Chris Martin come sex symbol. Di lì a poco, nel 2003, avrebbe sposato Gwyneth Paltrow e avuto due figli. Questo coté «mondano» è tra gli aspetti che i fan dei Radiohead, contrapposti ai Coldplay come una riedizione della sfida Beatles-Stones, non perdonano a Martin.
Una sconfortante afasia creativa si palesò nel terzo X&Y (2005), francamente orribile. Il successivo Viva la Vida or Death and all his friends (2008) è emblematico: una sorta di vorrei ma non posso. I Coldplay si circondarono di collaboratori prestigiosi (Eno, Timbaland, Markus Dravs). Per la copertina scelsero un dipinto di Eugène Delacroix, La libertà che guida il popolo, a testimoniare con impeto didascalico il loro impegno. Un lavoro ambizioso, complesso, coraggioso, tutt’altro che brutto. Che però suonava già sentito. Nonostante i 3 Grammy, Viva la Vida si è rivelato poco prossimo alle speranze - un po’ scherzose e un po’ no – di Martin: «Vorrei fosse il miglior disco degli ultimi 40 anni, o almeno contenesse una canzone che tutti dovrebbero ascoltare prima di morire».
Alla resa dei conti, chi sono i Coldplay? In attesa del cruciale appuntamento di fine anno, sono uno strano caso di band di mezzo. Non sono mai stati (solo) commerciali, ma gli alternativi non se li filano granché. Originali, senz’altro, ma mai pienamente coraggiosi. Stimati dalla critica, ma mai quanto Radiohead o Sigur Ros. Piacioni e irriverenti, politicizzati ma non rivoluzionari, bravini ma non bravissimi. Impantanati a metà del guado, i Coldplay hanno forse l’unica colpa di essere, semplicemente, la migliore band «normale» degli ultimi dieci anni. Il nuovo disco ci dirà se Martin, ambiziosissimo, si accontenterà di questo status o inseguirà una volta di più l’opera indimenticabile. Col rischio di inciampare. O – peggio – di passare inosservato.

http://www3.lastampa.it/musica/sezioni/news/articolo/lstp/197602/

JENNIFER CONNELLY NEL FILM DI HOWARD CON LA RYDER

(AGI) - Roma, 27 apr. - Jennifer Connelly potrebbe affiancare Vince Vaughn, Kevin James e Winona Ryder in una commedia della Universal Pictures che sara' diretta da Ron Howard. Secondo il sito web 'deadline.com' la Connelly, se firmera' il contratto, lavorera' al progetto dal titolo provvisorio di 'Imbroglioni' nel ruolo della compagna di Vaughn, un uomo combattuto sull'opportunita' di dire al suo migliore amico (Kevin James) che la moglie (Winona Ryder) lo sta prendendo in giro.

Cher al lavoro per il nuovo album, Already Been There sarà il primo singolo

Dopo Whitney Houston che ha scelto il 2009 per effettuare il suo trionfale come back, un’altra leggenda della musica si appresta a tornare con un nuovo progetto discografico. Si tratta di Cher che a quasi 9 anni di distanza da “Living Proof” tornerà con un nuovo disco.

La conferma arriva direttamente dal rappresentante della cantante in quale dichiara: “Questo diventerà il disco di maggior successo della sua intera carriera”. L’album avrà sonorità pop – rock e verrà rilasciato in due versioni: standard e deluxe, la prima conterrà 14 tracce mentre la seconda 19.

Cher lancerà ufficialmente il primo singolo “Already Been There” il 18 maggio ai World MusicAwards che si terranno a Monaco. Oltre a questo progetto la cantante ha in cantiere anche un nuovo film, si tratta ovviamente di “Burlesque” dove canterà in compagnia di Christina Aguilera. Prepariamoci dunque perchè anche il 2010 sarà ricco di sorprese e lieti ritorni…

http://www.rnbjunk.com/cher-al-lavoro-per-il-nuovo-album-already-been-there-sara-il-primo-singolo/

Juliette Lewis torna in Italia

Milano – Dopo il grande successo dell’ultimo concerto milanese di Juliette Lewis, una grande esibizione ai Magazzini Generali nel novembre del 2009, la sexy cantante rock è pronta per tornare sul suolo italiano e lasciare ancora una volta un segno.
Juliette, che ha condiviso il palco con grandi artisti internazionali come i Killers, i Muse o i Foo Fighters, nell’ambito del suo tour europeo, suonerà il 25 giugno al Villaserra Breakout di Genova e il 9 luglio al Rock am Ring Festival di Bolzano.

Cher sarà ancora in tour!

This is the best news ever!!!

The legend that is Cher has revealed that when her contract ends at Caesars Palace’s The Colosseum in Las Vegas, she’s going to go on tour again!!!

Screw that farewell tour!

The singer, actress, and all around superstar amazingness is looking fierce at the ripe young age of 63!!

We couldn’t be more excited!!

http://www.brunotrani.info/blog/2010/04/24/cher-is-going-on-tour-again/