Thom Yorke dei Radiohead: «Google e Apple hanno svuotato la musica del suo valore»

Thom Yorke, leader dei Radiohead, si scaglia contro Apple e Google colpevoli di aver privato la musica del suo valore attraverso il modello digitale che ormai va affermandosi. Ritorna un tema non nuovo per il gruppo inglese.
La musica è senza valore e la colpa è di Google ed Apple. Questo quel che pensa Thom Yorke, cantante dei Radiohead,. In una recente e articolata intervista pubblicata dal The Guardian l'artista ha biasimato i due colossi colpevoli di aver reso la musica un accessorio dei loro prodotti e dei loro servizi, privandola del suo senso:
[Apple e Google] hanno dovuto mercificare i prodotti per mantenere alto il valore delle loro azioni ma così facendo hanno reso tutti i contenuti, tra cui musica e giornali, senza valore, al fine di ricavare i loro miliardi. E questo è quello che vogliamo? Continuo a pensare che ciò possa essere solo un compromesso in qualche modo. Non ha senso per me.
E' probabile che Yorke faccia riferimento più che altro alla smaterializzazione della musica, che sta sempre più abbandonando i riti e i "piaceri" legati alla fisicità del supporto, non più necessario, ma che alcuni affezionati iniziano a rimpiangere in maniera sempre più sentita, oltre alle divergenze filosofiche legate alla fruizione digitale.
Ricordiamo che la band con il lancio di In Rainbows hanno pesantemente fatto irruzione nella sperimentazione digitale rendendo il disco disponibili inizialmente solo online sul sito ufficiale; si erano però per anni opposti alla vendita di brani su iTunes, perché contrari all'idea di consentire il download di brani singoli, pratica che avrebbe vanificato il concetto di album, caro al gruppo. Nel 2008 però anche loro hanno ceduto al business. Ancora oggi i Radiohead sono considerati tra i pionieri del mondo della musica in digitale.

BLAKE FIELDER-CIVIL CONFESSA: "CON AMY (WINEHOUSE) PARLAVAMO DI TORNARE INSIEME"

Nella sua prima intervista televisiva, l'ex marito di Amy Winehouse ha raccontato dei loro ultimi contatti. Ha ammesso anche di averla introdotta lui all'eroina e di come ne sia terribilmente pentito
Amy Winehouse sperava di tornare con l'ex marito Blake Fielder-Civil poco prima di morire? È quanto sembra emergere dall'intervista esclusiva che Blake ha rilasciato a Jeremy Kyle, padrone di casa di un noto talk show britannico.
Nel corso dell'intervista Fielder-Civil ha raccontato dello shock provato nel leggere i tanti messaggi che la sfortunata cantante gli scrisse mentre lui era in prigione, dove finì nel giugno 2011 per furto e possesso di imitazioni di armi da fuoco. In questa serie di messaggi, che lui riuscì a leggere solo 16 mesi dopo la sua morte, poiché erano stati mandati a un cellulare che non aveva con sé in carcere, Amy si offriva addirittura di fare da madrina a Jack, il bambino che Blake ha avuto dalla compagna Sarah Aspin.«Nelle settimane precedenti ne avevamo un po' parlato al telefono. Ricordo una telefonata molto intensa, in cui eravano arrivati a dire 'Ma non staremo mica parlando di tornare insieme prima o poi?'».
Amy morì appena un mese dopo, nel luglio del 2011 per overdose accidentale da alcool. Lo psicologo che la seguiva le aveva detto chiaramente «Non smetterai mai di essere innamorata di Blake», «Sì, lo so», aveva ammesso lei, nonostante il suo ex marito avesse avuto un figlio da un'altra donna.
«Mi chiese se poteva venirmi a trovare in carcere. In una lettera le scrissi 'Ma che stiamo combinando? Ovviamente anche io ti amerò per sempre'. Ci siamo scritti per una settimana più o meno, ma la conclusione era sempre la stessa… Che cosa stiamo facendo?».
Persino Sarah Aspin, che lo scorso agosto ha annunciato di aspettare il secondo figlio da Blake, si era resa conto dell'intensità del sentimento che continuava a legarli e si era detta molto preoccupata che il compagno non riuscisse ad uscirne. Pare che l'overdose che lo ha mandato in coma e quasi ucciso, l'autunno scorso, fosse conseguenza proprio dello shock provato nello scoprire di questi sms mai letti. «Credo che la loro relazione fosse molto più tossica della nostra - ha detto la ragazza - Non ho mai creduto che abbia tentato il suicidio. Non lo avrebbe mai fatto per me e per Jack. Ma so che era sconvolto, era devastato. Lui la amava».
Nel corso dell'intervista, il conduttore Jeremy Kyle ha anche incalzato Fileder-Civil sul perché avesse introdotto Amy Winehouse all'eroina, nonostante questo grande amore per lei. L'uomo ha ammesso di essere stato lui a fargliela provare per la prima volta, uno o due mesi prima che si sposassero. «Io l'avevo già presa 3 o 4 volte, eravamo in un albergo, avevo più o meno 10 sterline di droga con me.  Mi ha chiesto di fargliela provare. Avrei potuto opporre una resistenza più forte, ma ha finito per fare come voleva».
La dipendenza iniziò gradualmente, «Un giorno mi disse che aveva tanto freddo, anche io mi sentivo una schifezza. 'Credo sia l'astinenza' le dissi. Mi rispose 'Non lo farò mai più' perché era davvero orribile».
Blake è apparso sinceramente pentito di averla condotta sulla strada della tossicodipendenza - dalla quale lui sembra essere riuscito faticosamente ad uscire anche grazie a un periodo in rehab - perché consapevole di tutto il male che si sono fatti e che hanno causato ai loro cari. Kyle gli ha chiesto se abbia mai desiderato di non averle dato quella prima dose. «Non c'è bisogno che ve lo dica. Sono consapevole di quello che dico, non voglio darvi l'impressione di negare le mie responsabilità. Ne sono ovviamente pentito, per il danno che ho causato ad Amy, per il fatto che sia morta, per il dolore alla sua e alla mia famiglia, e anche a me. Siamo tutti stati vittime di questa dipendenza. Mi sento tremendamente colpevole per la sua morte. Con lei ho perso la mia migliore amica».

James Franco alla Daytona 500: il video del via alla gara

"Drivers ...and Danica, start your engines!" Ecco il video del "Grand Marshal" James Franco che da il via alla gara della Daytona 500. Tutto come da copione? Non proprio, perchè James stravolge la "sacralità" del momento aggiungendo il nome di Danica Patrick alla frase. La Patrick, quest'anno, è la prima donna della storia a partire in testa a una gara del campionato Nascar.

Madonna dalla parte di Ashton Kutcher? Al suo party snobba Demi Moore

Los Angeles (California, Usa) 27 feb. (LaPresse) - Madonna ha invitato alla sua annuale festa organizzata dopo gli Oscar Ashton Kutcher, mentre ha snobbato la sua amica di lunga data Demi Moore. Dal giorno della loro separazione, la superstar della musica si è sempre schierata dalla parte di Kutcher, nonostante sia legata a Demi da un'amicizia di vecchia data. La cantante ha deciso di snobbare l'attrice, preferendo avere come ospite al suo party Ashton. Una fonte parlando al sito 'Radaronline.com' ha detto che "Madonna lo adora e pensa che tra lui e Demi, sia lui ad avere una brillante carriera". Madonna inoltre considera "Ashton un uomo divertente e le piace flirtare con lui scherzosamente".
La Moore era la grande assente della festa, gli habituè ai party di Madonna non hanno potuto non accorgersi dell'assenza dell'attrice di Hollywood, ma sarebbe stato troppo sconveniente avere insieme Aston e Demi, anche perché la nuova relazione dell'attore con Mila Kunis, 29 anni, non è stata presa con leggerezza dalla diva del grande schermo, Demi. "Quando Ashton è arrivato, non vedere la Moore ha creato un certo shock, che non è mai mancata a una festa di Madonna, chiaramente la popstar nella separazione tra i due, si è schierata dalla parte di Kutcher" ha detto una fonte alla festa. "Hanno ballato e hanno trascorso molto tempo insieme". Ashton e Demi hanno chiesto il divorzio dopo 6 anni di matrimonio, la rottura è avvenuta in seguito a un presunto tradimento di Ashton con Sara Leal, 22 anni, a San Diego nel giorno del loro sesto anniversario di nozze.

"DEAR MR. CASTRO", Something about Rick Castro...

Rick Castro is an independent filmmaker & photographer living in Los Angeles. Rick's work explores the world of fetish and fringes of sex culture. His work has been published in artist editions, exhibitions and institutions worldwide.
At the age of 18, Rick was approached by designer Marlene Stewart, (Madonna, Oliver Stone) to style her line for the California Apparel News, Soon, Rick was working with photographers who are now the mainstays of the industry. Rick did wardrobe styling for photographers as diverse as, Annie Leibovitz, Herb Ritts, Joel Peter Witkin and George Hurrell.
It was through hands on experience that he learned photography, watching variations of lighting and composition techniques from each photographer, then adapting them to his sensibility.
In 1986, his "underground" career as a photographer began. As a reaction against fashion and the restrictions the industry demands, his photography style was severe. A combination of hard documentary, fetish and nudes.
"Always nudes, I didn’t want to deal with wardrobe ever again!"
At that point in his career Rick was styling for major publications. He had wardrobe stylist credits in Vanity Fair, GQ, Interview and Rolling Stone magazines, and in direct contrast, photographer credits in Drummer, Bound & Gagged and other fetish magazines.
In 1988, Rick began photographing hustlers on Santa Monica Boulevard. This documentation lead to his collaboration with filmmaker Bruce LaBruce, marking Rick's foray into directing and writing. During the summer of 1995, Rick, Bruce and a small crew shot Hustler White, on the streets of Santa Monica Boulevard.
The script was based on Rick's interviews with hustlers, using them as stars, and model Tony Ward as the lead character. Hustler White premiered at the 1996 Sundance Film Festival, receiving both praises and scorn from industry critics.
"Picture, if you will, a cross between Fox TV's mid-90's series Melrose Place and Pasolini's Salo."
Hustler White had theatrical screenings worldwide and is now a video/DVD cult classic. The Los Angeles Times lists Hustler White in the top 100 important independent films from 1913- 2004.
Because of Hustler White, Rick was approached by Randy Barbato and Fenton Bailey of World of Wonder to be the casting director of their documentary 101 Rent Boys. Rick cast his favorite hustlers to be interviewed about their personal experiences with the oldest profession in the world. 101 aired on Showtime in the summer of 2000. Rick & World of Wonder then began another project that was even beyond his preconceptions of alternative reality, the world of people who identify as "furries." Introduced to the furry lifestyle by a furry person, (see plushie page for details) Rick spent 3 years researching the furry fandom. Shot on digital video, the result became a 30-minute documentary called Plushies & Furries. Plushies aired on MTV in January 2002 and scored number 2 in the ratings. An unrated version for Channel 5 UK aired in 2003.
The success of Plushies encouraged Rick to present the first exhibit of furry art to the public. Premiering February 2002 in Los Angeles, the Furotica art exhibit featured erotic artwork created by furry artists. The exhibit has traveled to The Gallery at Les Deaux, Hollywood, The Pound Gallery, Seattle, and Track 16 Gallery, Santa Monica.
Rick’s fetish photography and videos were featured on Wired For Sex- Tech TV. His work is in the permanent collections of The Alfred Kinsey Institute and The Tom Of Finland Foundation. His books and zines are archived at the UCLA library.
Rick has lectured about his work at NYU, UCLA, 18th Street Arts Complex, and The Erotic Museum, Hollywood.
Rick has photographed the Dalai Lama, (sipping tea) Gore Vidal,Peter Berlin, Alan Poul, Kenneth Anger and Tony Ward.
Rick Castro photographing Gore Vidal at his Hollywood Hills Home- 2004

Rick has now re-entered the mainstream with fashion photography spreads for Flaunt, Attitude UK, DNA and Tetu magazines. Rick is a regular contributor for Studio Magazines, publishers of Blue, B&W, Sex and Deep Blue.
Rick's long awaited second book 13 Years of Bondage, reached #2 at A Different Light Bookstore's top 10 new releases, and was nominated for a Lambda Award.

In Summary
“I consider myself a folk artist, because my work is made for, and created with a kindred group. I find my subjects fascinating and become obsessed with wanting to know all about them, be it through photos, film, video, or writing. I'm fascinated with the process of original ideas, and the course it takes to becoming common place. I'm fully aware that whatever is initially considered bizarre will be the standard of the future."
Rick Castro, Hollywood, 2005


Suoni da mondi lontani La voce è Radiohead

Esce oggi «Amok», il disco di debutto degli Atoms For Peace
Percussioni sudamericane ed elettronica europea per Yorke con Flea (Red Hot), in estate live in Italia.
Se non è il nuovo disco dei Radiohead, poco ci manca. La voce c'è, ed è quella impossibile da dimenticare di Thom Yorke; le trame elettronico-organiche sono le stesse o quasi della rock band di Oxford, i veri eredi dei Pink Floyd. In realtà l'album che esce oggi in tutto il mondo, con il titolo di Amok, è attribuito agli Atoms For Peace, il progetto di Yorke con Flea dei Red Hot Chili Peppers, con il produttore dei Radiohead Nigel Godrich, il batterista Joey Waronker e il percussionista brasiliano Mauro Refosco. «Ci siamo messi insieme», scrive Thom nelle note che accompagnano Amok, «per imparare a suonare il disco The Eraser (il suo primo album solista, ndr) e abbiamo scoperto un'energia che si è riversata in questo disco. Sono ancora su di giri per tutto il tempo trascorso in tour quest'anno ma stiamo già pianificando di suonare prossimamente. Ci stiamo lavorando adesso. Atoms… è un progetto aperto e in divenire, dove porti non sono sicuro… Ed è questo il bello». Musicalmente i brani portano ovunque: le percussioni spingono verso il Sudamerica o l'Africa, mentre l'elettronica è molto europea. Si sente da dove vengono i Radiohead ma si ignora dove possano andare. Una cosa è certa: Yorke e i suoi Atomi sono stanchi del rock alternativo ma anche del funk-rock dei Red Hot Chili Peppers, e sono pronti a mescolare ritmi da ogni parte del mondo. Forse ai fan europei un disco del genere non cambierà la vita, ma per chi vive in Sudamerica sarà la conferma che le prossime rockstar parleranno spagnolo o portoghese. Gli Atoms For Peace sono pronti per il tour europeo estivo. Già fissate le date in tre festival: al Pohoda 2013 in Slovacchia, all'Exit in Serbia e al Melt! in Germania. E da più parti si rincorrono le voci della loro presenza all'Heineken Jammin' Festival italiano oppure al Castello di Villafranca di Verona. Queste esibizioni sono successive ai tre dj set di presentazione del disco che si terranno tra febbraio e marzo a Londra, Berlino e New York.

Jamie Bell nel drama di AMC Turn

Jamie Bell ha firmato per il suo primo ruolo regolare in una serie tv, il drama d’epoca di AMC Turn, del quale sarà prodotto al momento solo il pilota.
Scritta dall’ideatore di Nikita Craig Silverstein e basata sul libro di Alexander Rose Washington’s Spies: The Story of America’s First Spy Ring, Turn si concentra sulla storia dell’agricoltore newyorchese Abraham Woodhull (Bell). Nell’estate del 1778 Woodhull si unì ai suoi amici d’infanzia e con loro formò un gruppo di spie per reclamare l’indipendenza dell’America.
Bell si unisce a Meegan Warner, alla quale è stato affidato il ruolo di Mary, la moglie di Abraham, una donna che non vuole vedere la sua famiglia distrutta dalla guerra. Faranno parte del cast anche Daniel Henshall, Burn Gorman (Torchwood) e Seth Numrich.

Superare L’invenzione Dei Generi Femminile E Maschile. La Libertà Che Spaventa.

E’ un maschio? E’ una femmina?
Sono queste le prime, curiose e inevitabili, domande che poniamo a una neo-mamma. La psicologia e la filosofia del secolo appena passato si sono lungamente interrogate sull’importanza del concetto di “genere” per la società e l’individuo: che cosa è il genere? Quanto il “genere” condiziona il benessere (o il malessere) psicologico delle persone? Dalle scienze più elevate giù giù fino alla nostra imperfetta quotidianità, attraverso percorsi che incrociano le diverse età della vita, dal disagio adolescenziale agli asili no-gender di Svezia ed ora anche di Francia, cerchiamo risposte nuove a domande che spesso irrompono con la forza di cataclismi nella vita dei giovani e degli adulti -genitori, insegnanti, educatori- che vivono con loro.

Per leggere il testo integrale dell’intervento della dottoressa Marta Fossati al Festival della Cultura Psicologica 2012 di Brescia (OPL) clicca quì.
NELLA FOTO: DOTT.SSA MARTA FOSSATI

Muse 'Supremacy' | BRITs 2013 I OFFICIAL HD

Carmen Consoli aderisce al progetto “Ferma il femminicidio”

“Alcuni dolori feriscono le braccia, le gambe, le carni. Altri feriscono l’anima. I primi spesso si sovrappongono ai secondi. E li sopportiamo perché non sembrano così gravi, sopportiamo le nostre ferite per non ferire chi ce le procura, sopportiamo il dolore per non apparire deboli.
Alcune di noi sopportano per amore, altre per rassegnazione, la maggior parte perché crede di non aver diritto ad un amore più vero, di non avere diritto ad un amore.
Uccidere è un reato, è un reato contro l’umanità, è un reato contro Dio, qualunque sia il vostro Dio.
Il rispetto del corpo dell’altro e della sua integrità sono un dovere etico, morale, religioso, civile.
È un dovere e basta. Assoluto. Senza eccezioni. Senza attenuanti.
Fare rispettare la nostra vita, i nostri corpi, la nostra dignità è un dovere che ognuno di noi ha nei confronti di chi lo ama veramente. Di chi le ha dato – ma anche ‘gli’ ha dato – vita, amore, dolcezza, rispetto, riconoscenza. Basta a tutto questo dolore, basta a queste morti insulse. Per favore, basta!”

Carmen Consoli

“Ferma il femminicidio” Facebook page/ site

La classifica dei 40 musicisti più pagati del 2013. Madonna batte tutti, Lady Gaga non è neanche nella lista...

Billboard Magazine ha pubblicato la lista dei “Music’s Top 40 Money Makers 2013″ (i 40 che hanno fatto più soldi con la musica nel 2013). Nella lista troviamo 40 musicisti più pagati degli ultimi 12 mesi e Madonna batte tutti. Vediamo insieme la lista.
Madonna è al primo posto per le seconda volta consecutiva con 34,577,308.62 milioni di dollari, seguita da Bruce Springsteen e Roger Waters. E’ solo al decimo posto che fa capolino Justin Bieber, battuto dai Coldplay al nono posto, con 15,944,293.10 milioni di dollari. Adele è all’undicesimo posto con $13,906,635.76 milioni di dollari mentre Taylor Swift si colloca ad un dignitoso quindicesimo posto con 12,695,783.32 milioni di dollari. Carrie Underwood al 16° posto con $11,942,956.65 milioni di dollari e i One Direction si collocano solo al trentesimo posto con la modica cifra di 7,955,840.71 milioni di dollari. Al trentaseiesimo posto c’è anche l’italiano Andrea Bocelli con 6,732,442.76 milioni di dollari. 
Ecco la lista completa dei “Music’s Top 40 Money Makers 2013″ secondo Billboard Magazine:

1. Madonna $34,577,308.62)
Bruce Springsteen $33,443,606.64
Roger Waters $21,160,131.06
Van Halen $20,184,709.91
Kenny Chesney $19,148,525.24
Dave Matthews Band $18,903,334.14
Tim McGraw $18,329,167.89
Jason Aldean $17,578,651.96
Coldplay $17,300,144.34
Justin Bieber $15,944,293.10
Adele $13,906,635.76
Lady Antebellum $12,968,992.17
Celine Dion $12,927,494.01
Brad Paisley $12,848,724.84
Taylor Swift $12,695,783.32
Carrie Underwood $11,942,956.65
Nickelback $11,121,419.71
Eric Church $11,015,773.11
Rascal Flatts $10,777,282.68
Barbra Streisand $10,611,419.16
Neil Diamond $10,498,985.38
Trans-Siberian Orchestra $9,959,362.28
Toby Keith $9,805,764.04
Drake $9,504,992.38
Red Hot Chili Peppers $9,477,807.56
The Rolling Stones $9,276,084.10
Miranda Lambert $8,818,536.04
Rush $8,719,834.30
Elton John $8,575,518.13
One Direction $7,955,840.71
Phish $7,382,514.39
The Black Keys $7,358,679.41
Maroon 5 $7,159,923.53
Jay-Z $7,011,905.17
Journey $6,983,106.58
Andrea Bocelli $6,732,442.76
Zac Brown Band $6,682,797.58
Rod Stewart $6,459,568.26
Mumford & Sons $6,168,737.62
Blake Shelton $5,914,591.11

"Obama ad Asheville" di James Franco


In occasione dell'insediamento presidenziale di Barack Obama, Yahoo news ha chiesto ad alcuni esponenti della politica, dello sport, del cinema e del mondo letterario americano, di dedicare una composizione al Presidente. James Franco presenta la poesia "Obama in Ashville".

Brit award, One Direction, Coldplay, Adele e Sande tra i vincitori

Londra (Regno Unito), 21 feb. (LaPresse/AP) - Il Regno Unito ha celebrato la musica mondiale ieri sera a Londra con i Brit awards premiando le band e gli artisti che hanno scalato le classifiche di tutto il mondo. Molti i riconoscimenti: dai Coldplay ad Adele, da Emeli Sande agli One direction; la giovane band ha vinto nella nuova categoria dedicata al successo globale. Louis Tomlinson del gruppo di ragazzi ha definito il premio "assolutamente strabiliante". Gli artisti americani Frank Ocean e Lana Del Ray sono stati tra gli artisti non britannici vincitori durante una cerimonia. Il cantante folk inglese Ben Howard ed Emeli Sande hanno vinto rispettivamente due trofei.
Sande è stata nominata miglior artista britannica femminile e si è portata a casa anche il titolo di miglior album per il suo debutto discografico: 'Out version of events', che è stato in testa alla classifica inglese per più di un anno. Lo slancio maggiore per la Sande si è verificato dopo la sua esibizione alla cerimonia di apertura e chiusura delle Olimpiadi a Londra. "E' un sogno", ha detto a caldo Emilie dopo aver battuto Alt-J, Mumford & Sons, Plan B e Paloma Faith per il titolo di miglior album. I Muse hanno aperto lo show ieri sera a Londra alla 02 Arena con un'intensa performance di 'Supremacy', seguita da quella degli One Direction, Taylor Swift e Justin Timberlake. Timberlake in un elegante smoking ha cantato 'Mirrors'.
La boy band invece ha eseguito 'One way or another' 'Teenage Kicks'. Sul tappet rosso Harry Style si è fermato per commentare "Questa è una grande notte. Quest'anno è stato un grande anno per noi e per la musica britannica in generale. E' bello stasera tornare a casa a festeggiare" ha detto Harry Styles sul tappeto rosso. Mumford & Sons hanno vinto il premio come miglior gruppo britannico.La cantante soul Amy Winehouse, che è morta nel 2011 per un abuso di alcol, era tra le candidate al titolo di miglior artista femminile inglese per via del suo album postumo: 'Lioness: Hidden Trasures'. Il padre della star, Mitch Winehouse, è arrivato alla cerimonia di premiazione con una camicia su cui era stata stampata l'immagine del volto di sua figlia Amy.
Ai Coldplay è stato assegnato il British Live Act (miglior performance live), battendo anche i Rolling Stones che hanno celebrato il loro 50esimo anniversario con una serie di concerti sold out l'anno scorso. Adele si è aggiudicata il premio miglior singolo britannico per il brano 'Skyfall' di James Bond. La star delle musica non era presente alla cerimonia londinese, ma ha mandato un messaggio da Los Angeles, dove si trova a fare le prove per la notte degli Oscar.
Lana Del Ray si è aggiudicata il titolo di International female, mentre Taylor Swift è rimasta a bocca asciutta. La star del country però è salita sul palco per cantare 'I knew you were trouble'. Due esibizioni per la cantante statunitense in bianco e in nero: romantica quasi nuziali nella sua prima apparizione, sexy e audace in pelle nera. La maggior parte dei premio è scelta da più di mille tra musicisti, critici e personaggi dell'industria discografica unitamente al voto del pubblico.

Amy Winehouse's father attends Brit Awards 2013 with picture of her on his back

The father of late singer Amy Winehouse kept her memory alive tonight by arriving at the Brit Awards wearing a waistcoat with her face on the back.
Mitch Winehouse was attending the event at London's O2 Arena to represent his daughter - who died in 2011 - after she was given a posthumous nomination for best British female.
Many stars were happy to flash the flesh as they took to the red carpet, despite temperatures plunging as low as the necklines.
Singer Jessie J wore a daring black dress with a v-shaped front which dipped almost to her navel.
And former X Factor star Rebecca Ferguson showed off her legs with a thigh-length split in her gown.
US superstar Taylor Swift, who is among tonight's performers, had bare arms and sheer panels in her dress to show off her legs as she arrived for the bash, and happily posed for photos with fans.
One guest who was in line for a late arrival was Lily Allen who sent a message on Twitter explaining that she had headed to the wrong venue.
She had mistakenly headed to west London's Earls Court, which had been the home to the event for many years before it headed east to Greenwich. The singer told her fans: "Oh according to my driver the Brits 2013 are no longer at Earls Court - this should only delay me by another hour or so. Whoops."
The arrival of chart stars One Direction brought screams from fans. The band have already got one Brit under their belts after collecting the best single prize last year for What Makes You Beautiful and said they were glad to be back.
The group's Louis Tomlinson told Sky News: "We've very excited to be back here."
And talking about the huge impact the group have had in the US, his bandmate Liam Payne said: "We don't stop to think about it - but when you think about it, it is mental."
Guests also included Bond girl Berenice Marlohe who arrived in a ruched floor-length silver gown and bare shoulders. Many of the male stars opted for more formal attire with Robbie Williams and Conor Maynard both arriving in suits.

Beyonce: "Non ci sono artiste donne come Madonna"

Sicuramente Beyoncé e Madonna sono due cantanti che sanno far parlare stampa e pubblico. Ogni loro mossa è studiata nei minimi dettagli, allo scopo di farsi apprezzare dalla critica musicale e di vendere.
Recentemente Beyoncè ha elogiato proprio Madonna, complimentandosi indirettamente con lei e definendola ‘La Dama‘ della musica. Inoltre ha aggiunto che senza di lei molte artiste non ci sarebbero e che il mondo ha bisogno di più donne come lei. Una vera e proprio conferma di stima pubblica. Ecco le sue parole:
“Quando ho registrato il mio album “4″, ho pensato che era perfetto ma mancava qualcosa. Presi la decisione di essere indipendente gestendo cosi al 100% la mia carriera. Avevo per la prima volta un ufficio tutto mio dove potevo organizzarmi. Anche se sapevo che non era facile pensavo: Se vuoi essere parte di tutto questo devi lavorarci su. E in quel momento mi è venuta in mente Madonna che all’inizio della sua carriera ha dovuto lavorare molto su di se e sulla sua musica, realizzando poi grandi cose. Lei sicuramente mi ha ispirato in questo. Non ci sono artiste donne come lei. Nel mondo della musica, molto artisti come Puff Daddy o mio marito Jay-z negli anni controllando e gestendo la loro carriera sono diventanti uomini potenti. Madonna è la dimostrazione che anche noi donne possiamo diventare leggente nell’industria musicale.”
Sicuramente Beyoncé negli anni ha dimostrato di essere un’ artista valida e che sa quello che vuole. Bisognerà attendere ancora però per definirla una magnate della musica.

L'intervista a Antony and the Johnsons a Sanremo 2013

Exclusive: Vincent Cassel Shares His Dream In Clip From 'The Monk'

Not only can Vincent Cassel move seamlessly from blockbusters to indie films while keeping a foot firmly in foreign cinema, but he does so in a manner that's always compelling to watch. And the past few years speak to the diversity of roles he's been taking, whether playing a famed gangster in the two-part "Mesrine," bringing psychological strain to Natalie Portman in "Black Swan," taking a part in the nervy "Our Day Will Come" or even putting James McAvoy through the wringer in Danny Boyle's upcoming "Trance." But before we see him do that, Cassel will don the cloak for "The Monk."
Directed by Dominik Moll ("With A Friend Like Harry...") and adapted from the 1796 cult novel by Matthew G. Lewis, the story follows Brother Ambrosio, a 16th Century, pious Capuchin Monk. Abandoned at birth at the gates of a monastery in Madrid, he was raised by the friars, growing up into an admired -- and feared -- preacher know for his righteousness. But soon temptation beckons, and a mysterious apprentice draws him down a dangerous path of sin, corruption and murder. Intriguing stuff indeed, and in this exclusive clip, Brother Ambrosio shares the details of an odd dream he's had that he's at a loss to explain.
"The Monk" will open on March 8th in theaters, and will also be available on VOD and for digital download. Check out the scene below.

Roma: arriva la mega-palestra di Madonna

Un centro fitness di 1.200 metri quadrati suddivisi in tre livelli, nel pieno centro di Roma, davanti al Colosseo. Aprirà nella Capitale il 26 maggio l'Hard Candy Fitness, la palestra di lusso della popstar Madonna, il primo centro in Europa.
http://video.repubblica.it/edizione/roma/roma-arriva-la-mega-palestra-di-madonna/119958/118441
Madonna amplia la sua catena di palestre. Hard Candy Fitness non offre più locali solo a Mosca, Santiago, Città del Messico e Sidney, ma apre anche nel nostro Paese. Si tratta di un centro fitness da 1200 metri quadrati suddivisi in tre livelli, nel pieno centro di Roma, davanti al Colosseo. La palestra, la prima in Europa della cantante, nasce, come riporta TMNews, "con cinque sale di lusso: una per i pesi, una per le attività in sospensione anti-gravity, una per lo spinning e una sala per la dance floor dei concerti di Madonna". Inaugurazione fissata per il prossimo 26 maggio. Il quinto esclusivo centro benessere che prende il nome dall'album "Hard candy"
sorge, scrive ancora TMNews, "grazie a un accordo con il network di palestre 'Dabliu', licenziatario italiano del marchio fondato dalla
'regina del pop'. Andrea Pambianchi, project manager di Hard Candy Fitness, dice: 'Il legame tra Madonna e il fitness è chiarissimo, è
molto forte. Basta andare a un suo concerto. All'interno degli Hard Candy Fitness sarà possibile provare in esclusiva le lezioni 'Addicted
to Sweat', ovvero il programma di allenamento che Madonna svolge tutti i giorni, sei volte a settimana'".

Muse Live at O2 Shepherd's Bush Empire | War Child 20th Anniversary

Muse perform at War Child's 20th Anniversary Show from the O2 Shepherds Bush Empire.
Directors Cut of full show coming soon! Subscribe to LoveLiveTV and be the first to know as soon as its uploaded:
War destroys children's lives. You can help stop it by clicking here to donate towards War Child's vital work: http://bit.ly/VDeAsW

Sinead O’Connor in concerto a Venezia, nuova data del tour 2013

Sinèad O’Connor ha annunciato il suo ritorno in Italia con una nuova data, oltre a quella romana, per presentare live per la prima volta il suo ultimo e bellissimo album “How About I Be Me (And You Be You)?”, uscito nel 2012, oltre che i suoi successi del passato come l’intramontabile “Nothing Compares 2 U” (scritta per lei da Prince).
Concerti, quelli in programma in Italia i primi di Aprile, che certo saranno un concentrato d’intensità e che sono parte del tour che la porterà in tutta Europa tra marzo, aprile e maggio e comprende oltre a Roma e Londra, Parigi, Amsterdam, Vienna, Stoccolma, Praga, Helsinki, Zurigo, Ginevra. “How About I be Me (And You Be You)?”, uscito a Marzo 2012, è il nono album della cantante irlandese, prodotto da John Reynolds e distribuito dall’etichetta inglese One Little Indian, un disco anticipato dal singolo “The Wolf Is Getting Married” e che ora, viene ripreso e ripubblicato con il sostegno del nuovo singolo “4th And Vine“, una splendida ballata folk che non mancherà di certo di guadagnarsi i favori delle radio italiane.
45 anni, Sinèad ha negli occhi il suo tumultuoso passato, coraggio delle proprie idee, una vita sempre controcorrente che l’ha portata in percorsi di vita spesso tortuosi e talvolta drammatici. Se il passare degli anni si vede nei capelli cortissimi striati di grigio, la voce è sempre quella di un tempo, con un timbro unico ed una interiorità incontenibile, capace di accarezzare, di graffiare, ferire e commuovere.Fisicamente in forma smagliante, vocalmente toccante, con un disco le cui tracce sono tutti singoli, Sinead O’Connor gratificherà tutti coloro che sono affascinati dal suo talento e che aspettavano di rivederla e risentirla.

Formazione:
Sinead O’Connor – Voce, Chitarra
Graham Henderson – Tastiere
Robert McIntosh – Chitarra
John Reynolds – Batteria
Clare Kenny – Basso
Brooke Supple – Chitarra

Questi tutti i dettagli delle date italiane
2 Aprile 2013- Gran Teatro La Fenice, Venezia
7 Aprile 2013 – Auditorium Parco della Musica, Roma

James Franco, dagli esordi a un 2013 tra il fantasy e l'hot

Attore, amante della musica e dell'arte, con un libro di poesie in lavorazione e il film Il grande e potente Oz in uscita il 7 marzo. L'evoluzione del sosia di James Dean in attore fantasy e regista dagli interessi... hard.
La somiglianza (e la bellezza) ci sono: per un James Franco reduce dal suo primo ruolo da protagonista nella serie tv Freaks and Geeks, il 2001 è l'anno del confronto con un'icona del passato. Inizia a fumare, impara a suonare chitarra, bongo e ad andare in motocicletta. E ne esce un perfetto sosia di James Dean per il film biografico James Dean - La storia vera diretto da Mark Rydell. Immediate la vittoria di un Golden Globe, una nomination per un Emmy Award e uno Screen Actors Guild Award.
2002, inizia il primo capitolo della fortunata serie Spider Man, diretta da Sam Raimi: James è Harry Osborn, figlio del cattivissimo Goblin interpretato da Willem Dafoe e migliore amico del protagonista Peter Parker/ Tobey Maguire. Il ruolo da protagonista in realtà sarebbe dovuto essere suo, ma anche questa parte di "figlio del cattivo", spaccato tra l'amore e l'odio per quel padre che lo trascura, gli riserverà una grande riscossa personale nei capitoli successivi.
Gli incassi record del capitolo 1 spingono la Columbia Pictures e il regista Sam Raimi a realizzare due seguiti, Spider-Man 2 nel 2004 e Spider-Man 3 nel 2007: il padre Goblin/Willem Dafoe è morto nello scontro mortale con Spider Man. E James, ossessionato dal lutto, decide di assumere a sua volta l'identita di Goblin ripetendo lo stesso esperimento usato dal padre. Ora è pronto a tutto pur di distruggere la vita al suo migliore amico Peter Parker/ Tobey Maguire e riscattare la sua inettitudine causata, in fondo, proprio da quel padre che vuole vendicare. Un James Franco cattivo con l'animo buono, in realtà, dato il finale.
La seconda nomination ai Golden Globe come miglior attore in un film commedia arriva nel 2008, grazie a questa parte da perfetto "drogato dell'anno" (premio dato dalla rivista High Times) in Strafumati (Pineapple Express), una commedia di Judd Apatow. Pigro, strafatto, trascurato e con i capelli lunghi. Sempre e comunque sexy.
Discusso e premiatissimo: è il 2008 e James Franco recita nel film di Gus Van Sant Milk. Harvey Milk/ Sean Penn, primo gay ad essere eletto ad una carica politica negli Stati Uniti nel 1978, vede la sua carriera politica stroncata, assassinato da un ex consigliere omofobo e instabile. Franco/Scott Smith, restio e insofferente alla politica, interpreta invece il compagno di Milk. Barbuto e capellone, James si conquista l'Independent Spirit Award come miglior attore non protagonista. Il film invece guadagnerà 8 candidature agli Oscar 2009, vincendone due per il miglior attore protagonista (Sean Penn) e per la miglior sceneggiatura.
Dopo una pausa dal grande schermo densa però di fiction (come la soap opera General Hospital e la sitcom 30 Rock), James si butta in una pellicola più commerciale al fianco di Julia Roberts: è il momento di Mangia prega ama, film del 2010 diretto da Ryan Murphy. Un James Franco costretto nei panni di un giovane attore che non riesce ad entusiasmare (tantomeno a far innamorare) una Roberts insoddisfatta e irrequieta.
Svolta drammatico-realistica l'anno dopo, in 127 ore di Danny Boyle. Ispirato alla storia vera dello scalatore Aron Ralston, James Franco mette in scena un'ora e mezza di dramma nel tentativo liberare il proprio braccio rimasto incastrato sotto un masso durante un'escursione solitaria nello Utah. 6 le nomination agli Oscar 2011, e sue le due candidature agli stessi Oscar e ai BAFTA come migliore attore protagonista.
2011. Candidato come miglior attore protagonista per 127 Ore, James Franco si lancia con Anne Hathaway (entrambi alla prima esperienza) nella conduzione dell'83ª edizione dei premi Oscar a Los Angeles. La critica fu tutto meno che clemente: "smorfioso" e "belloccio" sono solo alcuni dei commenti arrivati della stampa americana nei giorni seguenti. Il commento di James? Quella conduzione sarebbe stata solo "un puro atto di provocazione", ci ha confessato.
Davanti e dietro la cinepresa. Non è la prima volta per James (già lanciato in vari progetti di cinema artistico, indipendente e sperimentale come Cruising con Al Pacino, Cruising in Interior. Leather Bar presentato al Sundance Film Festival 2011 o ancora, My Own Private River in collaborazione con Gus Van Sant). Stavolta però, l'argomento scotta. 
Kink, infatti, è un documentario sul sito pornokink.com, contenente retroscena inediti sul mondo delle produzioni hard viste con l'occhio critico di James. Il risultato? "Un film amichevole su un sacco di persone apparentemente ragionevoli che fanno cose terribili gli uni agli altri davanti alla cinepresa unicamente per soldi", è il parere della critica dopo la presentazione al Sundance Film Festival di fine gennaio 2013.
Dal 2008 James è testimonial di Gucci by Gucci, la fragranza maschile del marchio italiano. Scelta comprensibile, dato che nello stesso anno l'attore è stato inserito nella classifica degli uomini più sexy al mondo dal sito Salon.com. Qui di nuovo per Gucci, lo scorso dicembre all'apertura di un nuovo store a San Paolo.
Quando Oscar Diggs/James Franco, illusionista di un piccolo circo viene trasportato dal Kansas nel fantastico Regno di Oz, pensa di aver dato la svolta alla propria vita: fama e fortuna a sua completa disposizione. Questo finché non incontra tre streghe, Theodora (Mila Kunis), Evanora (Rachel Weisz) e Glinda (Michelle Williams), pronte a mettergli il bastone fra le ruote perchè non convinte delle sie capacità di mago. Tra mille peripezie e stregonerie, Oscar si trasformerà non solo nel grande e potente Mago di Oz ma anche in un uomo migliore. Diretto dalla mente di Spider Man Sam Raimi, nelle sale il 7 marzo.
Solo senza le tre streghe Kunis, Weisz e Williams, James Franco alla première losangelina di Il grande e potent Oz, lo scorso mercoledì 13 febbraio.

U2: compilation benefica con Bowie, Muse, The Prodigy e altri

“The Best Of War Child“, che uscirà il 18 febbraio, è la compilation benefica che vede riunite molte star internazionali, la quali hanno donato i diritti di una loro canzone all’associazione War Child, beneficiaria di tutti i proventi ricavati dalla vendita del disco.
Tra gli altri abbiamo gli U2 con “Miss Sarajevo“, i Muse con “House Of Rising Sun“, David Bowie con “Everyone Says Hi (Metro Mix)” e i The Prodigy con “Ghost Town“.
Ecco la tracklist completa:

Smokin’ Mojo Filters (McCartney, Weller, Gallagher) – ‘Come Together’
Radiohead – ‘Lucky’
Oasis – ‘Fade Away’
Portishead – ‘Mourning Air’
Massive Attack – ‘Fake The Aroma’
Manic Street Preachers – ‘Raindrops Keep Falling On My Head’
Suede – ‘Shipbuilding’
Passengers (U2 and Pavarotti) – ‘Miss Sarajevo’
Muse – ‘House Of The Rising Sun’
The Prodigy – ‘Ghost Town’
Paul McCartney – ‘Calico Skies’
David Bowie – ‘Everyone Says Hi (Metro Mix)’
New Order – ‘Vietnam’
Coldplay – ‘How You See The World No.2′
Gorillaz – ‘Hong Kong’
Keane – ‘Goodbye Yellow Brick Road’
Hot Chip – ‘Transmission’
Beck – ‘Leopard-Skin-Pill-Box-Hat’
Lily Allen (ft. Mick Jones) – ‘Straight To Hell’
Elbow – ‘Running To Stand Still’

Messico, addio a Mark Kamins, lanciò Madonna

Mark Kamins, Dj e produttore che aiutò Madonna a conquistare il suo primo contratto discografico (con la Sire, nel 1982), è morto a Guadalajara, in Messico, all'età di 58 anni: stando alle prime notizie ribattute dalle agenzie internazionali, l'artista - da tempo affetto da problemi cardiaci - sarebbe stato colpito da un forte infarto nel capoluogo dello stato di Jalisco, dove era occupato come insegnante. Il suo decesso, riferisce l'edizione online di Billboard, è stato confermato dai familiari.
"E' con grande dispiacere che vengo a conoscenza della scomparsa di Mark", ha fatto sapere Madonna - alla quale il produttore fu legato sentimentalmente per un breve periodo - in un comunicato ufficiale: "Erano anni che non lo vedevo, ma se non fosse stato per lui non avrei mai intrapreso la carriera di cantante. E' stato il primo Dj a suonare le mie canzoni prima ancora che avessi un contratto discografico: ha creduto in me prima di tutti gli altri. Gli devo molto. Che possa riposare in pace".
Stando alle cronache non ufficiali dell'epoca, Kamins passò i primi demo di Miss Ciccone all'allora presidente della Sire Seymour Stein, che - impressionato dal talento della cantante - la mise sotto contratto a tempo di record: molto conosciuto nell'ambiente, specie nel circuito newyorchese, il Dj collaborò - negli anni Ottanta - con altri artisti di altissimo livello come David Byrne, Beastie Boys, Sinead O’Connor e UB40.
Tra le sue opere più recenti, è da ricordare la "trance-opera" realizzata con la cantante e artista Sasha Lazard messa in scena davanti a 8000 persone a Ibiza, in Spagna, nel 1999.

Antony Hegarty, incanto a Sanremo 2013: video

Lo dice Scanzi, Colapesce, ma basta saper ascoltare, in Italia in quanto a musica siamo messi male: Antony Hegarty a Sanremo ha alzato il livello di molto, peccato che in molti lo abbiano scoperto proprio stasera.
Sublime la voce di Antony, che ha intonato uno dei suoi pezzi più celebri e più belli, You are my sister. Sanremo 2013 in mezzo a tanto spettacolo scartabile, ha concesso qualche minuto di qualità, permettendo così a molti spettatori di conoscere questo artista. Commentando su Twitter, il giornalista Andrea Scanzi ha scritto:
"Gli ospiti musicali stranieri li chiamano per ricordarci quanto (quasi sempre) siamo sottoprovincia dell’Impero."
Colapesce ha aggiunto la sua:
"Antony a Sanremo è un miracolo. Canta un brano splendido di 8 anni fa (sempre puntuali noi italiani)."
Altra precisazione che non passa inosservata: dopo un momento musicale così suggestivo, ci hanno pensato i Modà a riportare l’atmosfera ai livelli di prima. Peccato che non abbia cantato Hope there’s someone, pelle d’oca assicurata.

Antony&The Johnsons a Sanremo: “Ho cantato per chiedere scusa a mia sorella”

Antony Hegarty partecipa al Festival della canzone italiana e parla in esclusiva a Ilfattoquotidiano.it. Propone la sua canzone più popolare, "You're my sister", un testo "che onora le donne e quanto ho di più caro al mondo". Commenta le dimissioni del Papa, le sue radici in un mondo cattolico che reprime e apre uno scorcio sul suo futuro musicale: "Non ho nessuna pressione, mai ne ho avuta e mai ne voglio avere"
“Mi definirei una strega, quella è la mia religione”. Ed è proprio “una strega” Antony di Antony&The Johnsons, uno dei gruppi che hanno fatto la storia della musica negli ultimi quindici anni. Pop-folk dal respiro orchestrale, hanno ammaliato, grazie alla voce particolarissima di Antony, musicisti del calibro di Lou Reed, Bjork, David Tibet dei Current93, Laurie Anderson, fino ai nostrani Battiato ed Elisa con cui ha duettato. Sorprende trovarlo a Sanremo, Antony Hegarty, che mi accoglie alle sei del pomeriggio nella sua camera d’albergo. Arrivato da New York pochissime ore prima (è inglese, ma americano d’adozione), lo trovo fasciato da una tunica nerissima che gli copre l’intero corpo. Siede timido sul divano, gambe incrociate e raccolte a sé. Al Festival della canzone italiana canta  ”You’re my sister”: “E’ un pezzo molto semplice – spiega – Parla del mio rapporto, fatto di amore e rispetto, per la mia vecchia sorella. E’ un testo che onora le donne. Con lei in passato ho sbagliato, questo è il mio modo di chiederle scusa”.
Antony a Sanremo. Che sensazione prova a essere qui, in Italia, a una manifestazione di musica così distante dal suo mondo?
In realtà sono stato invitato a questo festival per cantare una canzone, ed è ovviamente per me un onore esserci. E’ ovviamente una possibilità fantastica per condividere la mia musica.
Perché ha scelto di proporre la sua canzone più popolare, “You’re my sister”, con l’orchestra?
Sono ormai tre anni che viaggio e suono con le orchestre di tutto il mondo. Ed una delle cose che adoro di più fare. Ogni sera entri in contatto con persone diverse, con cui sul palco devi trovare un feeling, una sintonia, una sincronia. I migliori concerti sono quelli nei quali tutto questo sentire si unisce in un tutt’uno. Ho scelto “You’re my sister” perché è un pezzo molto semplice, parla del mio rapporto, fatto di amore e rispetto, per la mia vecchia sorella. E’ un testo che onora le donne ed è una sorta di sintesi di tutto quel che ho fatto. Racchiude ciò che di più caro ho. Con lei in passato ho sbagliato, questo è il mio modo di chiederle scusa.
Quanto la scuola ha tirato fuori da lei quel che è ora e che rapporto c’è con la sua arte?
E’ stata importantissima, mi ha reso quel che sono, aperto a nuovi mondi. A partire dall’esplorare il mio corpo, dal capire che non c’è differenza tra materiale e pensiero. E’ un unicum, e questa è la mia natura fatta di opposti che però convivono. La mia anima è il risultato di tutto questo, e ciò che per me conta è trovare un continuo equilibrio. Negli ultimi quindici anni sono diventato via via più “estremo”, il mondo fisico e psichico in me si compenetrano. Mi definirei una strega, quella è la mia religione. 
Spiritualità?
Sì, per me è importantissimo cercare il legame delle cose, quel “quid” che crea la connessione delle emozioni e della mente. Non credo riuscirei a fare musica senza questa empatia. Sono nato in una famiglia cattolica e quindi cresciuto con una formazione cattolica. Poi però le cose sono cambiate e ho capito che la mia mente era in una gabbia. 
Ed è un qualcosa che ha sempre avvertito?
No, affatto. Da ragazzo ero assolutamente diviso tra corpo e mente. D’altronde sono stato cresciuto in un contesto cattolico, era inevitabile che questo accadesse.
E poi?
Poi durante i miei studi alla School for The Performing Arts ho scoperto la danza.
La danza?
Sì, so che può sembrare strano però è stato il vero trait d’union verso quell’unione di cui parlavo. Mi ha permesso di capire il mio corpo, ha creato la connessione che mi ha fatto rendere conto che ero vivo e vitale. E che potevo esprimermi.
Si riferiva prima al suo essere un non-cattolico. Che ne pensa della Chiesa di oggi e del Papa dimissionario?
Il problema non è che ce ne sia stato uno così, quanto che ce ne sarà un altro non diverso. Sono figure che hanno un grande potere, ma che non lo usano, propongono stili di vita e di pensiero che non hanno nulla a che fare con una condotta che aiuti le persone. Mi riferisco all’Africa che muore di fame, alla questione dell’omofobia. Perpetuano il silenzio su questioni che non dovrebbero essere taciute. Il mio giudizio su di loro è che altro non sono che disgustosi anziani. 
E’ molto apprezzato da una figura come David Tibet dei Current93: come è nato questo sodalizio?
E’ uno dei miei migliori amici ed è per me una responsabilità esserlo. Moltissimi artisti, e ne sono onorato, hanno mostrato pubblico apprezzamento per me. Lui, Lou Reed, Laurie Anderson, ed è una cosa che mi riempie il cuore. La loro libertà parla per loro. Quando lavoro con qualcuno lo faccio solo nel caso in cui so che ci sia un legame speciale, un qualcosa che ci unisce e che accomuna. 
Che progetti ha per il futuro?
Non ne ho. Continuerò a suonare e ad impegnarmi nelle arti visive. Nuovo album? Non lo so, davvero, quando arriverà lo pubblicherò. Non ho nessun tipo di pressione, mai ne ho avuta e mai ne voglio avere.

Thom Yorke a Esquire, l’intervista fiume

Un’intervista fiume, che uscirà sul numero di “Esquire” di marzo, ma di cui si possono leggere già lunghi estratti. Thom Yorke parla del suo occhio chiuso, del bene che gli ha fatto suo figlio, e dell’importanza delle pause.
“Quello che rende le persone infelici è credere che i pensieri siano concreti e che ne siamo responsabili. Invece i pensieri sono semplicemente portati dal vento che soffia su di noi e le nostre menti”. L’intervista rilasciata da Thom York alla rivista maschile americana inglese “Esquire” è ricca di massime e insegnamenti, aneddoti e riflessioni. Il leader dei Radiohead si svela al suo pubblico come ha fatto raramente in passato, alla vigilia della pubblicazione del suo nuovo lavoro,‘Amok’, il disco frutto del suo progetto parallelo Atoms For Peace. Il sito della rivista ha pubblicato lunghi estratti, e melty.it ha pensato di tradurli. Fa notizia la testimonianza sul dramma vissuto da bambino, quando dovette sottoporsi a diverse operazioni per curare il suo occhio sinistro chiuso fin dalla nascita: “Hopassato un sacco di tempo in ospedale, dovettero prendere tessuto dalle mie natiche per creare un muscolo che avrebbe potuto tenere la mia palpebra aperta. Quando avevo cinque anni non volevo più tornarci. ‘Se ci vai, poi ti compriamo qualsiasi cosa tu voglia’, mi dicevano i miei. Ho chiesto una tuta sportiva rossa, dalla testa ai piedi, e al pensiero di averla ho smesso di pensare all’anestesia totale, al dolore e ai vomiti del giorno dopo. Ho tenuto quella tuta finché non è diventata così piccola da rendermi ridicolo”.
Yorke cantante per caso, Yorke spendaccione, Yorke addolcito dai bimbi. Il leader dei Radiohead, che nel concerto di Parigi Bercy recensito da melty.it avevano dimostrato di aver raggiunto la pace dei sensi, ha dovuto persino accettare di fare il cantante controvoglia. “Ho iniziato a cantare perché non riuscivo mai a trovare qualcuno che lo facesse al mio posto. Tutti quelli a cui ho chiesto si sono rivelati degli idioti”. Prima di firmare il primo importante contratto discografico, la rockstar di Oxford aveva le tasche bucate e una voragine nel conto in banca: “Quando ero studente, la banca mi chiudeva il credito. Non la finivo mai di firmare cambiali. Quando ho estinto il debito, il responsabile è venuto a stringermi la mano. L’ho mandato a fanculo. Come ha reagito? Credo fosse abituato”. Forse Yorke eccede di zelo, quando racconta in che modo spendeva i soldi: “Andavo alla biblioteca in centro, prendevo tre o quattro libri di poesia, mi sedevo al caffè, e leggevo per un po’. E’ come riscaldare i muscoli prima della partita (il concerto, ndr)”. Si era forse già intuito, ma il papà Thom York spiega finalmente le ragioni della sua nuova pace dei sensi: “I bambini sprigionano luce, ti insegnano a rilassarti. Per me sono stati una benedizione”. Dalla maturità scaturisce la saggezza: "Costruite vuoti nella vostra vita - è il consiglio di Yorke - . Pause. Lunghe pause". Per leggere altri estratti dell’intervista, clicca qui!