Susan arriva a Londra

E' stato distribuito il comunicato stampa ufficiale del musical basato su "Desperately Seeking Susan", in arrivo al Novello Theatre di Londra. La prima di Desperately Seeking Susan è fissata per il 12 ottobre al Novello Theatre, mentre la presentazione alla stampa sarà fatta il 15 Novembre. Questa bizzarra storia d'amore è ambentata nel Lower East Side di New York, ed è accompagnata dall'energia dei classici dei Blondie. Basato sul film del 1980, questo musical racconta una vorticosa storia fatta di scambi di identià, spettacoli magici e rock 'n' roll. Nella colonna sonora figurano le più belle canzoni di Blondie come "Call Me", "Heart of Glass", "Rapture", "One Way or Another", "Sunday Girl", "Atomic", "The Tide is High", "Dreaming" e "Hanging on the Telephone". Ci sarà anche spazio per "Moment of Truth", una nuova canzone di Deborah Harry e Chris Stein, scritta appositamente per la commedia.
Roberta Glass, una casalinga della periferia del New Jersey, evade dalla monotonia della sua vita leggendo gli annunci che si scambiano Jay e la sua ragazza, Susan, un'astuta vagabonda di New York City. Per uno strano scherzo del destino, Roberta e Susan si scambiano le vite e vengono coinvolte in un vorctice di rapine, spettacoli magici e rock'n'roll. La collisione di identità le fa compiere un viaggio selvaggio, che le trasforma e le fa scoprire nuovi mondi fino a che le due non capiscono che è proprio quando uno pensa di conoscere la direzione della propria vita che accade qualcosa di magico che stravolge tutto...
Prima di Madonna e Gwen Stefani, Debbie Harry era la bionda del rock, ed entrambe le cantanti si sono ispirate a lei - come tanti altri cantanti rock. Deborah Harry è divenuta un'icona della scena new wave e regina di New York, grazie all'abilità nel saper combinare l'influenza di pionieri come Andy Warhol, Giorgio Moroder e Fab Five Freddy. Insieme ai Blondie, lei e Chris Stein hanno unito il mondo della disco a quello del rock in pezzi come Heart of Glass e Call Me e hanno anticipato le nuove tendenze combinando hip pop e pop in Rapture. Desperately Seeking Susan vedrà protagoniste Kelly Price nei panni di "Roberta" e Emma Williams nei panni di "Susan". Kelly Price è già apparsa come protagonista in The Rise and Fall of Little Voice al Watermill Theatre ed ha anche intepretato "Sarah Brown" in Guys and Dolls di Michael Grandage. I ruoli più recenti di Emma includono "Johanna" in Sweeney Todd al Royal Festival Hall', "Fran Kubelik" in Promises, Promises al Sheffield Crucible e "Truly Scrumptious" in Chitty Bang Bang al London Palladium. Emma ha anche recitato con Steve Coogan nel film The Parole Officer. Nel cast figurano anche Leanne Best, Mark McGee, Alec Newman e Jonathan Wrather, Lucy Banfield, Matthew Boulton, Chloe Campbell, Matt Flint, Alex Gaumond, Victoria Hamilton-Barritt, Kaisa Hammarlund, Paul Hazel, Christine Holman, Steven Houghton, Toussaint Meghie, Twinnie-Lee Moore, Steven Serlin, Chris Piper, Laura Scott, Lincoln Stone
Il musical è stato scritto ed ideato da Peter Michael Marino, trai cui progetti spiccano anche Hollywood Nurses, un omaggio ai romanzi lesbici degli anni 50, che ha fatto il tutto esaurito a Broadway, mentre al momento sta collaborando col Drama Department di NYC. Peter ha scritto, prodotto e interpretato il ruolo del protagonista nell'acclamato Lance Jonathan: All About Me!, e nel seguito More About Me! La performance gli valse diverse nomination ai Mac Awards e il Bsckstage Bistro Award nella categoria Outstanding Achievement. Marino ha anche diretto e prodotto una dozzina di premiere a New York. Come attore, Peter ha partecipato a Stomp, grande successo a Broadway. Il musical è diretto da Angus Jackson, Associate Director of Chichester Festival Theatre, mentre Andy Blankenbuehler ha curato la coreografia. Il set e i costumi sono stati disegnati da Tim Hatley. Hugh Vanstone è l'addetto luci, Bobby Aitken e Brian Beasley sono i fonici, mentre le musiche sono dirette da Martin Koch. Lo show è prodotto a Londra da Susan Q Gallin, Ron Kastner, Mark Rubinstein, Joseph Smith per Old Vic Productions con Peter Kane, Nordby/Rawley Productions, Mary Lu Roffe in associazione con MGM On Stage, Darcie Denkert e Dean Stolber con la partecipazione di Deborah Harry.
Dettagli sulle repliche: dal lunedì al giovedì e il sabato alle 20, il venerdì alle 17 e alle 20.40, il sabato anche alle 15. Non sono previste repliche il 15, il 16, il 22, il 23 e il 29 Ottobre. Non ci sarà la replica delle 17 il 12 ottobre, nè la pomeridiana del 13 ottobre. I biglietti vanno dalle 15 alle 55£. E' previsto uno sconto di £10 durante le anteprime. Novello Theatre Box Office: 0870 950 0921
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"Like an icon" Lucy O'Brien

Bloomberg.com pubblica oggi una recensione del nuovo libro su Madonna di Lucy O'Brien. Siamo felici di menzionare che nel libro sono usate delle citazioni tratte dalla collezione di interviste realizzate da MadonnaTribe. Ecco la recensione di Mark Beech: Madonna, regina delle reinvenzioni, si è trasformata a 49 anni in madrina del pianeta, con anche una certa vena religiosa, e ha adottato un bambino del Malawi. Si allena ossessivamente, firma di persona i suoi assegni ed è consumata dal perchè suo marito, Guy Ritchie, non sia più gentile con lei. Ecco il ritratto che emerge da 'Madonna: Like an Icon', la onesta biografia di Lucy O'Brien, che racconta la vita della star più di successo del pianeta. La O'Brien è fan di Madonna e trai suoi precedenti libri c'è 'She- Bop', la storia delle donne del rock. La Bantam ha definito il suo lavoro 'quanto di più vicino all'autobiografia di Madonna.' Questo perchè Madonna Louise Ciccone, a.k.a. 'Mrs. Ritchie,' ha pubblicato fino ad ora solo libri per bambini e una raccolta delle sue fantasie sessuali. Questa biografia contiene diverse cose che vale la pena notare. Lo stile è chiaro, la discografia completa e il testo aggiornato. Menziona gli ultimi tour di Madonna, il concerto del Live Earth tenutosi a Luglio, e le registrazioni con Timbaland per il suo prossimo album. La O'Brien ha anche inserito Madonna in un quadro più ampio paragonandola ad altre cantanti come Tori Amos e Tracey Emin. Al contrario dei precedenti libri su Madonna, questo testo è pensato e studiato, non si tratta solo di una raccolta di articoli. Desperately Seeking Buzz Nonostante tutto questo, la O'Brien non riesce a catturare l'essenza di Madonna, una provocatrice in cerca di scandali che una volta dichiarò di aver perso la verginità per la carriera. Dopo tutto, questa è la ragazza italo-americana che si preoccupava che la scena d'amore sull'altare nel suo video di "Like A Prayer" non fosse abbastanza grafica. La curiosità più intrigante che la O'Brien ci regala è quasi uno shock: il matrimonio di Madonna è stato così messo alla prova che la cantante ha pensato di tornare a New York senza Ritchie. "In fondo, lui le recrimina il fallimento della sua carriera", dice un amico rimasto anonimo. Ci sono anche delle citazioni rassicuranti però. Tuttavia, sebbene l'O'Brien abbia parlato con i produttori, i musicisti e i ballerini di Madonna, la scrittrice non ha l'abilità del reporter nell'estorcere rivelazioni importanti. "Non sembrava felice," dice un altro anonimo che ha visto Madonna il giorno che visitò il Kabbalah Centre per far battezzare il suo figlio adottivo. "Sembrava quasi isolata". Non è chiaro perchè, però, non ci siano commenti diretti da parte di Madonna. "La mia ricerca di Madonna mi ha fatto diventare matta," scrive la O'Brien. L'autrice conclude con l'intrigante possibilità che la sua eroina "possa fare qualche passo nella politica" ma poi fa quasi marcia indietro dicendo che "in fondo Madonna avrà sempre un ruolo pubblico, anche se non direttamente politico". Confusa? La O'Brien lancia un suggerimento: "Ogni volta che mi si presenta un enigma torno sempre alle canzoni." Ho seguito il suo consiglio e ho messo su "The Immaculate Collection". Presenta la cantante meglio di quanto non faccia il libro. "Madonna" è edito in UK da Bantam (432 pagine, 18.99 pounds). Sarà pubblicato in USA ad Ottobre da HarperEntertainment ($24.95).
da un articolo di Mark Beech su www.bloomberg.com.Grazie a Vincy.
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Odio, ossessione e delitto per gli antieroi di Franchi

VENEZIA - Ritmo lento, atmosfere noir, colonna sonora martellante, primi piani insistiti, una vicenda di odio filiale e delitto sospesa tra ossessione e riscatto. E' così che il cinema made in Italy - quello del trentasettenne regista bergamasco Paolo Franchi, alla sua opera seconda dopo La spettatrice - sbarca, finalmente, alla Mostra. Con questo Nessuna qualità agli eroi, noir esistenziale cupo, ambizioso, intepretato da Bruno Todeschini ed Elio Germano. Accolto con un silenzio un po' perplesso, alla proiezione per la stampa di questa mattina. A cui assistono anche il ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli e sua moglie Barbara Palombelli. La vicenda è ambientata a Torino. E' qui che vive Bruno (Todeschini), originario della Svizzera francese: quarantenne, broker assicurativo, il nostro antieroe è evidentemente affetto da depressione, malgrado l'amore e la dedizione (in certi momenti davvero inspiegabili) della bella moglie (Iréne Jacob). Vittima di un rapporto conflittuale e irrisolto col padre morto e celebre artista, il protagonista è in un momento difficile della vita, oberato dai debiti verso il direttore della sua filiale bancaria. Ed è a questo punto che fa irruzione nella sua esistenza un ragazzo tormentato, Luca (Germano, assai dimagrito per il ruolo), che lo cerca, lo pedina, fa di tutto per diventare suo amico. E nel corso del (lento) svilupparsi della vicenda, cominciamo a capire cosa unisce i due uomini. Primo: Luca è il figlio del dirigente di banca che sta per strangolare economicamente Bruno. Secondo: i due hanno in comune l'odio per la rispettiva figura paterna. Represso e interiorizzato nel più maturo, esplosivo e dirompente nel ragazzo. E così, quando il papà di Luca scompare misteriosamente, si capisce che qualcosa di grave deve essere successo... Questa la trama di un film dalle atmosfere morbose, tutt'altro che allegre: tanto per farsi un'idea, Todeschini sullo schermo accenna a un mezzo sorriso solo dopo 75 minuti di pellicola. E anche un'opera in cui Germano mostra ancora una volta il suo talento. Soprattutto in una sequenza nella parte finale, con lui in primo piano che, tra le lacrime, racconta come sono andate veramente le cose. Paolo Franchi (il suo La spettatrice entusiasmò De Niro, che lo volle al suo Tribeca Festival) lo definisce "un noir nero come le ombre, come il buio, come un pretesto onirico". E leggermente oniriche, effettivamente, le atmosfere del film lo sono sempre. Perfino nelle ormai famigerate scene di sesso: quella di Germano (con erezione), con la partner cinematografica Mimosa Campironi; e quella tra Todeschini e Jacob, con le parti intime di lei in primo piano. Ma dopo tutto il polverone che nelle ultime settimane si è scatenato attorno all'attributo dell'attore (David di Donatello per Mio fratello è figlio unico), Franchi avverte: "Né io né Elio risponderemo su quest'argomento, è una polemichetta senza senso".
CLAUDIA MORGOGLIONE

Bestemmia, esposto a Onda d'Urto

Un canzone della banda musicale americana Gogol Bordello è costata un esposto all'emittente antagonista bresciana Radio Onda d'Urto. Il 2 agosto scorso sulle frequenze della radio è stato trasmesso il brano Santa Marinella. Nei testi sono riportate alcune bestemmie e imprecazioni in italiano che il cantante Eugene Hutz, cittadino ucraino di origine rom arrestato per errore e trattenuto nel carcere di Santa Marinella (perchè scambiato per un nomade ricercato), nel Lazio, ha imparato da alcuni compagni di cella. La canzone, contenuta nel cd Gipsy Punk, è stata ritenuta da un ascoltatore milanese, offensiva verso il proprio sentimento religioso e ha avviato un procedimento giudiziario. L'esposto ha stupito la redazione di via Luzzago: "Il brano è in commercio", ha commentato Umberto Gobbi, "oltretutto il senso dei testi non è antireligioso. Se la vicenda avesse un seguito, si tratterebbe di un provvedimento oscurantista". "L'articolo 724 del codice penale, ovvero il reato di bestemmia", ha spiegato l'avvocato Sergio Pezzucchi, "è stato depenalizzato da diversi anni. L'espressione, quindi, non ha alcuna rilevanza penale".
Commento ok!
"Mi piacciono gli integralisti religiosi di ogni tipo e colore. Chissà perché, se io sento alla radio qualcosa che va contro oppure offende le mie convinzioni laiche (e non è tanto raro, credetemi), canbio semplicemente canale. Loro invece fanno un esposto alla magistratura. Per fortuna che almeno i cattolici italiani non applicano la Shari'a."
Fabio

ELIO GERMANO VINCE IL PREMIO BIRAGHI 2007

Roma, 31 ago. (Apcom) - L'attore Elio Germano si è aggiudicato il "Premio Guglielmo Biraghi" come migliore rivelazione del 2007. La consegna del riconoscimento assegnato dal sindacato dei giornalisti cinematografici (SNGCI), avverrà domani 1 Settembre alle 12.30 nello spazio Cinecittà al Lido di Venezia. Giunto alla sesta edizione, il Biraghi, intitolato ad un critico ex direttore della Mostra del Cinema di Venezia e del festival di Taormina, è il più giovane dei riconoscimenti assegnati dal Sngci, ed è dedicato a segnalare i nuovi talenti e le scoperte dell'annata cinematografica. Nato il 25 settembre 1980 a Duronia (Campobasso), Elio Germano sta per compiere ventisette anni. Giovanissimo si è trasferito a Roma, insieme alla famiglia. L'esordio al cinema con "Ci hai rotto papà" di Castellano e Pipolo; poi, nel 1994, il debutto a teatro, con alcune compagnie no-profit. Tra i tanti film girati da Germano, "Che ne sarà di noi" di Giovanni Veronesi, con Silvio Muccino e Giuseppe Sanfelice, che gli vale le prime candidatura ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento. Il 2005 è l'anno di "Quo vadis, baby?" di Gabriele Salvatores, "Sangue, la morte non esiste" di Libero De Rienzo, "Melissa P." di Luca Guadagnino, "Romanzo Criminale" di Michele Placido e anche "Mary" di Abel Ferrara. Tra il 2006 e il 2007, ancora successi con "N - Io e Napoleone" di Paolo Virzì e "Mio fratello è figlio unico", nel ruolo di Accio, il fratello "cattivo" e fascista di Riccardo Scamarcio. Per il film di Daniele Luchetti, ha vinto il David di Donatello come migliore attore protagonista. Attualemente Germano sta girando "Il mattino ha l'oro in bocca", film diretto da Francesco Patierno e tratto dal romanzo omonimo di Marco Baldini.

True Blue, '86 - Recensione

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Uscito nel 1986, due anni dopo Like a virgin e il Virgin Tour USA '85, l'album divenne il secondo best seller di vendite della carriera della star. Raggiungendo la prima posiziona in 28 paesi, è sicuramente quello che rese definitivamente Madonna megastar in tutto il mondo.Se gli anni precedenti i critici sottolinearono quasi esclusivamente i difetti della cantante, snobbando un fenomeno musicale e di costume che stava conquistando il mondo, adesso invece analizzarono tutto con obiettività. Ammettendo, un po' con stupore, che le loro ipotesi, ovvero che lei era solo un fenomeno passeggero e destinato ad avere poca vita artistica, erano errate. I critici furono costretti a guardare Madonna da una diversa angolazione. A questo contribuì la stessa star che ancora una volta preferì attrarre l'attenzione puntando in primis sull'immagine, che doveva poi trainare il lavoro musicale. Diversamente da quello che si poteva immaginare, la cantante abbandonò il look da strada tutto pizzi, merletti e crocifissi, che aveva catalizzato l'attenzione dei media, favorendo la nascita un po' in tutti i paesi del mondo di piccole madonnare , chiamate wanna-be, per un aspetto più maturo ma sempre conturbante. Questo piacque alla maggior parte dei critici, che preferivano vedere le cantanti donne non provocanti. Per il video del primo singolo Live to tell, appariva con un semplice vestito stile anni '40 e con lieve trucco, mentre per il secondo Papa don't preach interpretava una ragazza di periferia rimasta incinta e che non voleva abortire. Questo cambio di look che nessuno si aspettava cominciò a rendere famosa la cantante per la capacità di spiazzare e di sorprendere tutti, qualità che affinerà negli anni successivi, diventando oggi irraggiungibile e inarrivabile. Tant'è vero che quando tutti pensarono che la star si fosse convertita ad un comportamento retto che si rispecchiava nel look, ecco che sorprese tutti apparendo nel video di Open your heart, mentre interpreta una spogliarellista che balla con addosso una fetish guepier nera, in un locale, tra guardoni, voyeur, omosessuali e lesbiche. Già all'epoca, qualcuno ammise la genialità di Madonna nel saper non stancare e annoiare mai, e di come l'artista sapesse ben manipolare i media, facendo diventare la famigerata giostra della celebrità un gioco a cui lei sapeva giocare benissimo.Come si diceva, fu con questo album che i critici cominciarono a ritenere musicalmente Madonna interessante quanto era. La ragione è motivata soprattutto dalla variegata produzione del lavoro. Producendo e scrivendo tutti i brani insieme a Patrick Leonard, con cui iniziò una solida collaborazione e a Stephen Bray, Madonna usò uno stile diverso per ogni pezzo. Il brano di apertura Papa don't preach colpisce immediatamente per il memorabile arrangiamento dell' intro tutto in archi. La sua tecnica vocale è cambiata e la voce si fa più profonda e cromatica, dà maggiore appiglio drammatico ad ogni interpretazione. Nel secondo brano Open your heart, l'arrangiamento delle percussioni accentua la performance sexy aggressiva della voce. Il terzo brano White heat si rifà ad un pop elettronico, mentre Live to tell è una splendida ballata, uno dei suoi capolavori, apparentemente semplice ma costruita seguendo geniali intuizioni. La musica interrotta ad un terzo del brano poi ripresa per i versi finali è una mossa indovinatissima. Il resto dell'album sorprende per la molteplicità degli aspetti: in Where's the party rilegge la disco anni '70, in La isla bonita (altro capolavoro) la musica latina, in Jimmy Jimmy il pop ballabile degli anni '50 e nella finale Love makes the world go round quel pop scanzonato anni '80 rappresentato da gruppi come B'52s. Tutti i singoli tratti da True blue diventarono n.1 in America, in Europa e in Asia. Da True blue si comprende che l'obiettivo di Madonna era quello di crescere artisticamente, di scrollarsi di dosso qualsiasi cosa potesse ricordare un suo lavoro precedente. Guardandosi attorno e metabolizzando con entusiasmo qualsiasi stimolo ed energia nuovi, la sua arte si può benissimo considerare un tipo di performing-art che anno dopo anno si evolve in qualcosa di diverso e di interessante, ed'è poi questo il "segreto" che ancora oggi la fa essere la più grande artista pop del pianeta.
Alberto Coultier

Ma l'Italia non ama la "formidable" Asia Argento (poveri somari...)

Apprezzata all'estero, molto meno in Italia. Asia Argento, reduce da "Boarding Gate" nuovo film di Olivier Assayas, non ci sta. Così, proprio mentre "Le Monde" definisce "formidable" la sua interpretazione, l'attrice si sente "l'esempio perfetto del detto nemo propheta in patria". Richiestissima "Da New York a Parigi", in Italia, però, tutto tace "Qui non ho la considerazione e gli elogi che riscontro all'estero. Non me lo spiego". Neppure le ottime recensioni ottenute da "Transylvania" hanno cambiato le carte in tavola. "Il film esce in questi giorni ed il "London Times" lo ha giudicato da 5 stelle, il massimo. Stesso discorso per due film che ho girato negli ultimi, impegnatissimi, mesi. Il New York Times mi ha dedicato due pagine". In Italia invece il silenzio "Mi dispiace molto, vorrei che si parlasse di me anche in patria. In Francia è diverso. Forse perchè lì non hanno un'attrice come me. Il cinema italiano? Apprezzo molto Riccardo Scamarcio. Non solo per l'indiscutibile bellezza, ma soprattutto perché è bravo. Ho apprezzato molto "Romanzo Criminale". Asia ha quattro film in uscita: "Transylvania", "Boarding Gate", "Go Go Tales" di Abel Ferrara (già celebre la scene del suo bacio alla francese con un cane), mentre è in produzione "Mother of Tears: The Third Mother", l'horror diretto dal padre Dario Argento: "Un'attività intensa. Ma le attrici, salvo rare eccezioni durano fino a 35 anni. Ed io ne ho 32...Tra qualche anno proverò a fare altro. Mi piace molto stare dietro la macchina da presa. Chissà…".

Gallica Asia II

Vive la France - Non passa anno senza che il quotidiano francese Le Monde faccia una dichiarazione d'amore in piena regola per Asia Argento. Lo scorso sei ottobre, per l'uscita di Transylvania di Tony Gatliff, i cugini d'oltralpe definivano l'attrice italiana "un'icona della sua generazione". Ora che in Francia esce Boarding Gate di Olivier Assyas sempre Le Monde parla di "una formidabile Asia Argento, scontrosa, vulnerabile, provocante, ribelle, diffidente, innamorata nei panni di Sara, protagonista, assieme a Michael Madsen, Kelly Lin e Carl Loong, del nuovo film di Olivier Assayas."Non c'è che dire, qualche redattore di Le Monde si deve essere preso una bella cotta.L'intervista - Asia Argento continua poi a raccontare il suo personaggio e il film in un'intervista che le dedica Le Monde. "Sara è una donna smarrita, che ha fatto scelte sbagliate nella vita, e che cerca di uccidere il suo passato per rinascere, ma che resta ossessionata dal fantasma di ciò che era." "Io invece sono il contrario di quella ragazza peccaminosa, di quel fantasma", ha aggiunto. Lei nella vita vera è infatti "timida".E il personaggio provocante? - "E' il mio problema. E' per difesa che mi sono creata quel personaggio provocante, senza il quale sarei stata incapace di recitare in un film e di vivere normalmente", ha spiegato Asia, che si è inventata un'identità altra che è poi "quella che viene proiettata su di me dagli altri. Per questo mi attraggono tutti questi ruoli di icona sessuale. Non so se e' più difficile essere me stessa o il fantasma. Ma la vera Asia, quando ero bambina, nessuno l'amava. Ho inventato quest'altra mè per essere amata. Quando recito c'è qualcosa di liberatorio nel girare scene di esibizionismo, ma poi provo vergogna nel rivedermi sullo schermo", spiega Asia. "In Boarding Gate c'e' una scena estrema, che ho girato senza paura, ma quel giorno, quando sono rientrata a casa, ho pianto".Boarding Gate esce questo week-end in Francia e in ottobre in Italia.

Divine Vanessa Idylle

Il 3 settembre esce il nuovo album della fantastica Vanessa Paradis "Divine idylle" intanto clicca sotto e vedi il video del nuovo singolo

Instant-Mag2 for Madonna

Instant-Mag2, un giornale francese, pubblicherà un nuovo numero dedicato a Madonna che sarà in vendita dal 1 settembre al 27 ottobre 2007. Ecco come Pierre-Alexandre Bescos, editor del giornale, descrive il numero: "In questo numero speciale di Instant-Mag2 troverete una attenta e delirante retrospettiva pensata come un omaggio alla carriera di Madonna. Dietro la facciata però, chi sa distinguere tra finzione e realtà troverà contenuti autentici. E' un modo diverso per avvicinarsi al "paradosso Madonna" che a detta di Mirwais è allo stesso tempo "veleno ed antidoto". Un curioso mix di dolore e luce, superficialità e spiritualità, signora inglese e pop star planetaria." "Mentre tutto il mondo attende il suo 11esimo album studio, ecco Madonna - come non l'avete mai vista".

Madonna: ancora due Cd con Warner, poi libera

Liz Rosenberg, addetta stampa e collaboratrice di lunga data di Madonna, conferma che l’artista americana sta negoziando il suo futuro professionale tanto con Warner Brothers che con Live Nation, come riportato nei giorni scorsi da diverse fonti internazionali.Ha un nuovo Cd in uscita per la Warner tra la fine di quest’anno e l’inizio dell’anno prossimo, e in programma c’è anche un greatest hits”, ha confidato la Rosenberg a Billboard. “Dopo di che sarà libera, e credo che i suoi manager siano discutendo tanto con Warner che con Live Nation a proposito dei suoi dischi e delle sue tournée future”.

È italiano il film scandalo Ambra, madrina criticata

È già polemica sulla 64esima Mostra del Cinema di Venezia e stavolta i fucili sono puntati sul ruolo di madrina, affidato alla sempre più filiforme Ambra. E mentre 40 riflettori d’epoca illumineranno la spiaggia del Lido per il gran gala dell’Excelsior, il sipario si alzerà stasera sul primo film in concorso, "Atonement - Espiazione" di Joe Wright, tratto dal romanzo di Ian McEwan. Protagonista Keira Knightley, che sfilerà sul red carpet sotto la gigantesca sfera di felliniana memoria, con l’intramontabile Vanessa Redgrave, James McAvoy, Romola Garai e Saoirse Ronan. Ma prima si vedrà la versione restaurata di "Per un pugno di dollari» di Sergio Leone e il filmato sulla storia del festival, "Venezia 75" di Antonello Sarno. Joe Wright ha ambientato il suo ultimo film nell’Inghilterra del 1935: la giovane scrittrice Briony (Ronan) e la sua famiglia vivono tensioni, sentimenti ed emozioni represse. La fervida fantasia di Briony genererà un’accusa che sacrificherà l’amore di sua sorella Cecilia (Knightley) con il figlio della governante, Robbie (McAvoy). Ma lo scandalo al Lido lo porterà un film italiano (che passerà venerdì): "Nessuna qualità agli eroi" di Paolo Franchi, il quale ha diretto una scena clou con protagonista l’attore Elio Germano, nei panni di Luca, figlio di uno strozzino, che appare nudo, di profilo e visibilmente eccitato, quasi fosse un provetto Rocco Siffredi. Se la scena del film che corre a Venezia ’64 per il Leone d’Oro, non sarà tagliata dalla produzione, potrebbero rimontare al Lido le stesse polemiche suscitate dalle nudità di Stefano Accorsi in "Ovunque sei" di Placido nel 2004. Un altro scandaloso nudo maschile sarà quello di Brad Pitt, che farà il bagno nella tinozza nei panni del bandito Jessie James nel film in concorso "The Assassination of Jessie James by The Coward Robert Ford" di Andrew Dominik ( 2 settembre). In "Lust Caution", domani in concorso, film Usa firmato dal maestro taiwanese Ang Lee, già trionfatore a Venezia con "Brokeback Mountain", lo scandalo riguarda invece la giovane agente (Tang Wei)) che lavora per il governo cinese con la missione di sedurre con tutti i mezzi un alto funzionario (Tony Leung), attraverso scene esplicite. Nella sezione Orizzonti passerà, infine, "L’Histoire de Richard O." di Damien Odoul, incontro notturno tra Richard O. (Mathieu Amalric) e una giovane donna la cui fantasia è quella di essere violentata. La speranza della vittoria tricolore sarà in mano a tre giovani registi a caccia del Leone d’Oro. Con l’opera di Paolo Franchi, corrono quelle di Andrea Porporati, "Il Dolce e l’Amaro" e "L’Ora di punta" del giovanissimo Vincenzo Marra con Fanny Ardant che, dopo la sua gaffe sul fascino del brigatismo rosso, ancora non si sa se verrà sul Lido. I tre registi italiani dovranno in ogni caso vedersela con maestri come De Palma, Greenaway, Lee, Ken Loach e Eric Rohmer, che porterà a Venezia "Gli amori di Astrea e Celadon". Ci sarà poi "Sleuth", remake firmato da Kenneth Branagh dell’omonimo thriller psicologico diretto da Mankiewicz ("Gli insospettabili", 1972). Brian De Palma con "Redacted" racconta invece lo stupro di una quattordicenne da parte dei soldati americani durante la guerra irachena. Piomberà poi a Venezia "Michael Clayton" di Tony Gilroy, con il divo George Clooney protagonista nei panni di un avvocato di successo. Intanto, alla vigilia dell’inaugurazione il direttore Marco Müller (il cui mandato di 4 anni scadrà a dicembre) amleticamente glissa sulle possibili variabili del suo futuro professionale. Ipotizzando persino di tornare a fare il produttore. Ma «non si può negare - ha detto - che è sempre più difficile sostenere i film veneziani, quando ci sono a seguire manifestazioni come la Festa di Roma e il festival di Torino: manifestazioni principe nell’arco di due mesi sono davvero troppe per un autunno sovrabbondante». Soddisfatto Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa «per la presenza di Medusa alla Mostra del Cinema di Venezia con due film in concorso, uno alla Settimana della Critica e due documentari. Motivo di soddisfazione è anche il tipo di film che presenteremo, testimoni della vivacità di un cinema italiano troppo spesso dato in fin di vita da cassandre frettolose». Infine Ambra Angiolini, madrina d’apertura del festival, mentre la chiusura per i 75 anni della Mostra sarà affidata a Stefania Sandrelli, ha risposto alle critiche di Kezich, che ha parlato di lei come del «nulla col vento in poppa, ma le auguro una carriera lunga come quella della Loren»; e alle dichiarazioni di Boncompagni, per il quale «ai tempi di "Non è la Rai" non c’era niente di meglio, ma fosse per me, la farei Papa». «Vuol dire che avrò una carriera di 40 anni come la Loren e poi diventerò Papa, ma non cado nelle polemiche», ha replicato Ambra, dall’aspetto sempre più magro.

4 film importanti!

Alla 64ma mostra del cinema di Venezia saranno presenti 4 film che non vedo l'ora di poter vedere.
"THE DARJEELING LIMITED" di Wes Anderson (Usa). Con Owen Wilson, Adrien Brody, Angelica Huston, Jason Schwartzman, Bill Murray.
"NESSUNA QUALITA' AGLI EROI" di Paolo Franchi (Italia/Svizzera/Francia). Con Elio Germano, Bruno Todeschini, Irène Jacob.
"THE ASSISSANATION OF JESSE JAMES BY THE COWARD ROBERT FORD" di Andrew Dominik (Usa). Con Brad Pitt, Casey Affleck, Sam Shepard.
"24 BATTUTE" di Jalil Lespert (Francia). Con Benoît Magimel, Lubna Azabal, Sami Bouajila, Bérangère Allaux, Archie Shepp.
Nel frattempo ecco a voi foto e locandine. Stay tuned!

Like a virgin '84 - Recensione

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Uscito nel Novembre del 1984, divenne in poco tempo un best-seller di vendita. Una vota Madonna disse: "Non voglio solo attenzione, voglio tutta l'attenzione!" Difatti, due mesi prima della pubblicazione dell'album, in occasione della cerimonia di premiazione organizzata da Mtv, Madonna volle a tutti costi promuovere il lavoro offrendo una memorabile performance della grandiosa "Like a virgin": uscendo da una torta gigante in abito da sposa, si mosse per tutta la durata della canzone in atteggiamenti provocanti, che furono accentuati per la discordante cintura indossata, con la famosa scritta Boy Toy. Tale contrasto fu rappresentato così abilmente sul palco, che Madonna riuscì ad ottenere quello che voleva, ovvero tutta l'attenzione. Se il look "punk-street" per il primo lavoro,dell'anno precedente, era frutto del modo spontaneo di essere di Madonna, per questo invece, fu chiaro che la dissonanza tra oggetti sacri con scritte e atteggiamenti provocanti, non erano casuali ma architettati.Ma come accadrà anche in seguito,l'attenzione di critici piuttosto ottusi, si fermava appunto a queste considerazioni, invece, critici più seri, si domandavano se dietro tutto ciò esistessero elementi che potessero essere chiamati artistici, conclusione a cui si arriva con un occhio più attento, e certo, con una mentalità meno spicciola.Chi conosce la carriera di Madonna, sa che serie e vere letture critiche di comparazione, tra la sua arte visiva e fenomeni artistici come il "graffitismo" e la "pop art" (Andy Warhol,Keith Haring) furono fatte in seguito, anche se con questo e col primo lavoro gia ce n'erano. Com'era successo per il primo album, molti critici ancora una volta ritennero Madonna un fenomeno passeggero che non sarebbe durato, e le vendite dell'album (tutt'oggi 26 milioni!), ben presto si sarebbero ridotte con gli album successivi, se mai ce ne sarebbero stati. Musicalmente l'album mostrava già il talento di Madonna nel continuare a evolversi cercando sempre nuove sonorità, nuovi modi di fare musica, difatti con la produzione di Nile Rodgers, Madonna si spingeva verso un pop più sofisticato e meno schietto del primo lavoro, volendo uscire anche dal solo circuito "disco-black-punk". Se in "The first album" gli arrangiamenti erano totalmente "genuini", con ampio uso quasi esclusivo del sintetizzatore, e riguardavano più una dimensione sub-metropolitana, in Like a virgin grazie anche a Rodgers, la produzione diventava più variegata e attenta ai minimi particolari: la fantastica title-track che rileggeva con beat più veloci "Billie Jean" di Jakson; il sapiente ed esperto uso della chitarra elettrica di Rodgers, soprattutto nella strepitosa "Dress you up"; le melodiche e romantiche "Angel" e "Stay "e le ballate, come le splendide "Love don't live here anymore" e "Shoo-bee-doo", quest'ultima in un accattivante stile pop-soul. Se il primo lavoro come si diceva, era stato creato su misura per scaldare le piste dei locali metropolitani, questo non si può dire per "Like a virgin" (A parte la mega-disco-hit "Into the groove"!). Già con il brano di apertura, la portentosa "Material girl", in cui Madonna canta"… living in a material worl and I'm a material girl…", si comprende che il lavoro era indirizzato a un target di diversa estrazione sociale e di conseguenza a persone più altolocate. Anche le liriche delle canzoni, ironiche e abilmente costruite secondo gli arrangiamenti, erano un passo in avanti enorme rispetto a The first album. Soprattutto i doppi sensi di "Like a virgin", potevano piacere a intellettuali raffinati e anticonformisti. Oltre questo, forse Madonna voleva anche mandare un messaggio all'alta borghesia: per ora non era ancora ricca ma ben presto lei, così determinata e orgogliosa, avrebbe pienamente raggiunto il suo sogno di essere star famosa e potente.

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NOTE: In occassione del kolossale Drowned worl tour 2001, che toccò anche l'Italia nel Giugno dello stesso anno, la Warner ha rimasterizzato per tutto il mercato mondiale i primi tre album di Madonna. Il secondo di questi è Like a virgin.Per ogni cd rimasterizzato sono state inserite in aggiunta due brani remixati: in questo caso quelle di Material girl e Like a virgin.Da sottolineare l'assenza di "Into the groove", reperibile invece nello stesso cd non rimasterizzato, e ancora in commercio.
Alberto Coultier

"Madonna, The first album" '83. Recensione

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Uscito nel Settembre del 1983, passò inizialmente inosservato, sia dalla critica che dal pubblico,solo l'ambiente "nero" e le radio di musica nera, trasmettevano e si lasciavano conquistare già da mesi da "Everybody", qui presente a chiudere il lavoro. Sarà solo l'anno dopo con "Like a virgin", che questo album comincerà ad interessare il pubblico internazionale (e non solo i semplice fruitori di musica). Per fare un semplice esempio: le vendite dell'album si quadruplicarono dopo l'uscita delle hit mega-galattiche di "Like a virgin".L'iniziale disattenzione di gran parte dei media si può facilmente comprendere, considerando che agli inizi degli anni Ottanta, si era in piena era new wave e new rock, e che, tranne alcune gentili signorine, il mondo musicale era come non mai totalmente dominato da uomini di tutte le specie: alcuni forti e pieni di energie (Bruce Springsteen), altri belli (George Michael), altri ancora ambigui (Boy George). Quando il pubblico si trovò di fronte Louise Veronica Ciccone, che si presentava sfacciata, audace e pienamente sicura di se, vestita di pizzi e merletti, usando come nome d'arte Madonna, per contro presentandosì con un immagine il più in contrasto possibile con questo nome, non la reputava un'artista, ma solo una fra le altre, che tentava di raggiungere il successo con facile musica orecchiabile e un atteggiamento ribelle. Se nel 1983 aggettivi come smorfiosa, arrivista ecc., per Madonna in qualche modo non erano fuori luogo, lo erano invece, molto intelligente e molto consapevole. Oggi i fatti hanno dimostrato che la carriera della signora Ciccone si è basata su grande talento,artistico e manageriale, e su un mood assolutamente personale di avvicinarsi ed'evolversi nel mondo della musica e dello spettacolo. Dopo una dura gavetta di 5-6 anni nelle discoteche di New York come ballerina e cantante e come corista di Patrick Hernandez in Europa, Madonna incise le prime canzoni, affidandosi anche a due allora sconosciuti dj newyorkesi, John "Jellibean" Benitez e Mark Kamins, conosceva bene e aveva molto vissuto la vita notturna e metropolitana: sapeva quello che la gente voleva e faceva e di conseguenza seguì il suo intuito. Sapeva che nelle discoteche i ragazzi non ascoltavano il rock, il punk o il metal, ma ritmi ballabili soprattutto derivanti dai ritmi black allora dominanti (funky, disco-soul).E per l'artista tutti questi ritmi potevano essere mischiati: "Burning up" (deliziosamente punk, ma con una connotazione funky). Clubbers che, dopo un pezzo veloce e trascinante che non lasciava spazio al riposo "Holiday", voleva rilassarsi con una ballata "Borderline" (uno dei pezzi più belli del disco), e poi trovare il tempo per trovare qualcuno con cui passare tutta la notte restante "Physical attraction" (suadente e ipnotica). Nel suo primo lavoro, la futura mega star già mostra il suo pregio: la voce, che ha un timbro inconfondibile ed'una carica di energia e sensualità formidabili; e non di meno, la lungimiranza nel captare sempre con gran talento i nuovi trend (perchè Madonna viene, e ancora oggi è assorbita dalla cultura underground). Oltre che essere il resoconto di una esemplare e formidabile nottata, tra le strade e i club della bucolica New York degli anni '80, "The first album" primo album di una carriera senza pari, rimane oggi un classico, Madonna portò su disco il groove e l'atmosfera che aveva vissuto tra la fine dei '70 e l'avvento degli '80 in maniera eccellente. Che poi, come oggi, è la sua maniera.
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NOTE: Nell'84 con la riedizione dell'album "Madonna", la casa discografica decise di reintitolarlo "The first album" e di cambiare la copertina con dei nuvi scatti a colori.
Poi,nel 2001 con la ristampa dei primi tre album dell'artista in versione rimasterizzata "Madonna (the first album) appunto, "Like a virgin" e "True blue"
sia la copertina,l'art-work e il titolo sono stati ripristinati come nella prima edizione dell'83.
Alberto Coultier

A Eugene manca madonna!

Eugene Hutz, l'enigmatico leader dei Gogol Bordello, è rimasto poco colpito dalla performance che la sua band ha fatto la scorsa settimana in occasione del Festival di Reading. Pare che il cantante abbia la testa altrove da quando è salito sul palco del Live Earth a Londra. Eugene ha infatti dichiarato al Mirror di "aver preferito il concerto con Madonna". Hutz sì unì a Madonna in occasione dello show ambientalista per una versione gypsy punk di La Isla Bonita.
www.gigwise.com

Madonna torna in Israele

Secondo il Jerusalem Post, Madonna visiterà nuovamente Israele, e questa volta con lei porterà qualche amico. Demi Moore, Ashton Kutcher e Donna Karan sono tra le celebrità che prenderanno parte a questo viaggio in Israele. La notizia, anticipata da un articolo su Yediot Aharonot, è stata confermata dagli stessi organizzatori. La cantante, che ha festeggiato il suo 49esimo compleanno la scorsa settimana, arriverà con un jet privato per unirsi alle migliaia di studiosi di Kabbalah in un pellegrinaggio di 10 giorni che partirà prima del Rosh Hashana e che combinerà lezioni sul misticismo con escursioni a Gerusalemme, in Galilea e sulle alture del Golan. E' la prima volta che Madonna torna in Israele dopo il viaggio fatto nel settembre del 2004, quando la cantante aveva passato cinque giorni nel paese grazie ad un programma di studi personalizzato organizzato dal Kabbalah Center. Nel viaggio ancora precedente, avvenuto nel 1993, la cantante si esibi in concerto a Tel Aviv. Ora Madonna sarà raggiunta anche dal marito, il regista inglese Guy Ritchie. Oltre che dai tre figli della coppia, tra cui c'è il bambino adottato in Malawi lo scorso ottobre, Madonna sarà accompagnata dalla Moore e da Kutcher, anche loro entusiasti sostenitori del Kabbalah Center - come l'ex marito della stessa Moore, Bruce Willis. Per la Karan, invece, si tratta del secondo viaggio in Israele quest'anno, che arriva quattro mesi dopo il titolo onorifico ricevuto dallo Shenkar College of Engineering and Design di Tel Aviv. Oltre a queste celebrità, ci saranno altri 3000 studiosi provenienti da tutto il mondo. Al contrario dei normali partecipanti, Madonna non seguirà l'intero programma, sebbene "potrebbe tornare per la fine del corso, in occasione dello Yom Kippur," ha spiegato Asaf Levi, portavoce del Kabbalah Center. Il ritorno di Madonna testimonia la costanza del suo interesse per la Kabbalah - ormai quasi decennale - iniziato ai tempi della pubblicazione di Ray of Light, l'album dai temi spirituali e dal ritmo techno uscito nel 1998. Levi non ha comunicato se si uniranno altre celebrità, ricordando che la questione "non è definita, e che perciò non possono essere fatte dichiarazioni." Il portavoce ha spiegato che alla stampa verrà chiesto di non seguire le celebrità, in seguito anche all'interesse aggressivo dimostrato dai fotografi durante l'ultimo viaggio di Madonna, che vide necessario l'impiego di numerose guardie del corpo e poliziotti. "Abbiamo discusso di questi problemi, e speriamo che questa volta sia diverso," ha detto Levi, aggiungendo che non può essere più preciso riguardo le misure di sicurezza adottate. Madonna e le altre celebrità non si esibiranno in pubblico, sebbene abbia comunque accennato alla possibilità che Madonna incontri il ministro del turismo ed altri ufficiali locali. Madonna accettò un regalo da parte di Gideon Ezra - all'epoca minstro del turismo - durante una cerimonia ufficiale tenutasi appunto nel 2004. In quell'occasione, Madonna disse che tutti lì avevano qualcosa in comune: "tutti vogliamo diffondere la pace nel mondo."
"The Jerusalem Post"

Tim Burton Day

Il premio rende omaggio a uno dei cineasti americani più coraggiosi, visionari e innovativi, capace di emozionare e affascinare i più diversi e ampi gruppi di spettatori, in equilibrio sul crinale che congiunge arte e industria. Il Leone d’oro a Tim Burton è stato proposto dal Direttore della Mostra Marco Müller, ed accolto dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Davide Croff. Ecco come Müller ha motivato la sua scelta del regista americano: ''Tim Burton è un genio del cinema, il figlio più fantasioso della nuova età dell'arte. Possiede un talento unico nell'impregnare di profondità emotiva le storie che racconta. Sa costruire paesaggi onirici di altissima visionarietà (che fanno appello all'eterno fanciullo che è in noi) senza mai perdere né integrità estetica, né - tanto meno - la sua naturale vicinanza a personaggi fuori norma. Più insolentemente pop della maggior parte dei nuovi registi di oggi, e meno desideroso di approvazione della maggior parte dei vecchi maestri, non c'è regista americano di successo che possegga un senso del cinema più spietato ed estremo del suo''Nel 2006 il riconoscimento era stato assegnato a David Lynch. In passato, Tim Burton aveva scelto la Mostra di Venezia per presentare i suoi due capolavori d'animazione, The Nightmare Before Christmas (in prima internazionale alla Mostra 1994) e Corpse Bride (La sposa cadavere) (in prima mondiale alla Mostra 2005).La proiezione di Tim Burton's The Nightmare Before Christmas, nella nuova versione Disney Digital 3D, e alcune sequenze in anteprima mondiale dell’attesissimo Sweeney Todd sono gli eventi speciali del “Tim Burton Day” in programma mercoledì 5 settembre. In quella data Johnny Depp consegnerà al regista statunitense Tim Burton il Leone d'Oro alla carriera.Grande l'attesa dei fans di Burton per questa giornata, come si può vedere ormai da qualche mese sui vari blog e forum a lui dedicati.Anche la stampa ha dato grande rilievo a questa scelta anche perché si è voluto premiare un regista all'apice della propria carriera e non chi aveva il successo già "alle spalle":Tante le possibili definizioni che i più autorevoli giornalisti hanno dato dell'artista californiano: macabro e gentile “poeta degli esclusi”, genio visionario, eccentrico, trasgressivo, coraggioso, innovativo...Qualunque sia la visione del cinema che ogni spettatore può avere, è innegabile che Tim Burton rappresenti un punto fermo nella cinematografia internazionale odierna. Attraverso 12 lungometraggi in 23 anni, Tim Burton ha dimostrato una sorprendente versatilità senza mai sacrificare l’unità tematica e stilistica del suo lavoro. Mistero intorno all'ultimo capolavoro di Burton: l'adattamento cinematografico del musical-thriller Sweeney Todd di Stephen Sondheim, con uno dei suoi attori preferiti Johnny Depp. Il cast stellare di Sweeney Todd comprende anche Alan Rickman, Timothy Spall, Christopher Lee, Helena Bonham Carter e Sacha Baron Cohen. La pellicola dall'anima gotica è l'adattamento cinematografico dell'omonimo musical di Broadway, e racconta la storia di Benjamin Barker (Depp) che, riconquistata la libertà dopo anni di carcere, torna a Londra per cominciare la sua nuova vita, tutt'altro che onesta. Scenografo del film è il premio Oscar Dante Ferretti, C'è chi ha ipotizzato che il film possa venir presentato proprio in occasione del "Tim Burton Day", ma la cosa è invece da escludersi. Burton nasce a Burbank in California nel 1958. La fantasia e l'immaginazione sono il rifugio che gli permette di vivere e superare le difficoltà economiche della famiglia. Dopo il liceo vince una borsa di studio della Disney per studiare al California Institute of the Arts dove si appassione all'animazione e inizia a studiare la character animation. Alla Cal Arts incontra Henry Selick, colui che sarà poi scelto da Burton per la regia di Nightmare Before Christmas, con il quale dà vita a una grande amicizia e a un solido sodalizio lavorativo.Dopo tre anni di studio viene assunto dai Walt Disney Studios come apprendista animatore, ma i contrasti con la cultura degli Studios disneyani è notevole e i suoi disegni non vengono apprezzati: l'aspetto che lui dava ai personaggi era lontano dal solito aspetto tenero dei personaggi dei cartoni animati. Nel 1982 lascia gli Studios ma ottiene un finanziamento di 60.000 dollari per realizzare un cortometraggio, nel quale sperimenta la tecnica della stop motion: Vincent, che narra la storia di un bambino che sogna di essere Vincent Price. Il corto vince due premi al Chicago Film Festival e quello della critica al Festival di Animazione di Annecy nel 1983.Nel 1985 gira il suo primo lungometraggio, Pee-wee's Big Adventure e, tre anni dopo, Beetlejuice - Spiritello porcello, che ottiene un buon successo, grazie anche al cast, composto da Geena Davis, Alec Baldwin e Michael Keaton. Il film vince il premio Oscar per il miglior make-up.Nel 1989 Burton gira uno dei suoi film più celebri, Batman, con Michael Keaton nel ruolo dell'uomo-pipistrello, Jack Nicholson in quello dell'acerrimo nemico Joker e Kim Basinger. Le canzoni che fanno da colonna sonora del film sono di Prince.Burton fonda la Tim Burton Production e la prima coproduzione è quella di Edward mani di forbice (1990), in cui lancia l'esordiente Johnny Depp, affiancato da Winona Ryder. Batman - Il ritorno è del 1992, sempre con Michael Keaton, ma questa volta Danny De Vito è il cattivo Il pinguino e Michelle Pfeiffer, nelle vesti di Catwoman: l'accoglienza è leggermente inferiore a quella del primo, ma è comunque un successo.Il grande successo è del 1993: esce Tim Burton's Nightmare Before Christmas, meglio noto semplicemente come Nightmare Before Christmas, che vede protagonisti dei pupazzi realizzati dallo stesso Burton, che produce solamente il film, diretto da Henry Selick, realizzato con la tecnica stop motion già sperimentata dal regista.Ecco poi Ed Wood (1994), dai toni biografici, Mars Attacks! (1996), una commedia surreale con Jack Nicholson e Pierce Brosnan, Il mistero di Sleepy Hollow (1999), con Johnny Depp e Christina Ricci. Nel 2001, Burton è stato impegnato con il remake de Il pianeta delle scimmie, con Tim Roth, nel quale ha potuto sfruttare appieno tutta la propria creatività.Nel 2003 adatta per il grande schermo Big Fish - Le storie di una vita incredibile, con Ewan McGregor, una favola che si allontana per una volta dai toni cupi e tetri tipici della filmografia di Burton, per entrare in un'atmosfera completamente surreale e colorata. Il film riceve un ottimo riscontro da pubblico e critica, e da molti viene considerato il suo capolavoro.Nel 2005 esce La fabbrica di cioccolato, ispirato al romanzo La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl, che era stato già trasposto al cinema nel 1971 (Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, di Mel Stuart), anche se Burton ha sempre affermato di essersi interamente rifatto al libro e non alla pellicola precedente. Nel ruolo di Willy Wonka, che nell'amatissima versione del 1971 fu di Gene Wilder, Burton ha scelto il suo "attore-feticcio" Johnny Depp.Nel 2005 ha inoltre realizzato un nuovo lungometraggio con la tecnica dell'animazione stop motion, come il precedente Nightmare Before Christmas, intitolato La sposa cadavere, diretto insieme a Mike Johnson, con le voci di Johnny Depp, Helena Bonham Carter e Christopher Lee.

LA MIGLIORE EX BAD GIRL?

E' Madonna! Ma anche Christina Aguilera se la cava Ennesimo primato per Madonna. La Regina del Pop è arrivata prima anche in una curiosa classifica che decretava le migliori "Ex cattive ragazze diventate donne per bene".Ebbene, ormai lontana dalle provocazioni degli anni '80 e '90 - soprattutto '90, nel periodo di 'Erotica' - Maddy si è trasformata in una solida madre di famiglia e in una moglie perfetta. Neanche a dirlo, ha scalzato rivali del calibro di: Drew Barrymore, ex bambina problematica; Mary J. Blige e Fergie, entrambe dal passato turbolento e Christina Aguilera, un tempo bomba sexy, ora moglie devota, senza grilli per la testa. Speriamo che prima o poi anche Britney Spears verrà considerata per questa classifica, anche se al momento vincerebbe piuttosto la palma di "ex brava ragazza".
(Ma veramente Madonna è sempre stata per bene!)

Parla Libero! "Cervelli in fuga dal cinema italiano" (29/04/06)

A Salerno per presentare al pubblico di Linea d'Ombra - festival sui talenti emergenti diretto da Maurizio Di Rienzo - il suo debutto alla regia, Libero De Rienzo annuncia la sua prossima tappa: un progetto corale realizzato in Canada. E quando parla del suo film in uscita Sangue-La morte non esiste è un fiume in piena di passione ed entusiasmo. Il lungometraggio è il ritratto estremo di una generazione di ventenni che vuole vivere senza compromessi o limiti etici. Prodotto da Mikado, Nitrofilm e Rai Cinema uscirà in sala, con pochissime copie, il prossimo 5 maggio.Nel film assistiamo alla rappresentazione di una generazione di ventenni ben diversa da quella ad esempio di "Notte prima degli esami", di chi parla e a chi è rivolto in realtà il tuo lavoro?Sangue è un film di sperimentazione e di rottura, rivolto sia a quella parte di miei coetanei che non si sente rappresentata dai film di botteghino o di fiction, che è gran parte del cinema contemporaneo, sia agli appassionati del cinema italiano ricercato e di qualità. Il film ha una struttura complessa tutta piena di rimandi e grammatiche rigorosissime ma il suo scopo è semplicemente far emozionare usando musica e immagini.Il film tratta temi sociali spesso ritenuti tabù: la Chiesa, l'autorità dello stato, la famiglia. Da cosa è partita la scelta di tematiche così complesse?E' difficile rispondere, è come chiedere ad una persona di parlare di se stesso: è troppo intimo. In realtà il film è frutto di tante interiorità vissute, è ricco dei contenuti di amore e di rivolta, della passione e della violenza che appartengono a chi mi circonda.La scelta di passare alla regia è stata più politica o più artistica?Tutto nasce in primo luogo da un amore totale per il cinema, arte che ritengo sublime poiché permette di creare dal nulla un intero mondo. Il film è nato da un desiderio maturato negli anni di fare cinema in prima persona, di dire delle cose e non essere schiavo di un disegno altrui. E' uno sfogo artistico necessario che vuole dare uno scossone allo spettatore impigrito e passivo.Quali difficoltà hai avuto nella realizzazione del film e che possibilità di mercato ci sono per produzioni a basso budget?Il mio è stato un film a basso budget, che ha richiesto una alta concentrazione e una collaborazione stretta tra artisti e artigiani per evitare sprechi di pellicola. Con una parte della troupe inoltre abbiamo costituito una società che possiede buona parte delle quote del film, così alla fine Sangue è veramente di chi l'ha fatto.Riguardo al mercato penso ci vorrebbe maggiore trasparenza nei percorsi che portano al finanziamento e alla realizzazione dei film. Attualmente ci sono film che escono in sala con un numero eccessivo di copie e film che è impossibile vedere nei centri più piccoli per mancanza di copie. Sarebbe utile invece una legislazione che regolamenti in qualche modo il numero di copie distribuite, dando magari in seguito la possibilità a un film di successo di rimanere più tempo in sala.Quali progetti per il futuro?Insieme ad alcuni componenti della squadra con cui ho lavorato per Sangue, stiamo mettendo su un progetto che realizzeremo probabilmente in Canada, paese con una Film Commission attenta a sostenere le esigenze dei giovani registi. Come per le università anche per il cinema si finirà col parlare di fuga dei cervelli?
di Carmen Diotaiuti

Il "Sangue" di Libero Di Rienzo conquista gli Usa.

Sangue, la morte non esiste, opera prima di Libero De Rienzo si è aggiudicato il premio come miglior film e il premio speciale della giuria Grand Chameleon Award al "Brooklyn International Film Festival", il festival dedicato al cinema indipendente di New York che vede Spike Lee tra i membri del suo board.«Forse serviva una città folle come New York per accettare in pieno la follia di questo film che è fatta di lavoro e amore», ha commentato il regista ricevendo i premi.La pellicola, presentata con successo anche all'ultimo "Festival di Locarno", racconta un paio di giornate nella vita di Iuri (Elio Germano) e di sua sorella Stella (Emanuela Barilozzi), legati da un rapporto carnale fortissimo, ai limiti dell'incesto.Mentre il ragazzo è un disadattato che non riesce a stabilire nessun legame al di là di quello con la sorella e con le zanzare che alleva, Stella invece vuole andarsene a New York per realizzare il suo sogno di ballerina e fuggire lontano dal padre e dal dolore per la perdita della madre. Durante un rave i due incontrano Bruno, con cui vivono un'avventura tra marijuana, feste notturne e corse in scooter.Il film di Rienzo, parlando di droghe, rave e personaggi "borderl-line" vuole essere una provocazione. Contro la società e un certo modo di fare cinema.«L'Italia? Un paese di pecoroni in cui il cinema è strumento di propaganda del sistema e la produzione un mondo in cui vige indiscriminata la legge della mazzetta», ha detto il regista durante il recente Festival Linea d’Ombra di Salerno. E ha fatto nomi e cognomi: Silvio Berlusconi, Vittorio Cecchi Gori, Aurelio De Laurentiis.«Tutti personaggi a cui dobbiamo l'intorpidimento di una nazione, ormai abituata a un cinema di scosciate, barzellettacce e torte in faccia». Non a caso il David di Donatello vinto per Santa Maradona nel 2002 (come miglior attore non protagonista) ha fatto una brutta fine: ''Coperto dalla saliva del mio cane e stipato in congelatore''.Trattamento che la dice lunga sulla sua considerazione dei premi: «Nel nostro paese - spiega - oggi non sono altro che un attestato di conformità».Alla luce di tutto questo, la decisione presa di passare in macchina da presa con Sangue: «Il mio scopo è contarci . Scuotere quella generazione di giovani che non si sentono rappresentati da questo cinema e riportarli in sala con una storia in cui si identifichino».Secondo Libero Sangue è soprattutto un atto d'amore nei confronti del cinema, nel tentativo di superare l'eterna dicotomia tra cinema d'autore e cinema di movimento. E nel segno del rispetto di uno spettatore al giorno d'oggi trattato sempre di più come un utente da accompagnare passo passo nei processi narrativi perché altrimenti rischia di smarrirsi.Ecco perché, per farlo, il giovane regista ha puntato su un'opera molto sperimentale, in cui il disagio giovanile si intreccia ai temi forti dell'incesto, della droga e della disgregazione familiare, in un contesto che intreccia fughe dalla polizia, rave party e centri sociali.Non a caso anche la promozione del film è stata realizzata attraverso canali alternativi: blog, video realizzati in esclusiva per il sito, la "trousse crossing" e la promozione "porta a porta". Se infatti da una parte sono stati coinvolti molti blogger, invitati all'anteprima per recensire il film per i loro lettori, la promozione citofonica invece è stata fatta dall' intero cast nelle vie di Roma, annunciando l' uscita del film direttamente ai campanelli di ignari cittadini.Mentre l' idea del "trousse crossing", diretta evoluzione del "book crossing", consisteva nel lasciare in giro (in pub, locali, università) al posto dei libri centinaia di piccole borsette ”dimenticata dalla protagonista del film”. Con all’interno uno smalto rosso, un assorbente, un pacchetto di cartine lunghe, un dvd in cui Stella si raccontava e la lettera al padre in cui annunciava la sua partenza. Alla premiazione del "Brooklin Film Festival" Libero de Rienzo ha detto: «Sangue è un film sulla vita, sul primo amore, che è eterno, ti getta nella più totale confusione ma resta indelebile dentro di te. Ed è l’incarnazione del mio pensiero: dentro ci sono i miei errori, i libri che ho letto, i quadri che ho amato, le persone che hanno lavorato con me. Tutto questo insieme ha creato "il mio Sangue"».

Theology - recensione

L'excursus artistico di Sinéad O'Connor è sempre stato caratterizzato da inaspettate scelte totalmente anticommerciali, cambi stilistici che andavano di pari passo all'instabilità e hai bisogni del suo controverso e genuino personaggio. Così dopo due dischi di cover e tradizionali irlandesi e giamaicani, eccola tornare con un doppio album di inediti intitolato Theology; in realtà però l'album vero e proprio è solo uno, i due dischi presentano infatti gli stessi brani, il primo disco sottotitolato Dublin Sessions in versione acustica, solo voce e chitarra, il secondo London Sessions con arrangiamenti completi, orchestra ed elettronica. Di seguito la descrizione di London Sessions, più idoneo probabilmente per cogliere le differenze tra i vari pezzi.L'ultimo suo album di inediti, Faith And Courage, risaliva al 2000 e come quel disco (e i successivi album di cover) anche questo Theology ingloba sonorità e linee melodiche tipiche del reggae (come nella bellissima 33) che vanno ad affiancarsi alle ritmiche hip-hop con cui la O'Connor flirta da sempre (le oscure e affascinanti Watcher Of Men e Whomsoever Dwells arricchite con archi, discendenti da quella Famine inserita nel bellissimo e toccante Universal Mother del 1994); a queste si affianaca stilisticamente anche una particolare cover di We People Who Were Darker Than Blue di Cutis Mayfield. Se Faith And Courage era però un album quasi ruffiano che cercava a tutti i costi quella hit radiofonica "No man's woman" o "Jealous" (era prodotto da Dave Stewart, Wycleaf Jean, Brian Eno e Sly And Robbie), stavolta lei ha preferito dedicarsi a melodie più introverse e intimiste che innegabilmente richiedono più ascolti per essere afferrate... anche la sua voce, sempre eccezionale, ha rinunciato a quei famosi acuti "spezzati" e rabbiosi a favore di un cantato più sussurrato e tremolante che riesce ugualmente, e in alcuni momenti di più, ad emozionare in pezzi come l'iniziale gioiello Something Beautiful, la delicata Dark I Am yet Lovely e in una quasi radiofonica cover di I Don't Know How To Love Him (da Jesus Christ Superstar) che Sinéad arricchisce di incanto, ineguagliabile, come sempre quando propone delle cover. Quando poi si butta in un paio di ballate up-tempo semi acustiche (The Glory Of Jah e Out Of The Depths) sembra davvero di risentire la O'Connor più folk dei primi album. Il disco acustico, Dublin Sessions, è ovviamente molto più omogeneo e lento, nel quale i pezzi più ritmici ne escono fuori trasformati, ma assolutamente non meno belli, un'altra prospettiva delle stesse canzoni che mette in risalto le capacità interpretative irraggiungibili della O'Connor e soprattutto dei bellissimi e profondi testi ispirati all'Antico Testamento e alla figura di Dio mistificata (secondo l'autrice) dalle varie interpretazioni religiose. In conclusione trovo Theology un eccezionale disco, ispirato e profondo, delicato ma anche poco appariscente e sconsigliato quindi a coloro che ricercano,una nuova Nothing Compares 2U o un'altra Mandinka; un album che rappresenta perfettamente il suo percorso musicale (e spirituale) degli ultimi 12 anni. Grazie Sinéad! Alberto Coultier